COMUNICATO STAMPA
Tunisi, 27 luglio 2021
La Tunisia sta attraversando una grave crisi che ha colpito le fondamenta dello stato su più livelli e seriamente minacciate. Il 25 luglio 2021, la data in cui il popolo tunisino festeggia la Festa della Repubblica, ha rappresentato tuttavia un altro episodio di questa crisi, come testimoniato dalle manifestazioni popolari in più regioni del Paese. Queste manifestazioni esprimevano l’indignazione diffusa per la situazione di povertà del Paese, per il deterioramente dello standard di vita, e l’aumento dei morti dovuti all’incapacità del governo di gestire la pandemia Covid – 19.
Seguendo questi sviluppi, il capo dello Stato ha preso una serie di misure straordinarie, invocando l’articolo 80 della Costituzione. Alla luce di tutto questo, Al Bawsala :
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Considera che questa crisi che attraversa il Paese sia il risultato diretto di un deterioramento senza precedenti delle condizioni sociali, economiche e sanitarie di tutti i tunisini, causata dal culmine di successive e continue scelte e politiche che non guardano al pubblico interesse. Queste politiche hanno aggravato le fratture socio – economiche, aumentato la povertà e contribuito alla diffusione della corruzione e del clientelismo, alla confisca della sovranità del popolo, e all’utilizzo degli organi di sicurezza e giudiziari per reprimere i movimenti sociali e le proteste ;
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Ribadisce le sue precendetnti dichiarazioni e ripetuti avvertimenti riguardanti il ritardo nel dare vita alla Corte costituzionale. Questo ritardo è il risultato della paura della classe politica della sua autorità e delle prerogative che le spettano, che includono il monitoraggio della costituzionalità delle leggi e il giudicare i conflitti a livello di giurisdizione tra il presidente della Repubblica e il capo del governo, così come l’intervento nei confronti dello Stato eccezionale. L’assenza della Corte costituzionale ha contribuito al deterioramento del clima politico a causa del perpetuarsi di pratiche non democratiche dentro e fuori il Parlamento cercando di salvaguardare ristretti interessi politici ;
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Conferma che l’articolo 80 della Costituzione consente al Presidente della Repubblica di prendere tutte le misure necessarie e ritenute adatte all’interno dello Stato di eccezione, date da un’imminente minaccia per il Paese, la sua sicurezza, o la sua indipendenza, che ostacola un normale procedimento delle istituzioni ;
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Stima che la decisione del Presidente della Repubblica di sospendere le attività del Parlamento non rientra in queste possibile misure straordinarie, considerando che l’articolo 80 indica chiaramente che il Parlamento dovrebbe rimanere in uno stato di sessione permanente, che di fatto non è possibile in caso di una sua sospensione ;
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Esprime le sue preoccupazioni riguardo la concentrazione dei poteri nelle mani del Presidente della Repubblica, specialmente la voce riguardante i processi pubblici, e invita tutti i soggetti interessati nell’Autorità Giudiziaria, ossia l’Alto Consiglio Giudiziario, a salvaguardare la magistratura dalle liti e a garantire processi equi per tutti. Al Bawsala invita inoltre il Presidente a determinare chiaramente le misure da prendere, così come gli obiettivi che si pone di raggiungere durante questo Stato di eccezione, ed evidenzia la necessità che tutte le misure rispettino i valori repubblicani e proteggano i diritti e le libertà ;
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Invita il Presidente della Repubblica ad illustrare, con chiarezza, il percorso da intraprendere per il periodo che seguirà queste misure straordinarie, abbozzato in un contesto partecipativo e basato sulla trasparenza e rispetto totale delle istituzioni dello Stato e la sua autorità;
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Insiste e conferma che, alla luce dell’assenza di strumenti istituzionali per la sorveglianza costituzionale, continuerà a seguire da vicino tutti gli sviluppi inerenti questo Stato di eccezione, e ad esprimere la sua posizione al riguardo coordinandosi con le organizzazioni della società civile, con integrità e obiettività.
Traduzione dall’inglese di Giada Frana
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