Tunisia: si avvicina la fine del Ramadan

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Eccoci qua, oggi o domani verrà annunciata la fine del mese sacro di Ramadan! Ieri, domenica 7 aprile, ho ricevuto il primo invito per l’iftar (il pasto che interrompe il digiuno, ndr). Sto cucinando e si avvicina mia figlia e mi chiede perché sono ai fornelli, le dico che sto preparando qualcosa da portare stasera, lei con il suo solito piglio mi dice, “ma se devi cucinare allora stiamo a casa! Un invito è un invito, non devi lavorare!”.  Lei dice sempre ciò che pensa senza giri di parole, ma le verità è che mi fa piacere portare qualcosa che arricchirà la tavola.

Questo Ramadan è stato particolare per me e anche per mia cognata: la cosa che mi ha colpita di più è che ha passato l’intero mese a mangiare chorba,  brik e insalata mista. Ogni sera. Il menù è stata una scelta personale, non per mancanza di soldi o altro. Ogni pasto così, nessun banchetto, nessun fronzolo, non ha accettato nessun invito dalle sue sorelle; scendevo da lei dopo cena e mi fermavo un’oretta a fare due chiacchiere, appena rincasavo cominciava la sua parte religiosa, ha letto il Corano due volte intere ed un po’ è tutta fiera di questo Ramadan così introspettivo. Credo che l’essenza sia racchiusa in queste poche righe.

Intorno a me si fa fatica a sentire l’atmosfera di Ramadan: chi parla di ritmi rallentati e negozi chiusi, ma non è il caso di dove vivo io, a parte i piccoli ristorantini che aprono dopo l’iftar, la vita scorre come sempre, negozi aperti e la gente in giro a qualsiasi ora. Ho visto un grandissimo cambiamento negli ultimi 20 anni, proprio nell’atmosfera. Chissà cosa ci riserveranno i prossimi anni….

La tavola dell’iftar con i vari piatti – photo credits Kyra Ferrari

Ora si pensa ai vestiti dell’ Aid per i bambini. L’altro giorno, mi hanno detto che da Azur City, che è un grande centro commerciale a Ben Arous, ci si impiegava 45 minuti solo per uscire dal posteggio. Anche in questo senso le abitudini stanno cambiando: prima si andava nei vari centri cittadini per scegliere i vestiti, solitamente un completo con scarpe e per le bimbe in più la borsettina. Oggi si va nei centri commerciali: i prezzi sono decisamente più alti, ma la gente segue la massa, oggi si fa così, punto e basta. Personalmente non sono d’accordo, ma i vestiti dell’Aid non sono compito mio, pertanto una delle poche cose che posso delegare, lascio libera scelta!

La scuola venerdì riprenderà con orari normali e spero che anche le maestre tornino di buon umore, perché durante Ramadan la tensione è sempre alta, nonostante gli orari ridotti. A rotazione si ammalano, così al rientro ci saranno parecchie lezioni da recuperare, ma così è, così è sempre stato.

Personalmente per me la fine di Ramadan cambia poco, ma il fatto di non trovare tutto il traffico all’uscita del lavoro già mi rende felice!

Un altro Ramadan lo abbiamo vissuto, ora arriva la parte divertente del preparare i biscotti e festeggiare per tre giorni. Questi ultimi giorni sono stati estremamente caldi, per cui chi è a digiuno ha sofferto parecchio la sete, l’anno prossimo arriverà 15 giorni prima e spero che per chi lo farà sarà fresco fino alla fine!

Aid Mabruk a tutti i nostri lettori e immergetevi nell’atmosfera dell’Aid per vivere appieno il Paese!

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