Dal 19 al 28 aprile 2024 i tunisini e i visitatori provenienti da molte parti del mondo hanno vissuto l’appuntamento dedicato al mondo della lettura e della cultura, un excursus affascinante e pieno di curiosità! Per quanto riguarda la partecipazione alla 38a edizione della Fiera Internazionale del Libro di Tunisi, ci sono stati espositori locali e provenienti da altri Paesi e regioni del mondo: Tunisia, Francia, Italia, Spagna, Russia, Germania, Senegal, Marocco, Palestina, Algeria, Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Sultanato dell’Oman e così via.
Quest’anno l’Italia è stata Paese ospite d’onore, con un intenso programma di incontri, eventi e presentazioni letterarie. La partecipazione collettiva è stata organizzata dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Tunisi, l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, e l’AIE – Associazione Italiana Editori. Gli autori ospiti a Tunisi erano Roberto Alajmo, Marino Bartoletti, Maria Borio, Pierfranco Bruni, Alfonso Campisi, Matteo Collura, Giuseppe Conte, Silvia Finzi, Roberto Mercadini, Claudio Pozzani, Tiziana Romanin, Evelina Santangelo e Marcello Veneziani. Ad animare i loro incontri: Sonia Ben Salem, Alfio Bonaccorso, Hatem Bourial, Rosy Candiani, Meriem Dhouib, Raimondo Fassa, Antonella Ferrara, Mohamed Menzli e Fabio Ruggirello.
Il 20 aprile si è tenuto uno stimolante incontro, “Une journée littéraire sous le soleil de l’Italie”, “Una giornata letteraria sotto il sole dell’Italia”, presso le edizioni Arabesques alla presenza di scrittori italiani che vivono in Tunisia e dell’editore e scrittore tunisino Moncef Chebbi. L’incontro è stato un’opportunità per uno scambio di idee e condivisione di storie e ricordi, che sono le vertebre della vita e del percorso di ogni scrittore.
Erano presenti gli scrittori: Adriano Gasperi autore del libro “Il sole fuori”; Flavien Errera, autore del libro “Le parfum envoûtant du jasmin”; Alfonso Campisi autore del libro Paroles et images d’une histoire”mineure” L’émigration sicilienne en Tunisie (XIXe et XXe siècles) Parole e immagini di una storia “minore” L’emigrazione siciliana in Tunisia (XIX e XX secolo), scritto insieme a Flaviano Pisanelli; Rossana Giorgia Gritti, autrice del libro “Tue-ness”; Rosita Ferrato, autrice del libro “Tunis La Ville Cachée (Un Guide Émotionnel)” e Mario Sei, autore del libro “Message in a bottle”.
Nella stessa giornata è stato organizzato un incontro dedicato alla storia e alla cultura mediterranea, con la partecipazione di Roberto Alajmo, scrittore, giornalista e drammaturgo siciliano, autore del libro “Abbecedario Siciliano”, moderato da Hatem Bourial, scrittore e giornalista tunisino. “Questo mio libro da cui prendiamo spunto, sia pure diciamo soltanto per partire, effettivamente sta a dimostrare che linguisticamente la Sicilia è una specie di spugna che nei secoli ha assorbito moltissimi elementi linguistici da parte di tutti i popoli del Mediterraneo. Le parole che nel dialetto siciliano derivano dall’arabo sono veramente tantissime e attraverso le parole, la filosofia arriva dal Maghreb fino in Sicilia”.
Il 22 aprile si è tenuto un incontro in lingua francese, intitolato “Memorie e racconti del Mediterraneo” presso il Palazzo delle esposizioni del Kram Padiglione Italia. All’incontro hanno preso parte Alfonso Campisi, professore ordinario di Filologia italiana e romanza all’Università La Manouba di Tunisi, dove ha fondato la prima cattedra universitaria al mondo di Lingua e Cultura siciliana e Rosy Candiani, studiosa del teatro e del melodramma e che da anni si dedica a lavori sui legami culturali tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, sulle affinità e sulle identità peculiari delle forme artistiche performative.
