Sapevate che i secondi consumatori di pasta al mondo, dopo gli italiani, sono proprio i tunisini? La parola pasta in tunisino deriva da maccheroni, e si dice Maqruna, i famosi maqruna tunsiya con il montone, il peperoncino e il concentrato di pomodori. Come vedete la parola finisce in -a ed è quindi femminile proprio come pasta!
Ma maqaruna non è la sola parola italiana del lessico tunisino, perché i nostri due popoli sono legati da una lunga Storia comune. Una volta, durante la contrattazione di un contratto di affitto, il padrone di casa mi sollecitò chiedendomi : “daccordu?”. Non per farsi capire dagli italiani, ma è un modo di dire di uso comune. Se tendete l’orecchio alle conversazioni tra le persone di una certa età, si sentono elencare eventi o punti di una discussione usando le parole “primo….secundo…” ma il terzo non c’è! Inoltre, se fate un giro nel centro delle grandi città come Tunisi, noterete edifici costruiti in stile italiano, o proprio da italiani. E’ quindi normale che alcune parole legate all’architettura e alla casa siano di origine italiana, come fashata la facciata , viranda per veranda e kujina per la cucina.
Visto che la comunità italiana era molto numerosa in tunisia, aveva portato con sé anche le proprie feste, durante le quali ovviamente non si lavorava. Forse per questo motivo la parola fishta “festa” è rimasta ad indicare i giorni festivi. Si può sentire infatti : ghodwa fishta, el-idarat mayekhdmuch “domani è festa, le amministrazioni non lavorano”. Attenzione però, quando si vuole indicare una festività bisogna usare la parola araba 3id come per 3id el adhha La festa del sacrificio. Il giorno feriale, e quindi di lavoro, però, potete indicarlo con la parola djornata : el-djornata mta3i bi 30 dinar“ il mio giorno di lavoro vale 30 dinari”. In questo caso è il caso di dire : malla miziria! “che miseria!”
Se volessimo continuare, non potremmo dimenticare il mondo del calcio, dove le principali tifoserie sono divise in curva Nord e Curva Sud. Sì, in italiano. Così come l’universo che oggi da noi si chiamerebbe vintage per molti tunisini deriva da roba vecchia, che tunisizzata diventa ruba fikyia.
Abbiamo parlato delle parole italiane in tunisino, ma come si dice Italia e italiano/a? Per non complicarsi la vita, l’Italia rimane Italya. L’italiano invece, sia come aggettivo riferito a persone che alla lingua, si dice talyeni al maschile, talyaniyya al femminile. Mi viene infatti in mente il titolo del romanzo dello scrittore tunisino Shukri Al Mabkhut “l’italiano”, che appunto in arabo si chiama et-talyeni! Visto che la Tunisia è molto vicina all’Italia e le storie di migrazione sono numerose, i tunisini usano anche la parola Talyen per indicare il nostro paese come destinazione. “Ne7raq/ nemshi li t-talyen” significa infatti “migro/vado in Italia” ed è abbastanza ricorrente, per esempio nelle canzoni rap. Gli aggettivi di nazionalità in tunisino sono un po’ complicati perché non sempre hanno plurali regolari : infatti se abbiamo talyeni “italiano” e tunsi “tunisino” al singolare, avremo tleyen “italiani” e twensa “tunisini” al plurale.
© Riproduzione riservata