Scenari che cambiano nella quotidianità tunisina

In Tunisia, negli ultimi anni si nota una spinta all'individualismo ed altri piccoli cambiamenti nella vita quotidiana...
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Da qualche anno mi sono accorta di diversi cambiamenti nei comportamenti di vita quotidiana, cose che si riscontrano ogni giorno facendo le normali attività. Proprio settimana scorsa riflettevo su come le cose siano cambiate negli ultimi anni. La prima cosa su tutte è il treno. Prendo spesso il treno per andare a Tunisi, l’ho sempre preso negli ultimi 18 anni. Fino a qualche anno fa era impensabile che una persona anziana restasse in piedi. Appena saliva, più di una persona contemporaneamente si alzava per lasciarle il posto. Questo accadeva anche per le signore in dolce attesa. Rarissimo vedere un bambino occupare un posto, di solito stavano in braccio alla persona con cui viaggiavano, a meno che il treno non fosse mezzo vuoto.

Gli studenti, che fanno poche fermate, non recandosi a Tunisi, neppure si sedevano.Oggi tutto è cambiato: quasi nessuno si alza più, a meno che non gli venga espressamente richiesto. Certo qualche perla rara ancora c’è, però la maggior parte delle volte sono uomini sulla cinquantina. I ragazzi restano seduti senza nessun problema, anche davanti alle persone anziane con difficoltà motorie. Questo fenomeno purtroppo è diventato di uso comune ovunque, però a me spiace: a livello umano abbiamo fatto davvero un gran salto indietro. A volte mi chiedo se le brutte abitudini si facciano strada più facilmente di quelle buone.

Photo by Taha Loukil on Unsplash

Altra cosa, le piccole spese fatte dai bambini. Appena mi sono trasferita, mi faceva sempre specie vedere i bambini fare le spese per tutti i vicini. Venivano chiamati e poi li mandavano a prendere il pane o altri piccoli generi alimentari. Non erano contenti di farlo, ma non protestavano mai, almeno apertamente…Se i bambini erano diversi almeno toccava un po’ a ciascuno, ma nella mia strada era uno solo e gli toccava fare avanti e indietro per tutti; ciò che mi faceva strano è che non gli davano nulla, neanche una piccola mancetta. Oggi non succede più: i bambini fanno le spese unicamente per la propria famiglia. Non trovavo giusto prima mandarli in continuazione, però era una forma di aiuto sociale, diciamo che la via di mezzo è sempre la strada migliore.

La fila alla cassa. Qui si apre un mondo: a parte qualche rara eccezione, nel mio quartiere si fa la spesa della giornata o poco più, pertanto non ci sono carrelli strapieni. Fanno a gara per passare avanti chi ha due cose davanti a chi ne ha tre, questo è divertente. Scattano le varie dinamiche e a volte sfociano in vere e proprie discussioni. La fretta ha preso il sopravvento su tutti: prima ognuno teneva il suo posto e nel frattempo chiacchierava.

Photo by Taha Loukil on Unsplash

In città ad Hammam Lif abbiamo tanti negozietti al dettaglio suddivisi per articoli (carne di pollo, carne rossa, spezie e legumi, ecc..). Non è raro trovare le stesse persone che ci lavorano per decenni. Loro ti servono bene, consigliando, ogni tanto fanno un piccolo omaggio. Appena arrivi ti chiedono dei membri della famiglia, se da un po’ di tempo non ti vedono si recupera un po’ di tempo perso facendo due chiacchiere in più. Le nuove aperture sono affidate ai nostri giovani adulti, che purtroppo, per la maggior parte di loro, lo fa senza passione: arrivi e sembra proprio che si dia fastidio, una sensazione sgradevole. Fanno fatica ad alzare gli occhi dal cellulare. Mi raccontava mia mamma che succede la stessa cosa con i negozi sulla riviera romagnola, dove quando subentrano i figli ai genitori cambia tutto. Va perdendosi quel valore aggiunto all’acquisto.

C’è anche da sottolineare, cosa non da poco conto, che solitamente in Tunisia i commessi non fanno una scuola specifica, semplicemente dopo le scuole dell’obbligo o anche prima vanno a lavorare. Questo lato lo si riscontra in tantissime attività del settore terziario ed è un gran peccato. Come sempre, ci sono poi le eccezioni che eccellono sopperendo alle mancanze di tutti gli altri. In conclusione, una società che sta cambiando velocemente, diventando sempre più individualista, anche qui, dove alla base c’era la socialità per ogni attività.

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