Alla Boîte-Centre D’art Contemporain di Tunisi è andata in scena la presentazione della Biennale Gherdëina, giunta alla sua nona edizione. Un evento che in Val Gardena conta su un vasto pubblico interessato anche perché, pur essendo incastonato nella splendida cornice delle Dolomiti, ospita opere e installazioni di artisti internazionali. Non a caso la conversazione «Approaching Biennale Gherdëina 9» si è tenuta in Tunisia, è stata la prima tappa di avvicinamento e pure l’occasione non solo per presentare l’iniziativa, ma anche per dare la parola a due artisti che fanno parte dell’esposizione: si tratta di Nadia Kaabi-Linke, artista tunisina particolarmente attenta alle storie di immigrazione e di vita vissuta, e l’austriaco Michael Höpfner, di Krems, artista e marciatore.
La montagna come terra di incontro
L’incontro è stato curato dall’associazione Zënza Sëidache e ha presentato un programma che si terrà dal 31 maggio al primo settembre 2024. Lorenzo Giusti, direttore della Gamec di Bergamo, ha sottolineato le peculiarità del territorio che ospita la Biennale, una regione in cui si parla ancora l’antica lingua ladina. Posti magnifici, come l’Alpe di Fanes in cui si trova l’anfiteatro naturale noto come il “parlamento delle marmotte”, un altopiano a 2.000 metri di altitudine ornato da lastre di roccia che creano, appunto, una arena di pietra fatta dalla natura. «Il grande antropologo Karl Felix Wolff ha studiato a fondo questo territorio e le leggende e i miti che circondano questi luoghi unici. Ed è proprio nel parlamento che la Biennale intende affrontare temi forti come quello della conservazione della natura incontaminata, il selvaggio inteso come dimensione creativa e il multispecismo come traiettoria del divenire. Sono i tre capisaldi della Gherdëina 2024. Ci piace pensare alla montagna come terra di incontro e non di ostacolo, mettere insieme storie contemporanee con il contributo degli artisti e antichi miti e leggende locali. Il nostro programma è ricco di produzioni, performance, mostre personali e collettive, collaborazioni con istituzioni regionali e laboratori e sono iniziative aperte al pubblico. Gli artisti e le artiste che si riuniranno in Val Gardena fondano la propria ricerca sullʼesperienza concreta del bosco, del cammino, dellʼisolamento, della montagna, della materia, del corpo, della connessione con le diverse specie animali e dellʼempatia con il mondo naturale. Deconcettualizzando lʼidea di natura a vantaggio di una dimensione esistenziale dellʼesperienza artistica, il “parlamento delle marmotte” darà voce a una variegata comunità artistica, rappresentativa di unʼarea culturale vasta che connetterà le Dolomiti con lʼEuropa continentale, il Nord Africa e il Medio Oriente».
Michael Höpfner: la scoperta dei luoghi tramite il cammino
Michael Höpfner è docente all’Accademia di Belle Arti di Vienna e il suo tratto artistico è peculiare: la sua ricerca è fatta di fotografie, disegni, sculture e installazioni che rispecchiano i suoi lunghi viaggi, fatti in buona parte a piedi per raggiungere gli spazi più remoti dell’Europa dell’Est, della Cina e dell’Asia. «Camminare è parte della vita, e dalla libreria dei miei nonni presi un libro che parlava dei famosi “Sette anni in Tibet” di Harrer e da lì nacque la passione per il viaggio, il camminare. Una volta finiti gli studi, avevo ancora in mente le immagini del Tibet e il sogno di ripercorrere quei cammini. Iniziai a frequentare l’Asia e divenne quasi un’ossessione, soprattutto il fatto di poter scoprire quei posti camminando».
Nadia Kaabi-Linke: uno sguardo alle cose a cui non si presta attenzione
Nadia Kaabi-Linke è un’artista multimediale tunisina di origini ucraine, lavora a Berlino e a Kiev. «Mi interessa lo spazio urbano, cerco di scavare negli strati e nelle superfici come muri, selciati, marciapiedi, finestre… Mi concentro su cose a cui spesso le persone prestano poca o nessuna attenzione. Questi piccoli aneddoti, o queste contraddizioni, questi spazi di “quasi nulla” ma pur sempre di qualcosa, ci parlano della società, della mentalità, delle lacune, dell’inconscio del luogo e delle persone che ci vivono».
La Biennale Gherdëina 2024
La Biennale Gherdëina è viva dal 2008 e si è data il compito di portare lʼarte contemporanea internazionale nel contesto delle Dolomiti, patrimonio Mondiale Unesco e si articolerà in diversi spazi di Ortisei per espandersi nelle zone circostanti della Val Gardena. Al momento hanno confermato la loro adesione alla Biennale ben trentacinque artisti di rilievo nazionale e internazionale: Talar Aghbassian, Atelier dellʼErrore, Alex Ayed, Nassim Azarzar, Ismaïl Bahri, Yesmine Ben Khelil, Ruth Beraha, Chiara Bersani, Alessandro Biggio, Julius von Bismarck, Nadim Choufi, Elmas Deniz, Esraa Elfeki, Andro Eradze, Marianne Fahmy, Valentina Furian, Daniele Genadry, Eva Giolo, Shuruq Harb, Arnold Holzknecht, Michael Höpfner, Ingela Ihrman, Nadia Kaabi-Linke, Katia Kameli, Le Deunff, Linda Jasmin Mayer, Femmy Otten, Sara Ouhaddou, Eva Papamargariti, Diana Policarpo, Lin May Saeed, Helle Siljeholm, Tobias Tavella, Markus Vallazza e Karin Welponer.
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