Amira Yacoub : « Siamo partiti aiutando una decina di famiglie bisognose. Ora ne sosteniamo più di duecento »

Amira Yacoub, 27 anni, di Sousse, nel 2017 ha dato il vita all'associazione Humanité Sans Frontières, di cui è presidentessa. L'obiettivo ? Aiutare i bambini a non abbandonare gli studi, ma non solo.
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Qualche anno fa, all’uscita dal conservatorio con un’amica, si imbatte in una famiglia tunisina che chiede un aiuto economico. E così, partì una colletta tra amici e famigliari, con l’obiettivo non solo di aiutare quella famiglia, ma anche le altre necessitose del vicinato. Dopo due anni, l’idea di creare una vera e propria associazione. Amira Yacoub, 27 anni, di Sousse, ingegnere chimico e musicista, nel 2017 ha dato così vita all’associazione « Humanité Sans Frontières », « Umanità senza frontiere », di cui è fondatrice e presidentessa. « Dopo due anni, abbiamo voluto creare l’associazione affinché tutto fosse legale e più semplice. All’inizio la nostra attenzione era rivolta principalmente ai bambini che hanno lasciato la scuola e lavorano per strada per aiutare economicamente le loro famiglie – racconta -. Volevamo fare in modo che riprendessero gli studi, ma abbiamo riscontrato dei grossi problemi con i genitori : per farli ritornare a scuola, dovevamo prendere in carico i vari costi : dai libri alle forniture scolastiche, ai vestiti, fino al cibo per tutti quanti ».

212 le famiglie ora prese in carico, dalle 12 iniziali: non solo quelle dei bambini che lavoravano in strada, ma anche chi si ritrova a fronteggiare diverse difficoltà, tra Sousse, Kairouan e Tunisi. Da quest’anno, infatti, l’associazione ha aperto una sede anche nella capitale tunisina.  Le famiglie sono segnalate da terze persone, oppure si rivolgono direttamente a loro. I volontari si recano personalmente a casa per verificare le loro necessità – ed evitare possibili truffe, che possono capitare. « Oltre al sostegno scolastico, che non prevede solo l’acquisto dei materiali, ma anche la possibilità di seguire dei corsi al pomeriggio per studiare tutti assieme, i bambini possono frequentare dei laboratori gratuiti: musica, sport, cinema, tutte attività a cui non hanno accesso. Ora vorremmmo creare un laboratorio di teatro : stiamo cercando un professore di teatro».

I bambini durante un'uscita in spiaggia

L’associazione collabora anche con altre realtà del territorio, facendo rete per sovvenire ai bisogni delle persone. E così, durante Ramadan, ecco i cesti alimentari donati alle famiglie bisognose ; per la festa del sacrificio si dona la carne a chi non può permettersela ; si organizzano le carovane della salute nelle zone rurali per distribuire medicinali ; durante l’inverno si raccolgono le coperte da distribuire nelle zone più fredde della Tunisia ; collaborano con gli ospedali per aiutare i pazienti oncologici a comprare dei macchinari, costosi, che non sono sempre presenti nelle strutture ; organizzano giornate di animazione nelle case di riposo e negli orfanotrofi, oltre a gite e passeggiate con i bambini.

« Negli ultimi anni è aumentato il numero delle persone che hanno bisogno d’aiuto : molti hanno perso il lavoro a causa della pandemia ». Tra le difficoltà incontrate in questi anni, il mancato sostegno alle famiglie che hanno bambini autistici o disabili : « Non ci sono centri specializzati che possano occuparsi di loro e le famiglie non hanno i mezzi economici. E’ difficile prendersi cura come si deve di questi bambini, perché per farlo bisogna avere delle conoscenze specifiche. Stiamo cercando degli specialisti che possano aiutarci. Inoltre ci sono dei bambini che sono stati adottati, e che cominciano a fare domande sui genitori biologici, e diventano aggressivi verso gli altri, perché pensano che la famiglia voglia nascondere loro la verità, quando non è così ». L’associazione si sostiene attraverso diverse donazioni : « Amici e sostenitori che fanno donazioni in denaro, oppure donano vestiti, alimenti, ad ognuno la scelta ».

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