Lo scrittore Alfonso Campisi ha parlato del suo nuovo libro bilingue francese/italiano, scritto insieme a Flaviano Pisanelli, dedicato all’emigrazione siciliana in Tunisia: “I siciliani vivevano nello stesso quartiere dei tunisini, li troviamo nella medina, con condizioni economiche molto simili a quelle del popolo tunisino. Ci sono stati molti scambi e contaminazioni linguistiche. C’erano anche molte somiglianze tra i maltesi e i siciliani; il maltese aveva un vantaggio rispetto al siciliano: con l’arabo tunisino si capivano benissimo. A Radès ci sono degli anziani che parlano molto bene il francese, l’italiano, l’arabo tunisino e il siciliano, quindi parlavano quattro lingue e questa è la prova che vivevano insieme. Inoltre parlano sempre delle celebrazioni che hanno condiviso, di tutto ciò che è stato a La Goulette”.
Il 27 aprile si è tenuto un altro evento in lingua francese dedicato all’anima mediterranea, intitolato “La Méditerranée des miracles”, con Marcello Veneziani, Ahmed Somai e Hatem Bourial. Erano presenti il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, e Alessandro Prunas ambasciatore d’Italia in Tunisia, e altri personaggi illustri in diversi campi.
“Sono estremamente felice di essere qua, ringrazio le autorità tunisine per aver voluto che l’Italia fosse Paese d’onore alla Fiera del Libro di Tunisi. E’ un segnale di grande attenzione e di amicizia nei nostri confronti, di cui percepisco pienamente il valore. Da tutti i colloqui che ho avuto oggi, ma soprattutto dalla visita del museo del Bardo e degli altri siti archeologici della Tunisia, si comprende bene quanto siano secolari, stretti, intensi i nostri rapporti. Siamo figli della stessa comunità che ha appunto l’anima del Mediterraneo. Chi come me e come Marcello Veneziani è meridionale, sa che cosa significa avere l’anima del Mediterraneo, significa avere una sorta di disposizione solare all’interno di questo bacino, che è stata la prima culla della civiltà globale – ha detto il ministro Sangiuliano intervenendo alla fiera -.
Oggi credo che il Mediterraneo debba recuperare un suo ruolo, una sua centralità dopo che il mondo ha guardato prima verso l’Atlantico e poi verso l’Asia. Ma il Mediterraneo aveva tutti i presupposti culturali per recuperare il suo ruolo nella geopolitica globale. In Italia questo lo vuole fare con un nuovo rapporto con i nostri amici che sono sull’altra sponda del Mediterraneo: con la Tunisia stiamo lavorando al piano Mattei, che è un grande piano, una grande prospettiva, una grande visione prima di tutto culturale poi politica che si sta riempendo di contenuti. Ho incontrato oggi ed è stato molto gentile e cortese con me il Presidente e poi il mio collega ministro della cultura e insieme stiamo cominciando a ragionare su che cosa fare.
L’Italia è disponibile a portare le sue conoscenze, a sostenere finanziariamente interventi sull’Archeologia di questo Paese, perché la Tunisia come l’Italia può fare della cultura una grande occasione di sviluppo socio-economico. Possiamo dire che con questa nostra presenza nel Salone del Libro, nel luogo dove la cultura prende forma, la sua forma più bella quella della parola quella della scrittura, si cementa un rapporto e noi lavoreremo nei prossimi mesi affinché questo lavoro possa essere sempre più forte e intenso”.
Dopo le parole del ministro Sangiuliano, un gruppo di attivisti filopalestinesi ha fatto irruzione nel padiglione con le bandiere della Palestina. Dopo la protesta, l’evento è stato ripreso con la partecipazione di Ahmed Somai che si è recentemente aggiudicato il prestigioso Sheikh Zayed Book Award (Szba) di Dubai per la traduzione in lingua araba de “La Scienza nuova” di Giambattista Vico, e Hatem Bourial. La partecipazione italiana alla Fiera del Libro di Tunisi era significativa: sono stati esposti nuovi e diversi libri scritti in lingua italiana, anche alcuni manuali e materiali didattici rivolti all’insegnamento della lingua italiana come seconda lingua. Sono stati organizzati workshop per i bambini dove potevano dipingere o assistere a spettacoli teatrali interattivi. Durante i fine settimana la fiera è stata invasa da una marea di visitatori di differenti età.
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