Ecco il secondo racconto di Andrea Negri
Il pelatone sorride dietro le lenti degli occhiali. Seduto dietro una scrivania sommersa da cartelline, carte e codici, l’avvocato-commercialista-esperto nell’interpretazione delle leggi, (come in ogni Paese Mediterraneo), sta per illustrare la soluzione al suo anziano interlocutore. Anche lui, ormai segnato dalla calvizie, i pochi capelli con il “riportino” sono ancora scuri solo per le massicce dosi di colore con cui li copre sempre più spesso. La bigamia è un reato ed anche la convivenza al di fuori del matrimonio. Così sentenziano le leggi. Tra l’altro- prosegue la voce cantilenante dietro la scrivania- Lei è ancora coniugato! -il Vostro Paese è l’unico che ha inventato una sorta di artifizio che non avrebbe ragione di esistere in nessun Paese al Mondo: la “separazione legale”. Questa non ha alcun valore giuridico reale ed è uno dei tanti retaggi della vostra religione che ancora permea tutta la vostra vita sociale. -Ed infatti- prosegue la voce stridula dell’ avvocato, – avete approvato una legge sul divorzio più di 20 anni dopo la Tunisia!
Il pensionato era andato a cercare una ragazza sana, di buoni principi, direttamente in un paesino di campagna dove ancora si lavora la terra. Non voleva proprio incappare in qualche sordida avventuriera. Si erano piaciuti. Questo incontro rappresentava una opportunità per tutti e due. Per lei, che pure aveva studiato con profitto, ma non riusciva a trovare un lavoro soddisfacente. Dopo un fidanzamento che forse si era protratto troppo a lungo, il promesso sposo l’aveva abbandonata per una ragazzetta molto più giovane. Restare in casa con le sorelle più piccole, già sposate e madri di bambini , costituiva, non solo un peso , ma quasi una onta per tutta la famiglia.
Per lui che, come molti stranieri aveva vestito la divisa e vissuto in giro per il mondo, con figli più grandi della ragazza ed una moglie casalinga che aveva sopportato più di venti anni di tradimenti, era la prima vera occasione di sperimentare una convivenza duratura. Il suo stato civile e le leggi del Paese, ostacolavano la realizzazione del suo progetto. Perciò esistono gli avvocati! La soluzione, in fondo, è semplice, quasi banale: assumerla come badante! Nessuno avrebbe avuto nulla da ridire, né i soliti pettegoli, né la di lei famiglia, né le leggi. Le avrebbe versato i contributi, pagato uno stipendio. Non sarebbero usciti sotto braccio in strada, beninteso! Lei sarebbe rimasta chiusa in casa, avrebbe provveduto a tutto mentre lui avrebbe potuto assaporare, sia la nuova vita coniugale che quella da scapolone che meglio conosceva.
Era passato quasi un anno e mezzo dal giorno dell'”affiliazione”; tutti e due avevano rispettato i patti. Lui regolarmente versa i contributi, lei manda qualche soldo a casa ed ha aperto un suo conto di risparmio. La vita scorre di una noia mortale . L’imprevisto è una irregolarità nel suo ciclo . Non sappiamo se anche questo raccontino sarà a lieto fine , come desiderano le nostre quattro lettrici. Se il novello padre lo riconoscerà e vivranno tutti felici e contenti. Oppure se una anziana coppia di stranieri, magari senza figli, si farà avanti per dargli un nido sicuro in cui crescere. Oppure nascerà un altro bambino che rischia di non essere riconosciuto?
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