Tunisia: le (dis) avventure di una donna in panne

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Qualche settimana fa, sullo stradone che costeggia il porto di Rades, la mia auto decide di farmi uno scherzetto, certo un bel regalo il giorno dopo il mio compleanno e il giorno prima che arrivi la mia amica Nicole a trovarmi! Di punto in bianco la spia del radiatore suona e il computer di bordo mi intima di fermarmi subito. Ok, accosto immediatamente e nella frazione di un secondo passo in rassegna tutto ciò che potrebbe essere successo…ma il servizio (cambio olio, controllo del liquido di raffreddamento e così via) l’ho fatto puntuale, cosa può essere successo? Ferma sul bordo della strada con il cofano aperto, la gente che sfrecciava a tutta velocità facendo dondolare l’auto, decido di chiamare la mia amica Nadia, anche se mi piangeva il cuore: avevamo appena finito di lavorare, ma che potevo fare lì?

Nella mia polizza auto è compreso il servizio assistenza, ma ovviamente non avevo il numero con me e in quel momento neanche mi era venuto in mente, bei tempi quando si chiamava il Touring club Svizzero per queste cose, anche se mi era successo un’unica volta in tutti gli anni che guido. Nadia prontamente arriva con l’acqua per il radiatore, e sembra che il problema sia risolto… Mi dico che devo assolutamente cercare un tutorial su come tenere un’auto sempre in ordine e che grazie al cielo è arrivata lei a salvarmi. Fatto sta che mancano una ventina di chilometri per arrivare a casa e succede di nuovo. Mi accosto in fretta e furia e apro il cofano, acqua non ne ho con me e sono sullo stradone di Ezzahra, dove non c’è nulla vicino. Penso di incamminarmi a piedi, ma l’auto è in un posto che ingombra e andarmene e lasciarla lì non mi sembra una buona idea…

Aspetto pazientemente che qualcosa succeda da solo, e non so neppure cosa pensare, la logica mi dice che se si raffredda il motore forse riesco a raggiungere l’officina dove vado di solito e sarà proprio ciò che accadrà. Arrivo all’officina agitata, spiego l’accaduto e gentilmente mi guardano subito il danno. Ovviamente il meccanico, che conosco, mi dice che poteva scoppiare il motore, che sono stata fortunata, di non toccarla. Ok, ma che faccio? “Vai a prendere il pezzo che si è rotto”, e mi fa vedere, come se io capissi sia cosa mi stesse dicendo, sia che caspita di pezzo fosse! “Vedi? Guarda qua! Niente di grave, ma va cambiato!” “Ok puoi farlo ora?” “No devi andare tu a prendere il pezzo!” Ecco, al solito, devi arrangiarti a prendere le cose, “ok dove vado?” Mi dice un posto che onestamente non ho idea di dove sia, ma non è lontano! “Prendi un taxi che fai prima…” Sono le ore 17.00, trovalo un taxi libero, ma sono fiduciosa  e vado con la foto del pezzo da comperare e un messaggio vocale del meccanico.

Corro sotto al sole per arrivare il prima possibile, a circa metà strada trovo un taxi che si ferma, è decisamente molto gentile e mi chiede che succede, spiego il tutto e gli chiedo se mi aspetta mentre compro il pezzo e mi riporta indietro e così facciamo. Quando arrivo al negozio dei pezzi di ricambio faccio vedere la foto e faccio ascoltare il messaggio vocale, si consultano tra di loro e mi danno una scatola che dovrebbe contenere il pezzo. Mi fanno anche lo sconto di 4 dinari e riparto con il taxi. Arriviamo all’officina, per farla breve il pezzo è sbagliato e andrò altre due volte al negozio con le difficoltà di trovare il taxi e correndo sotto il sole. Alla seconda volta che arrivo al negozio dico che il pezzo è sbagliato e loro per risposta mi dicono: “Ma tuo marito dov’è?!?!?Ma veramente serve un uomo per comperare un pezzo rotto, con tanto di foto e messaggio vocale del meccanico e non ce la fate a darmelo giusto?

Foto di Tim Mossholder su Unsplash

Alla terza volta che arrivo dal meccanico sempre con il pezzo sbagliato, onestamente mi veniva quasi da piangere, per la stanchezza e per la frustrazione. Il gestore dell’officina, che segue tutta la vicenda senza mai dire nulla mi si avvicina, prende il meccanico e mi dice di salire in auto e ci porta tutti al negozio. Io dietro, con le lacrime per la gratitudine e la sua gentilezza. Andrà un’altra volta da solo perché mancherà ancora qualcosa. Auto sistemata alle 19.00 di sera, il meccanico mi dice di tornare la mattina dopo alle 9.00 per sistemare il computer di bordo che dava il messaggio di anomalia al motore. Gli lascio la mancia e me ne vado, alla mattina successiva alle 9.00 sono lì!Aspetterò fino alle 10.30 che la persona che fa la diagnostica si presenti, ma non dico nulla, ancora grata per la gentilezza del giorno prima! L’avventura finisce bene: alle 11.20 l’auto è in perfetto stato e la mia amica Nicole arriva alle 13.00 in aeroporto, pertanto riesco ad andarla a prendere senza doverci andare in taxi. Alla fine, la gentilezza ripaga le attese e lascia la speranza che qualunque cosa succeda qualcuno ti aiuterà!

© Riproduzione riservata


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