Secondo un’analisi realizzata dal Forum Ibn Khaldoun per lo Sviluppo (FIKD) attraverso i dati dei principali parametri del debito estero della Tunisia dal 1961 al 2022, il periodo che va dal 2010 al 2022 è caratterizzato da un forte aumento della spesa pubblica, un importante deterioramento della bilancia dei pagamenti, una svalutazione del 74% della moneta nazionale (in rapporto all’euro tra il 2010 e il 2022) e una nuova domanda agli aiuti del Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Come riportato da Tunisie Numerique, il FIKD sottolinea che “E’ la terza grande crisi economica dall’Indipendenza ad oggi, anche se una leggera decontrazione si è avuta dal 2019, per poi avere un’importante recessione a causa della crisi sanitaria mondiale”.
Inoltre nell’analisi si aggiunge che la crisi sanitaria mondiale, che ha scosso fortemente l’economia tunisina nel 2020 e la guerra in Ucraina nel 2022, che ha fortemente perturbato il mercato dell’energia e dei prodotti di base, hanno accentuato notevolmente le pressioni sugli equilibri finanziari interni ed esteri del Paese, portando i parametri del debito estero in una nuova fase nel corso degli anni 2020 – 2022.
Infine, il forum ha sottolineato che la situazione del debito estero è ancora più preoccupante se si integra al debito estero a breve termine. Quest’ultimo è diventato più di sei volte tanto tra il 2010 e il 2022, passando da 7,2 miliardi di dinari a 44 miliardi di dinari.
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