Da poco più di un anno a Sousse c’è un ragazzo di nome Jamel Benhmida, di professione cuoco, creator di contenuti su Instagram per la sua pagina Instagram Kamoun&Kanoun e fondatore di un’ associazione culturale, El Beldi Club per la rinascita di Sousse attraverso la cultura, la storia, la sostenibilità, che organizza Tour della Medina “like a local”. Jamel non lo fa tanto per dire o per attirare turisti, per lui è una sorta di missione quella di prendere per mano i visitatori che lo contattano per portarli in un viaggio attraverso i sapori e le storie di una città bella e antica, ma poco conosciuta.
Un anno è più o meno lo stesso lasso di tempo che lo vede partecipante attivo della rete “Tunisia Culinary Journey” o, in francese “La Route culinaire de Tunisie” (https://larouteculinairedetunisie.info/?lang=en), programma nato nell’ambito delle attività di cooperazione dell’Unione europea dal nome Tounes Wijhetouna. Questo programma mira a una nuova offerta turistica che invita i viaggiatori a (ri)scoprire il patrimonio culinario della Tunisia e lo fa mettendo insieme professionisti e appassionati della gastronomia tunisina attorno a un obiettivo comune: promuovere la ricchezza della cultura nazionale attraverso i prodotti di punta di sei grandi regioni: il formaggio del Nord-Ovest, l’harissa di Cap Bon, l’olio d’oliva del Centro e Dahar, il vino del Nord, i datteri del Sud-Ovest e il Polpo di Kerkennah.
Siamo in un ambito di persone che credono nel loro Paese, che vogliono di più dal turismo, perché ne conoscono il valore. Sono i pionieri di quello che in Tunisia sta diventando uno sforzo collettivo per il cambiamento. Sono i sostenitori del cosiddetto “tourisme durable”, che noi tradurremo in “sostenibile”, “durevole”, grazie allo sforzo di gente vera, pronta a mettersi in gioco, resiliente nella protezione di sapori, gusti, tradizioni e custodi delle tante storie che messe insieme fanno la Storia e la cultura di un luogo. La passione per il mare e per la cucina Jamel ce l’ha negli occhi e forse l’ha ereditata dai nonni di origini italiane, arrivati a Kelibia dalla Sardegna e presto divenuti pescatori. Occhi che si illuminano quando parla dei suoi progetti, culturali prima ancora che culinari. È in un libro del 1707 su Sousse e la sua Medina, ritrovato per caso in una vecchia dar nel cuore della città, che Jamel ha trovato l’ispirazione per diventare da cuoco anche guida di tour della città alla scoperta di perle nascoste.
Cuoco, creator digitale, guida, Jamel crede nell’uso di più supporti per sviluppare le sue idee imprenditoriali che hanno tutte un motore, la passione per la cucina e l’amore per la propria terra. Oggi Jamel, che va forte sui Social, grazie alla pagina Kamoun e Kanoun, raggiunge anche un pubblico non più solo virtuale, ma reale. Lui le persone le incontra per accompagnarle in tour culinari e culturali all’interno della Medina. Conducendole da un luogo nascosto a uno più conosciuto, dalla bottega di un artigiano al mercato del pesce, coinvolge cose e persone in un’esperienza che tocca tutti i sensi: la vista, l’olfatto, l’udito e soprattutto il gusto. Con lui il visitatore assaggia gli oli di oliva dell’unico bar dedicato interamente a questo condimento mediterraneo per eccellenza, assapora il pesce che ha scelto personalmente al mercato e che gli viene poi cucinato dal miglior ristorante di cous cous della zona, assaggia i dolci tipici, tocca le ceramiche, incontra i piccoli artigiani e gli artisti locali. Per i più appassionati Jamel organizza anche classi di cucina dove porta sui piatti tipici un tocco magico che passa per il mare, quelle acque in cui si immerge quotidianamente per cercare alghe che poi essicca e aggiunge ad alcune delle sue ricette tradizionali, con un tocco innovativo e sostenibile.
Perché è la sostenibilità, nel concepire il turismo e il territorio, il sottotesto del fare di questo giovane che ha portato a Sousse una ventata di novità. A lui non basta che ai turisti si facciano vedere in fretta e furia il ribat, la moschea e i quattro monumenti della città per poi portarli al mercato dell’artigianato con oggetti cinesi o sulle spiagge degli alberghi con cucina internazionale a buffet. Lui vuole ridare a Sousse, ai suoi artigiani, ai suoi colleghi cuochi, ai ristoratori, ai venditori del mercato, agli artisti la dignità che meritano, vuole ricordare che dietro ogni gesto, c’è una storia che racchiude le mille storie di una Medina antica da ri-scoprire.
Sabato 26 ottobre, Jamel sarà a Tunisi, nell’ambito del Jaou Festival, ed organizzerà un tour guidato nella Medina della città.
Per contatti e prenotazioni: +216 23033022 – Instagram @kamoun.kanoun – mail jamel.benhmida07@gmail.com
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