Aggressione contro le donne nel Parlamento tunisino : un crimine che va punito

La società civile femminista, militante e impegnata, riunitasi nella CNAV, la Coalizione Nazionale Associativa di lotta contro le Violenze nei confronti delle donne, lancia un comunicato collettivo contro le violenze nei confronti delle donne in seno al Parlamento tunisino, divenute ricorrenti e scandalose.
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COMUNICATO STAMPA02 Luglio 2021

Come associazioni femministe della società civile, riunitesi nella CNAV, la Coalizione Nazionale contro le Violenze nei confronti delle donne, visti gli atti spregevoli di aggressione e violenza misogena di cui cui è stata vittima la deputata e capo di partito Abir Moussi il 30 giugno 2021, nell’aula dell’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo, commessa dal deputato Sahbi Smara, seguito dal suo compare Seif Eddine Makhlouf, rappresentante del partito El Karama :

  • diamo il nostro sostegno alla deputata Abir Moussi, presidente del Partito desturiano libero, una solidarietà attiva nei confronti di questa vergogna di cui è stata vittima per l’ennesima volta ;

  • esprimiamo la nostra indignazione più viva contro gli insulti che le sono stati rivolti, così come a molte altre deputate prima di lei, per ridurle al silenzio e indebolire il loro morale di donne politiche e oppositrici parlamentari ;

  • consideriamo che le botte che le sono state infierite sul viso e sul corpo dal primo e le banconote brandite nella sua direzione come un’esca dal secondo, sono un insulto alla dignità fisica e morale di tutte le donne, di cui si vuole attraverso questi gesti squalificare l’azione politica e la conquista dello spazio pubblico ;

  • crediamo che questi atti di violenza fisica e simbolica, malgrado imputabili ai loro autori – dei vili personaggi sprovvisti di qualsiasi argomento ad eccezione del’uso della violenza e della forza bruta – non siano degli atti isolati o delle semplici derive. Fanno parte dell’impunità che caratterizza la vita politica dalle elezioni del 2019

  • dichiariamo che questa impunità non riguarda solo l’assenza di punizione, ma ricopre un contesto globale di lassismo e indifferenza che incoraggiano la violenza, di cui il più grave è il silenzio complice dei deputati e dei ministri presenti, uomini e donne, testimoni passivi dell’aggressione, restati senza reazioni e posizioni ulteriori proporzionali all’atto ;

  • condanniamo fermamente il lassismo delle autorità nel trattamento delle molteplici violenze nei riguardi delle donne e di cui i femminicidi delle ultime settimane sono un tragico esempio ;

  • riteniamo responsabili di questo clima generale di odio contro le donne le autorità del Paese, Capo di Stato, Assemblea dei Rappresentanti del Popolo, Governo e magistrature che, con le loro mancanze e i loro discorsi di legittimazione dell’ineguaglianze di genere, coperti con il pretesto di populismo, o messianesimo o religiosità o tradizione o identità nazionale, gettano le donne in pasto a tutti i terrorismi del patriarcato, del predominio e della regressione ;

  • mettiamo in guardia contro queste pratiche di cui il movente è di « incancrenire » il progetto di uno Stato civile e democratico e di una società giusta e paritaria per imporre un ordine sociale totalitario di controllo di entrambi i sessi ;

  • Dichiariamo il nostro totale disaccordo e li poniamo davanti alle loro responsabilità pubbliche per rimediare al più presto a queste circostanze che minacciano la pace sociale ;

  • dichiariamo che questi fatti commessi nell’aula dei Rappresentanti del Popolo costituiscono un crimine di prevaricazione, una violazione imperdonabile da parte di persone incaricate di rappresentare il popolo, investite dall’autorià dello Stato. Non ne sono degne !

  • Proclamiamo il nostro impegno a continuare la mobilitazione finchè non cesseranno questi crimini di Stato contro le donne e i loro autori saranno perseguiti con tutti i mezzi legali e giudiziari in nostro possesso.

    Traduzione dal francese di Giada Frana

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