Quando visitiamo o viviamo in un Paese musulmano, per la maggior parte delle persone, nasce la voglia di scoprirne i vari lati e così, un passo alla volta ci informiamo. Sui vari luoghi da visitare, usi e costumi, cibi e poi da ultimo ma non per importanza, cosa significhi vivere quotidianamente in un Paese musulmano. Ciò porterà alla scoperta dei vari comportamenti da adottare, per non mancare di rispetto al Paese che stiamo visitando o che ci ospita. Così si arriverà anche alle informazioni che riguardano il mese sacro di Ramadan.
Ma stavolta non leggerete le informazioni religiose, etiche e di cibo…. Nooooooo…. leggerete ciò che nessuno dice…… L’altra faccia di Ramadan…. curiosi? Premetto, prima che si scateni l’inferno, che è un articolo leggero, con esperienze personali, che nulla ha a che fare con l’aspetto religioso, che condivido e rispetto!
Il traffico durante Ramadan
Partiamo da quello che per me è un incubo, ovvero il traffico…. Cosa cambia a Ramadan, direte! Eh….. cambia che gli orari per gli uffici, negozi, enti pubblici si modificano, ciò porta ad un traffico molto più intenso negli orari d’apertura e chiusura. Significa che se dovete tornare a casa verso le 15.00, come me, non troverete un traffico solito, no, troverete il finimondo. Corsie a due che diventano di cinque, ognuno che vuole passare per primo creando ingorghi, soprattutto nelle rotonde. La cosa che poi mi lascia perplessa sono i vigili stabili alle rotonde, che 3 volte su 4 guardano. Ma quando invece decidono di dirigere il traffico? Ah, diventa una coda lunghissima in tutte le direzioni, clacson che suonano ovunque e gente che impreca come se non ci fosse un domani. Però, almeno fanno passare le auto senza che il rischio di scontrarsi sia quadruplicato come al solito.
Un’altra cosa che cambia, ma questa mi piace un sacco, è la spesa del pomeriggio! Dalle 15.00 in poi c’è gente ovunque, i banchetti improvvisati dappertutto e le urla di “tawa jeet” (arrivato adesso) riferito al pane caldo e una carrellata di profumi e colori che si vivono solo a Ramadan, i dolci ad ogni passo ed il pane caldo di varie forme e varietà!
Rumori e schiamazzi fino a tarda notte
Ora, la parte più delicata: chi fa finta di fare il digiuno, ma si nasconde per fumare (soprattutto), mangiare e bere. Non chi ha un problema medico, chi proprio non lo fa per scelta personale, ma lo nasconde. Non si può ammettere apertamente di non farlo, si fa finta. A me poco importa chi lo fa e chi no, però trovo che potrebbero mangiare e fumare tra le mura di casa e non fuori. Personalmente penso che ci debba essere una forte motivazione per poterlo fare, oppure una radicata abitudine. Il nonno di mia figlia l’anno scorso era già ammalato e il medico gli aveva proibito di fare il digiuno a causa delle pastiglie che doveva prendere durante il giorno, ebbene non c’era verso, lui voleva fare il suo digiuno come per tutti gli anni della sua vita! Non gli importava di mettere in pericolo la sua vita così, per lui era fondamentale seguire il mese sacro.
Concludiamo con la parte più rumorosa….. Il mio primo Ramadan da residente risale a 11 anni fa, era caldo e si poteva ancora fare il bagno in mare. Abitavo al piano terra della mia attuale casa, e così, con una bimba di pochi mesi, abbiamo passato intere notti in bianco perché la gente andava e veniva dalla spiaggia urlando fino alla prima preghiera del mattino, poi per tutta la mattina dormivano tutti (tranne io!). In quegli anni Ramadan era molto diverso da oggi: un solo decennio ha cambiato parecchie cose, soprattutto ci sono molte più donne che ora lavorano, pertanto i ritmi invertiti non possono più permetterseli.
Mentre scrivo, siamo esattamente a metà Ramadan, da oggi cominciano i 15 giorni più divertenti dove alla sera si organizzano eventi più o meno ovunque!
Aid Mabrouk a tutti i lettori !
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