Le circostanze attuali costituiscono un’occasione per il governo tunisino di giungere ad un accordo con il Fondo Monetario Internazionale (FMI), secondo il professore universitario in Scienze economiche Ridha Chkoundali.
Invitato da Myriam Belkhadi nella trasmissione mattutina di Diwan FM di lunedì 21 agosto 2023, come riportato da Business News, ha detto che la Tunisia si trova in una condizione favorevole in termini di negoziazioni con l’istituto finanziario. L’esperto economico ha spiegato che il Memorandum d’intesa con l’Europa e il prestito saudita potrebbero incoraggiare altri Paesi ad aiutare economicamente la Tunisia.
L’ottenimento di questi prestiti bilaterali potrebbe aiutare il Paese a coprire la metà del budget dello Stato per l’anno 2023, e ciò permetterebbe di sottostare a una delle condizioni del FMI. L’altra condizione, l’approvazione del piano di riforme dalle parti sociali, non ha piu’ la stessa importanza per il FMI, secondo l’esperto economico, siccome la voce della centrale sindacale ha perso la sua portata. “Resta un solo problema, facile da negoziare: la revisione del sistema delle sovvenzioni” ha aggiunto.
Il rifiuto dell’abolizione delle sovvenzioni espresso dal Presidente della Repubblica Kais Saied è comprensibile dalle ripercussioni che questa azione avrebbe sul potere d’acquisto dei Tunisini e sulla situazione sociale del Paese. Chkoundali ha riferito che il governo di Najla Bouden avrebbe dovuto adottare la stessa logica e chiarirlo prima al FMI.
L’esperto economico ha sottolineato che questa divergenza di visioni tra il governo di Najla Bouden e la presidenza della Repubblica è stata uno dei motivi che hanno contribuito alla recessione economica e al rallentamento degli investimenti. “Il mio consiglio a Monsieur Hanachi è di unire il discorso economico tra il governo e la presidenza della Repubblica” ha sottolineato.
Ad ottobre 2022, il governo di Najla Bouden ha ottenuto un accordo preliminare per un prestito di 1,9 miliardi di dollari su quattro anni. Il dossier della Tunisia doveva essere esaminato a dicembre dal Consiglio d’amministrazione del FMI ma è stato rimandato. Il governo di Najla Bouden aveva affermato che le negoziazioni sono ancora in corso, mentre il Presidente della Repubblica Kais Saied ha rifiutato qualsiasi accordo con il FMI. Rifiuta le richieste di quest’ultimo e afferma che il Paese deve contare unicamente sulle proprie risorse.
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