Questa breve lettera l’ho scritta di getto nel 2017, quando mia figlia Elyssa, italo – tunisina, non aveva nemmeno un anno di vita. Una lettera ripresa anche da Donna Moderna, un pensiero che condivido ogni anno che passa, un augurio che faccio a tutti quei figli che portano in sé più « mondi ». Per una società sempre più accogliente, dove l’Altro non faccia più paura.
Cara Elyssa,
L’anno scorso dopo l’attentato a Parigi, avevo scritto un articolo domandandomi cosa sarebbe successo se fossi tornata in Italia a vivere con tuo padre. Il razzismo mi spaventa, così come mi spaventa la chiusura e la rabbia che molti giovani di cosiddetta seconda generazione, nati e cresciuti in Italia, sembrano nutrire contro l’Occidente, pur continuandoci a vivere.
Tu hai la fortuna di essere il frutto dell’amore tra due culture, tra due “mondi”, che non sono poi così diversi come si potrebbe pensare. Tu hai un compito forse difficile, ma che sono sicura riuscirai a portare avanti a testa alta, non porti questo nome casualmente: l’essere un ponte. Elyssa, in Occidente nota come Didone, era una regina bella, forte, coraggiosa.
Non devi chiuderti a riccio, devi sapere prendere il meglio tra la cultura occidentale e quella di tuo padre. Non devi nasconderti dietro le solite scuse – che spesso sentirai in Tunisia e in diversi Paesi arabi -: “l’Occidente ci ha rubato le ricchezze attraverso il colonialismo, e i morti in Palestina? Sono di serie b?” Non devi nasconderti dietro le solite accuse – che spesso sentirai in Occidente – “l’Islam è una religione di guerra, ci vogliono invadere, non è compatibile con la nostra democrazia! Via gli stranieri da qui!”
Tu dovrai essere capace di andare OLTRE. Ciò non significa negare le varie responsabilità in campo. Significa cercare di essere imparziali, informarsi il più possibile, non prendere uno schieramento a prescindere. Tu e i tuoi coetanei figli di due culture avete questo gravoso compito. Non sarà semplice, ci saranno momenti di rabbia e di sconforto. Ma lo devi fare. Per un mondo migliore. E io sarò al tuo fianco a sostenerti.
Tua madre.
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