La Tunisia è donna

Il 13 agosto in Tunisia è la festa della donna. Un dossier dedicato ad essa: dalle donne dj, alle ragazzi madri, alle donne imprenditrici, fino a un excursus nella Storia.
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Il 13 agosto in Tunisia è festa nazionale : dal 1956, giorno in cui è entrato in vigore il Codice di statuto personale, questa giornata è diventata la « festa della donna ». Il Codice di statuto personale, promulgato da Habib Bourguiba, promosse il processo di emancipazione femminile, riprendendo il pensiero del sindacalista Tahar Haddad, che negli anni Trenta aveva sostenuto la lotta per l’autonomia femminile e per un ruolo delle donne all’interno della società.

La Tunisia è donna. Lo è sin dal mito di Elyssa (da noi conosciuta come Didone), la regina fenicia fondatrice di Cartagine : secondo lo scrittore tunisino Abdelaziz Belkhodja, « La donna tunisina possiede una possente femminilità che si può spiegare dalla grande ambizione, la straordinaria intelligenza e la nobiltà della fondatrice di Cartagine ». Le figlie di questa leggenda non sono mancate nel corso della Storia : dalla Kahena, la regina berbera guerriera unificatrice delle tribù amazigh per lottare contro l’invasione islamica, a Radhia Ben Ammar Haddad, militante femminista che ha partecipato al movimento indipendentista contro il protettorato francese, a Lina Ben Mhenni, la blogger e attivista scomparsa prematuramente lo scorso anno, sempre in prima linea contro la dittatura e nelle proteste nel post rivoluzione, fino a Maram Marzouki, che nella prova di maturità nazionale di quest’anno, si è classificata prima nella sezione matematica, con una media di 20/20.

Elencarle tutte sarebbe impossibile, ma una cosa è certa : la donna tunisina è protagonista nella società e nella vita culturale ed economica del Paese. Ma non è tutto rose e fiori, come in ogni Paese . A volte la donna diventa invisibile : lo sono ad esempio le donne agricole, una manodopera fondamentale per il Paese, ma sottopagata e spesso sfruttata, di cui si è parlato in particolar modo in seguito al tragico incidente dell’aprile 2019, che scosse l’opinione pubblica, in cui 12 donne persero la vita e 20 rimansero ferite. O ancora le donne che subiscono violenze, e che hanno timore ad esporsi, nonostante le nuove leggi a loro tutela. Altre volte stigmatizzata o messa ai margini, come per le ragazze madri. Il percorso per l’uguaglianza e per i pieni diritti è ancora lungo, ma nel post Rivoluzione alcuni ulteriori passi in avanti sono stati fatti.

In occasione di questa giornata, abbiamo dedicato un dossier alla donna tunisina : Leila Belhadj Mohamed fa un excursus nel mondo del femminismo e dell’attivismo tunisino, pre e post Rivoluzione ; incontriamo Astrid, una giovane donna dj, insegnante alla Dj Academy for girls, aperta nel 2018 a Tunisi, unica nel suo genere nell’area Mena. E poi le ragazze madri del progetto portato avanti da Avsi in partneraiato con Caritas e La voix de l’enfant Nabeul, e ancora le donne imprenditrici della rete professionale The next women Tunisie, e la storia di Amina e Intissar, la prima responsabile manageriale, la seconda co-direttrice di TLC – Tunisia Language Centre, un’impresa tutta la femminile nata nel post Rivoluzione.

Buona lettura, e auguri a tutte le donne tunisine !

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