Il primo anno di liceo è stato uno dei più belli. Tutto nuovo: nuovi compagni, ci si sente finalmente grandi e sembra che si abbiano molte più cose da fare in libertà (finalmente!) rispetto a prima. Del liceo, ricordo con grande piacere la mia docente del biennio, una donna con un carisma che la precedeva, con una capacità narrativa fuori dal comune e con la grande abilità (rara, forse unica) di spingermi a tirare fuori il meglio di me. Con lei, le lezioni di epica erano un viaggio attraverso l’Iliade e l’Odissea che, almeno per un po’, venivano fuori dai libri. Il mio primo anno di liceo, comunque, fu particolarmente bello anche per un’altra ragione più sottile, meno comune, forse un po’ più nerd: la storia. Non una storia qualsiasi, però, attenzione, ma la storia di Roma. Sin da quando ero alle medie, infatti, ho percepito sempre una forte fascinazione verso tutto quello che riguarda l’Antica Roma e la sua lunghissima storia.
Parlando della storia di Roma, come non menzionare le Guerre Puniche? Ecco, se allora mi avessero detto che oltre un decennio dopo avrei fatto un Erasmus in Tunisia probabilmente avrei riso di gusto, all’epoca mi vedevo a fare tutt’altro nella vita, eppure, i piani che facciamo sono fragili, volatili e sappiamo quanto possano cambiare. Venire qui a Tunisi, infatti, quella mia passione per la storia di Roma l’ha fatta uscire dal remoto cassetto della mia memoria in cui si trovava, in particolar modo quando, per la prima volta da quando sono qui, ho visitato il museo di Cartagine e le terme di Antonino.
Sarò molto sincero, di solito i musei mi annoiano e credo che la maggior parte della gente ci vada per conformismo e per ostentare capacità critiche che non ha. Ma, quando si tratta di scavi archeologici tutto cambia. Infatti, di Cartagine e di tutto quello che ne rimane, sono rimasto folgorato: credo seriamente che per un amante della storia, in particolare quella romana, sia il massimo. Al museo di Cartagine ci si arriva agevolmente da La Marsa. Nel mio caso, è stato necessario prendere un taxi dal Bardo che ci ha portato al famoso Orologio in Avenue Bourguiba, da lì abbiamo camminato fino alla stazione dei taxi collettivi e ne abbiamo preso uno per La Marsa. Giunti nel bel quartiere, abbiamo preso un altro taxi, chiesto di andare al “Museo di Cartagine” e, dopo pochissimi minuti, siamo stati traghettati in questo scorcio di epoche passate.
Siamo arrivati nel primo pomeriggio, abbiamo acquistato il biglietto per 12 dinari che permette di accedere ad otto attrazioni e siamo entrati: abbiamo prima fatto un giro nel museo di Carthage che contiene i reperti della fu Cartagine, siamo poi passati a visitare la cattedrale e, da lì, a piedi ci siamo spostati verso le terme di Antonino, un capolavoro che consiglio assolutamente di vedere: dà direttamente sul mare ed è rimasta in ottime condizioni. Il tempo a disposizione era poco ma poca, per fortuna, era anche la gente che visitava le attrazioni, questo ci ha permesso di vedere tutto con calma. Purtroppo, però, i musei chiudono alle cinque, non siamo riusciti a vedere tutto (sarà probabilmente un’ottima scusa per tornarci) e, allora, a metà pomeriggio ci siamo chiesti cosa fare. Ovviamente, di tornare a casa non se ne parlava neanche e, quindi, perché non andare a Sidi Bou Said? Rigorosamente a piedi, si intende.
“Non appena vedi le case bianche ed azzurre siamo arrivati”. Poco da dire, Sidi Bou Said ha conquistato a pieno diritto il titolo di mio posto preferito qui a Tunisi: i viottoli stretti, l’odore di cibo squisito, i ritmi rallentati e i panorami mozzafiato, una piccola meraviglia che mi ha ricordato un incrocio tra la costiera amalfitana ed Agropoli, cittadina marittima del Cilento che vi suggerisco di vedere, soprattutto per il suo centro storico, per l’ospitalità della popolazione del posto e per il bel mare. A Sidi Bou Said si percepisce chiaramente il retroterra mediterraneo: è un posto che suggerisco assolutamente di vedere se siete a Tunisi per vacanza e, quindi, di passaggio oppure avete un programma di vivere qui per un periodo. Oltre all’indiscutibile bellezza del luogo, si mangia splendidamente e, proprio qui, avrete l’opportunità di mangiare “la migliore fricassé di Tunisi”. Come accennavo nel mio primo articolo, quando si esce dall’ingorgo del Bardo, a Tunisi di luoghi belli e sorprendenti da vedere ce ne sono eccome.
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