E’ il vostro primo viaggio in Tunisia : ma quali sono le cose che dovete sapere su questo affascinante Paese nordafricano ?
1. I taxi : il mezzo pubblico maggiormente utilizzato dai turisti per gli spostamenti è senza ombra di dubbio il taxi. Li riconoscete facilmente : sono gialli, con la loro targa in bella vista. Se arrivate in aereo, i taxisti appostati all’uscita dell’aeroporto vi diranno che la tariffa nel loro caso è fissa. Sappiate che non è così : come per tutti i taxi, hanno l’obbligo di accendere il contatore, e la tariffa sarà a seconda della strada percorsa. Se per voi, visto che l’euro al momento vale tre volte tanto la moneta locale, non è un problema, salite e pagate il prezzo richiesto. Contrariamente, uscite dall’aeroporto e fermate un taxi in strada. In questo caso, avendo una o più valige da caricare, è cosa gradita (ma non obbligatoria) lasciare uno o due dinari in più, oltre al costo della corsa, per valigia. Il contatore è d’obbligo, e se capitasse che qualcuno non vuole accenderlo o non vi vuole fare salire perché il percorso da percorrere è troppo breve, sappiate che sono passabili di denuncia alla polizia prendendo il loro numero di plaque. Ovviamente non vi stiamo dicendo di farlo, ma di fare capire agli eventuali furbetti che sapete come funzionano le cose. Una curiosità : i taxi hanno una luce che segnala se sono liberi od occupati : è verde se sono occupati, rossa se liberi. Insomma l’esatto contrario a cui uno potrebbe pensare !
2. Caffè : la bevanda di cui qualsiasi italiano non può fare a meno. Un consiglio : piuttosto assaggiate altre bevande locali per non rimanere troppo delusi, o buttatevi sul « caffè turco », dal gusto più forte e la consistenza più densa. I caffé in Tunisia sono diversi : « express », « direct », che più che un macchiato è quasi un caffelatte, « capucin »… qui potete scoprirli con Gemma Baccini
3. La mancia : in Tunisia si usa lasciare la mancia ai camerieri, nei cafè (i nostri bar) e nei ristoranti, da un dinaro in poi. Il salario dei camerieri non è molto alto, e ciò permette loro di arrotondare e sarà un gesto molto gradito.
4. La cucina locale : la cucina tunisina utilizza molte spezie ed è piccante. Più si va a sud, più il livelo di piccante aumenta. Troverete soprattutto l’harissa, una salsa a base di peperoncino secco, fritto, macinato, aglio, spezie ed olio di oliva, immancabile nei vari sandwich, spalmata al posto della nostra maionese. Se non siete abituati al piccante, vi consigliamo di assaggiarla a piccole dosi, o se proprio non la volete, di dire per il vostro piatto « Blesh harr », ossia « senza piccante ». Se siete vegetariani o vegani, sappiate che la carne è un altro cibo spesso presente sulla tavola tunisina, anche se non mancano piatti solo a base di verdure. Ultimamente la sensibilità su queste tematiche si sta facendo strada e, perlomeno a Tunisi, potete trovare diversi ristoranti vegan friendly
5. La spesa : se non soggiornate in hotel ma avete scelto di affittare un appartamento e volete cucinare qualcosa voi, per la spesa alimentare non andate nei supermercati, ma negli « hanut », le piccole botteghe a conduzione famigliare dove potete trovare di tutto e di più. Nella nostra concezione, il supermercato rimane il luogo dove si trovano offerte e tutto costa meno, ma in Tunisia non sempre è così : spesso alcuni prodotti si trovano a prezzi minori proprio in queste botteghe. Se invece volete acquistare frutta e verdura, fate un salto nei suq di quartiere : un’esperienza sensoriale che non dovete perdere !
6. La lingua : in Tunisia la lingua ufficiale è l’arabo classico, affiancato dal francese (la Tunisia è stata protettorato francese, l’indipendenza dalla Francia risale al 1956). La gente comune parla il tunisino. Sentirete parlare anche l’italiano : un tempo la Rai si poteva vedere senza problemi anche in Tunisia, e tanti giovani e meno giovani hanno imparato molte parole tramite i programmi televisivi italiani. I tunisini se la cavano con le lingue. Noi vi consigliamo ad ogni modo un vocabolario base di francese e, se siete interessati, a seconda della motivazione del vostro soggiorno, di imparare qualche formula elementare per la vita quotidiana in Tunisia. Qui Gemma Baccini vi può essere d’aiuto !
7. La religione : in Tunisia la religione ufficiale è l’Islam, come ricorda l’articolo 1 della Costituzione tunisina. La Tunisia è un paese a maggioranza musulmana, ma si trovano anche cristiani ed ebrei. Ci sono poi anche gli atei, che però tengono un profilo più basso, essendo un tema ancora tabù. Per quanto riguarda i cristiani, il governo tunisino nel 1964 ha firmato il cosiddetto Modus vivendi con la Santa Sede, un patto che permette di praticare la religione cristiana, senza però fare proselitismo e politica. Con esso la Chiesa ha altresì ceduto la maggior parte dei suoi beni allo stato tunisino: delle 125 Chiese sul suo territorio, attualmente ne appartengono alla diocesi di Tunisi solo sette. Ci sono Chiese ancora in funzione, ed altre che sono state destinate ad altri scopi, come la Cattedrale di Cartagine, dove si svolgono concerti e mostre. Ad ogni modo, in quelle attive, le messe si svolgono durante il fine settimana, in francese, spagnolo ed italiano.
8. Contrattare : l’artigianato tunisino è molto bello e sicuramente vorrete portarvi a casa qualche ricordo della vostra permanenza. Il prezzo di partenza che vi sarà proposto solitamente sarà più alto del reale valore dell’oggetto : dovete contrattare, ovviamente non abbassando troppo il prezzo, ma arrivando a una cifra ragionevole che possa andare bene sia a voi che al venditore.
9. Permanenza : per andare in Tunisia è necessario il passaporto, a meno che si tratti di un viaggio organizzato, per il quale basta la carta di identità. In Tunisia potete rimanere un massimo di tre mesi. Cosa succede poi allo scadere di questo tempo ? Quando dovrete uscire dal Paese, pagherete una penale, che al momento ammonta a 20 dinari per ogni settimana trascorsa in più sul suolo tunisino.
10. Velo : molti si chiedono se sia possibile, per una giovane donna, spostarsi da sola nel Paese senza problemi, se debba vestirsi in modo particolare e coprire i capelli con il hijab, il velo musulmano. In Tunisia le donne hanno ottenuto diversi diritti ancora prima dell’Italia. Per quanto riguarda l’abbigliamento, il velo non è obbligatorio, ma una scelta personale : vedrete donne senza velo, con velo, qualcuna con il niqab. Per il vestiario dipende dalle città e dai quartieri : come in ogni parte del mondo, nei paesini e nelle regioni interne la mentalità è più conservatrice. Usate quindi il buonsenso a seconda del contesto in cui vi calerete.
Buona permanenza !
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