Perché scegliere un viaggio in Tunisia? Le risposte sono tante. Innanzitutto, il clima favorevole: la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di 12,2 °C e quella del mese più caldo, agosto, è di 28,6 °C con 60 giorni di pioggia l’anno e un vento dal deserto che rende miti le stagioni autunnale e primaverile. Poi c’è il mare, ovviamente. Con 1148 km di costa su 1424 km di perimetro, è certamente la zona più conosciuta e ambita dal turismo sia interno che globale. Lo sanno bene anche gli italiani che, secondo l’Ente del Turismo Tunisino per il 70% viaggiano in tarda primavera e in estate per godere delle spiagge, gli sport acquatici, le immersioni e il sole.
«Abbiamo avuto due anni davvero brutti, come tutti, ma adesso riprendiamo con fiducia a lavorare perché il turismo in Tunisia è importantissimo, vale il 14% del PIL» ci spiega Souheil Chaabani, direttore per l’Italia dell’Ente Nazionale Tunisino per il Turismo. «I tour operator più importanti stanno già programmando la stagione estiva, che per il Paese resta ancora la principale, e rappresenta il maggior flusso per il mercato italiano da maggio a fine ottobre. In realtà stiamo lavorando per destagionalizzare la destinazione, puntando sul sud-ovest tunisino, area ricchissima di offerta: dalle oasi di dune al lago salato, dalle montagne al deserto. Anche la zona berbera della Tunisia è una meraviglia, una perla di esotismo».
Cultura, tradizioni e storia sono gli elementi chiave della comunicazione turistica presentata alla BIT – Borsa Internazionale del Turismo andata in scena a Fieramilano City dal 10 al 12 aprile 2022. Lo si evince dallo stand stesso del Paese, che ha deciso di puntare su mercati meno battuti finora, mostrando tutta l’offerta extra-marittima.
«Il target è molto ampio, perché la Tunisia ha una ricchezza di offerta turistica che spazia dalle famiglie con bambini che rappresentano il 40% della clientela italiana, passando per i giovani in cerca di divertimento, fino agli anziani che vogliono godere del relax – illustra Chaabani –. Noi stiamo cercando di comunicare la ricchezza culturale, esplorabile anche nei mesi autunnali e invernali a un’ora e mezza di volo dal nord Italia. Se si parte dal sud ancora meno, è una meta davvero a portata, competitiva sul piano del rapporto qualità-prezzo. I collegamenti charter più frequenti continueranno ad essere da Verona, Bologna, Malpensa, Roma, ma anche Cagliari, Catania, Palermo hanno una buona offerta. Si stima che anche quest’anno l’80% del flusso partirà dal centro-nord Italia».
Dal punto di vista archeologico la Tunisia è uno dei paesi del Mediterraneo più ricchi di siti ben conservati dopo Italia e Grecia. Per chi sceglie un tuffo nella storia la primavera e l’autunno sono proprio i periodi migliori. Da dove iniziare? Cartagine, a nord di Tunisi, è certamente una meta irrinunciabile. Fondata dalla regina fenicia Elissa, conosciuta anche con il nome di Didone, nell’814 a.C., fu distrutta dai Romani nel 146 a.C che la ricostruirono per farne la capitale della ricca provincia africana. Oggi, della Cartagine punica rimangono solo alcune tracce, mentre le rovine romane mostrano l’opulenza della città. Sempre partendo da Tunisi, a due ore d’auto, si trova Dougga, uno dei più spettacolari siti archeologici della Tunisia: una città romana con monumenti risalenti al II e III secolo tra i meglio conservati di tutto il mondo romano, circondata da olivi e un’imponente falesia. Sbeitla, 200 chilometri più a sud di Hammamet, fu per molto tempo la più importante città romana nel Nord Africa. Come non inserirla in un viaggio dedicato alla storia? Nelle sue vicinanze, infatti, si trovano i resti dell’antica Sufetula con importanti edifici pubblici di età romana come l’arco trionfale e il Campidoglio con i tre templi affiancati consacrati a Giove, Giunone e Minerva. Ma sono numerosi anche gli edifici di culto di epoca bizantina, costruiti in prevalenza sui resti di precedenti strutture romane. In un tour della romanità non può mancare il Colosseo di El Jem, enorme arena ispirata a quella di Roma, raggiungibile sempre da Tunisi in circa 2 ore e mezza di viaggio. Infine, il sito archeologico dell’antica Uthina, colonia Giuliana fondata da Ottavo Augusto, dove si può ammirare l’elegante anfiteatro scavato per metà nella collina. È una perla ancora poco frequentata dai turisti, nonostante sia facilmente raggiungibile sia da Tunisi che da Hammamet. Per un viaggio culturale, imperdibili sono le Medine di Tunisi, Kairouan e Sousse, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ma anche altre meritano una visita, come quella di Sfax per le sue mura merlate risalenti al Medio Evo e le porte monumentali.
Se tutto questo non vi basta per programmare un viaggio in Tunisia per il prossimo autunno, aggiungiamo qualche ingrediente alla ricetta: «Stiamo valorizzando molto il nostro patrimonio eno-gastronomico – continua Chaabani – Abbiamo il festival dell’harissa (salsa tipica tunisina, a base di peperoncino rosso fresco, aglio e olio d’oliva, molto concentrata n.d.r.) nella città di Nabeul a ottobre e il festival del cous cous. E poi la talassoterapia: la Tunisia è la seconda nazione dopo la Francia come infrastrutture per questo tipo di cure».
Della lunga tradizione nell’uso terapeutico dell’acqua si trovano testimonianze tangibili ancora una volta nel grande patrimonio archeologico, con la presenza di edifici termali di epoca romana, come ad esempio le Terme di Antonino ancora visitabili a Cartagine. Oggi i benefici delle cure dell’hammam e della talassoterapia continuano in strutture votate al totale benessere grazie a trattamenti a base di acqua marina, iodio, alghe e sabbia. Un concentrato di sali minerali e oligoelementi essenziali rende l’acqua di mare un vero toccasana, soprattutto nei mesi invernali per prevenire malattie respiratorie. Ma non solo: a contatto con l’acqua di mare i pori della pelle si dilatano favorendo il riequilibrio del normale contenuto iodico-salino dell’organismo e l’eliminazione delle tossine.
«La Tunisia si sta rendendo protagonista di tanti eventi sportivi legati ai motori, come per esempio il rally del deserto» conclude Chaabani. Per gli appassionati di corse il Tunisia Desert Challenge è il secondo rally-raid più grande al mondo dopo La Dakar. Dal 21 al 29 aprile 2022 il percorso della gara si svilupperà tra le dune del deserto El Borma in una gara lineare con 8 tappe su 2.600 chilometri cronometrati.
Cosa c’è di meglio che allenare il proprio swing vista mare? Sempre in ambito sportivo, infatti, il golf è un altro elemento di richiamo sul quale l’Ente del Turismo sta lavorando, spingendo sulla cosiddetta bassa stagione, grazie alle temperature africane mitigate dalla brezza marina. Dieci prestigiosi campi sparsi in tutto il Paese offrono dei green curatissimi che sono veri e propri giardini botanici tra ulivi secolari, foreste di eucalipto, agavi, palme e pini marittimi. Il Golf Citrus ad Hammamet, El Kantaoui Golf Course a Sousse, il Flamingo Golf Course a Monastir e il primo campo da golf in Tunisia e uno dei più antichi dell’Africa, il Golf de Carthage, sono i più prestigiosi e meglio posizionati per una vacanza che coniughi sport e visite culturali.
Avete già la valigia pronta?
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