Tunisia: un anno di carcere all’avvocata Sonia Dahmani

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La Camera Correzionale del Tribunale di Prima Istanza di Tunisi ha condannato, venerdì 5 luglio, l’avvocata e cronista Sonia Dahmani a un anno di prigione. Questa decisione fa seguito a dichiarazioni controverse riguardanti i migranti irregolari subsahariani in Tunisia: lo riferisce Webdo

Sami Ben Ghazi, l’avvocato di Dahmani, ha annunciato la sua intenzione di fare appello, denunciando l’ingiustizia di questa condanna. Il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Tunisini (SNJT) ha fermamente criticato questa sentenza, definendola un sintomo di una deriva autoritaria che ostacola la libertà di stampa in Tunisia.

Il SNJT avverte sulle conseguenze di questa decisione, temendo un clima di repressione delle voci dissidenti e un attacco ai principi di pluralismo e indipendenza dei media. Secondo il sindacato, la giustizia tunisina utilizza il decreto-legge n°54 per criminalizzare la libertà di espressione su internet e perseguire i giornalisti che criticano le politiche pubbliche.

Oltre a questa condanna, Sonia Dahmani deve affrontare altre quattro azioni legali in base allo stesso decreto-legge, legate a dichiarazioni sul fenomeno del razzismo e sulla performance di alcuni ministri. È inoltre perseguita per le sue affermazioni sulla situazione dei detenuti nelle carceri tunisine.

Il collettivo di difesa ha richiesto un non luogo a procedere per mancanza di prove durante il processo del 5 luglio, e un mandato di deposito era stato emesso l’11 giugno scorso dal tribunale, a seguito delle accuse di razzismo mosse contro Dahmani.

Articolo tradotto con ChatGPT

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