Circa 400 migranti originari dell’Africa subsahariana “bloccati in Tunisia” sono stati rimpatriati nei loro Paesi d’origine negli ultimi giorni: lo ha ha annunciato venerdì l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), che ha facilitato questa operazione.
Come riporta Espace Manager, in totale 392 persone, in particolare cittadini del Burkina Faso, del Gambia, del Mali e del Senegal, hanno beneficiato di una procedura di “ritorno volontario in sicurezza e dignità”, ha spiegato l’OIM in un comunicato.
Al loro arrivo nei rispettivi Paesi, riceveranno “assistenza per la reintegrazione su misura per ricostruire le loro vite e rientrare nella loro comunità”, sempre secondo il comunicato. Nel 2023, l’OIM ha aiutato “2.557 migranti a tornare volontariamente dalla Tunisia nei loro Paesi d’origine”, il che rappresenta un aumento del 45% rispetto al 2022.
L’OIM ha precisato di lavorare “in stretta collaborazione con il governo tunisino” e i suoi rappresentanti locali, citando le regioni di Sfax (centro-est), epicentro dell’immigrazione irregolare dalla Tunisia verso l’Europa, nonché Médenine e Tataouine.
Nei primi 11 mesi del 2023, la Tunisia ha intercettato circa 70.000 candidati all’emigrazione irregolare, più del doppio rispetto al numero del 2022, secondo la guardia nazionale. Di questo totale, il 77,5% erano stranieri, principalmente cittadini dell’Africa subsahariana, mentre gli altri erano tunisini, rispetto al 59% di stranieri nel 2022.
Articolo tradotto avvalendosi di ChatGPT
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