Hatem Bourial, giornalista, storico, scrittore e poeta tunisino, è un profondo conoscitore della storia del suo Paese. Tra i suoi numerosi interessi, spicca anche quello per gli studi sui primi secoli del cristianesimo. È proprio grazie alle sue ricerche che è nato il ciclo di incontri sulle “Grandi figure del cristianesimo antico in Tunisia”, organizzato dal gruppo della Biblioteca Diocesana di Tunisi. L’ultimo incontro, tenutosi a febbraio, è stato dedicato a Tertulliano con il tema “La posterità di Tertulliano“. Sebbene le informazioni biografiche su questa figura controversa del II secolo siano scarse, è noto che fosse africano. Nacque infatti a Cartagine tra il 155 e il 160 d.C. in una famiglia pagana della borghesia locale. Suo padre era un centurione proconsolare che comandava le truppe romane al servizio del proconsole d’Africa. Provenendo da una “buona famiglia”, ebbe la possibilità di ricevere una solida formazione retorica, che gli permise di esercitare la professione di avvocato.
Dopo una gioventù dissoluta, si convertì al cristianesimo nell’ultima decade del II secolo. Si sposò, divenne catechista e, secondo alcuni, anche presbitero. Fu un appassionato apologeta cristiano, polemista e amante della verità. Considerato troppo appassionato, si avvicinò a certe sette eretiche e, per questo motivo, inizialmente non fu riconosciuto come uno dei padri della Chiesa. Nonostante non fosse nato cristiano e avesse studiato da giurista, si convertì irrimediabilmente al cristianesimo dopo aver assistito alla testimonianza dei martiri cristiani a Roma. Di lui si ricorda la celebre frase “sanguis martyrum semen christianorum“, “il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani”. Dopo la sua conversione al cristianesimo, avvenuta intorno al 193, Tertulliano divenne un tenace e appassionato difensore della verità cristiana. Negli ultimi anni della sua vita, spinto da un’esigenza rigorista, aderì alla setta eretica del montanismo, criticando alcune posizioni della Chiesa cattolica. Nonostante ciò, oggi è considerato il primo grande scrittore della Chiesa di lingua latina.
Nel cuore della Medina di Tunisi, all’interno della Biblioteca Diocesana, il giornalista e storico Hatem Bourial ci racconta di questo eccezionale tunisino, apologeta e scrittore cristiano vissuto tra il II e il III secolo d.C., considerato il padre della teologia latina. L’incontro dedicato a Tertulliano è il secondo di un ciclo di eventi sulle figure emblematiche della cristianità nate in Tunisia. Come spiega Hatem Bourial al pubblico presente, Tertulliano si convertì al cristianesimo in un certo momento della sua vita e da allora fu il più tenace e pugnace difensore della nuova fede, impiegando tutte le risorse della sua vasta cultura e della sua dialettica a suo vantaggio. Tertulliano fu uno straordinario polemista. Tuttavia, la severità della sua concezione etico-religiosa e le sue preoccupazioni escatologiche lo portarono, intorno al 207, ad avvicinarsi al montanismo. Verso il 213/214 d.C., aderì apertamente a questa eresia e abbandonò la Chiesa. In questo, egli era coerente, poiché il suo cristianesimo aveva sempre portato l’impronta di uno spirito realistico e di una ferma fede nei valori escatologici originari. Impegnato contro i pagani, divenne inizialmente un forte critico del paganesimo e fu anche molto polemico contro gli eretici del suo periodo. “Parlando di lui – spiega Hatem Bourial – ci si ritrova nell’epoca dell’archeologia mentale del cristianesimo”. Le sue notizie si perdono del tutto dopo il 217-218 d.C., anni in cui si colloca il De Pudicitia, ad oggi la sua ultima opera conosciuta.
Tertulliano ha contribuito notevolmente alla letteratura classica latina. La sua morale, come sottolinea il giornalista, lo ha portato a essere considerato un intransigente e lo ha spinto verso il Montanismo, un movimento profetico apocalittico fondato dall’eresiarca Montano, che predicava l’imminente fine del mondo. Il Montanismo si diffuse in tutta l’Asia Minore e successivamente nell’Africa romana. Tertulliano sollevava questioni morali e proponeva soluzioni di un moralismo intransigente. Il suo statuto di pioniere è riconosciuto, come continua Bourial, ma è un pioniere paradossale che ha contribuito alla formazione della lingua latina nella teologia grazie alle numerose opere che ci ha lasciato. Quando leggiamo le sue opere e le contestualizziamo, ci chiediamo – afferma Bourial – a chi erano destinati i suoi testi? Agli intellettuali, a tutta Cartagine, o ai Romani? Di Tertulliano abbiamo molte opere, tutte caratterizzate da uno stile vigoroso e appassionato, a tratti graffiante. Tra queste, ci sono sermoni, conferenze e dialoghi. Moralismo e teologia rimangono comunque i suoi due temi centrali, che includono anche lo sviluppo del tema della Trinità. Come presentava questi sermoni? I dialoghi erano veri dialoghi? Questo non è dato sapere, conclude il giornalista tunisino.
Verso la fine della sua vita, Tertulliano si avvicinò all’ascetismo. Egli arrivò a concepire l’unità di Dio come una trinità che non lo divide, ma lo distribuisce. Ogni persona della Trinità, affermava, possiede la stessa sostanza divina. Nel complesso, sviluppò una morale caratterizzata da ascetismo, rettitudine e virtù cardinali, opponendosi alla vanità dell’essere. Sebbene non sia mai stato santificato a causa del suo passaggio al Montanismo, rimane una figura chiave del cristianesimo. Il ciclo sulle grandi figure del Cristianesimo in Tunisia prosegue dopo il primo incontro su Perpetua e Felicita e il secondo su Tertulliano, con un prossimo incontro dedicato a San Cipriano.
© Riproduzione riservata
Sei un nostro lettore abituale? Sostieni il nostro lavoro, basta un click!
INSERT_STEADY_CHECKOUT_HERE