Con le ondate di skhana “caldo” anomalo di Maggio, anche in Tunisia la stagione della “spiaggia” shatt è cominciata presto. Del resto la saggezza contadina ci insegna che dai primi di Maggio si può andare a nuotare. Esiste infatti un proverbio che dice: ba3d el-7usum bi arba3in yum, na77i ksek u 3um! “40 giorni dopo il husum, togliti i vestiti e nuota!” *. Quindi chi ha la possibilità di passare le vacanze nel bellissimo b7ar “mare” tunisino, colga l’occasione.
Linguisticamente è proprio la radice di b7ar che ci serve per creare alcuni vocaboli relativi al mare, anche per espressioni che, invece, in italiano sono composte da più parole, come il verbo ba77ar- iba77ar “ fare il bagno in mare” . Durante l’”estate” sif, è infatti d’obbligo informarsi se il nostro interlocutore ha già fatto il bagno: ba77art walla mazelt? “ sei andato/a a fare il bagno o non ancora?”. Spesso il verbo è preceduto da “andare”: nemchiw nba77ru “andiamo a fare il bagno al mare”.
Ovviamente anche il “bagno” condivide questa radice. Si parla infatti di tab7ira: el-yom 3amalt tab7ira behya “oggi ho fatto un bel bagno”. Esistono sinonimi di tab7ira molto usati ma che derivano da altre radici, come 8atsa, la cui radice rimanda all’andare sott’acqua, una sorta di immersione: si può dire infatti 3amalt 8atsa, che tradurremmo comunque “ho fatto un bagno”. Se invece volete dire “nuotata” potete utilizzare la parola 3uma. E certo in Tunisia non manca chi sa nuotare bene, ovvero 3awwem/a. Proprio in questi giorni infatti si parla dell’impresa del nuotatore settantenne Najib Belhedi, originario di Sfax, intenzionato a coprire a nuoto gli 155 km che separano l’Italia da Hammamet a partire da mercoledì 15!
Se siete amanti delle spiagge poco frequentate fate attenzione, anche se el-b7ar reka7 “il mare è piatto“, ma soprattutto se el-b7ar heij “il mare è mosso“, perché difficilmente troverete un bagnino. Il servizio è invece garantito nelle spiagge più frequentate e turistiche.
Ma dove andare al mare in Tunisia? Tanti amano la zona del Sa7el, letteralmente “la costa“. Cosa ovvia penserete, ma in realtà questo termine, in Tunisia, designa la parte di costa che va più o meno da Qlibiya “Kelibiya” a Mahdiya. Altri preferiscono Jerjis “Zarzis” o Djerba o altre località di mare della costa nord come Benzert “Bizerta” o Tbarqa “Tabarka”, dove esistono spiagge bellissime ma poco conosciute perché in zone un po’ povere, come El Mgasseb, nel governatorato di Beja. Nella capitale molti, non potendosi permettere i prezzi dell’alta stagione, o semplicemente non avendo tempo di spostarsi, si accontentano delle spiagge cittadine, come quella di Halq el-Wed “la Goulette”, il Kram o La Marsa.
Per quanto riguarda il maillot “il costume”, in Tunisia vige la varietà: alcune ragazze, soprattutto nelle zone più turistiche o cittadine, fanno il bagno in bikini, molte coprendo il sotto con degli short. Altre con costume intero o magliettine e pantaloni più o meno corti, con il hijeb “velo” o con il jelbeb “la tunica”: insomma, è perfettamente normale fare il bagno vestiti. Per gli uomini di solito vediamo il classico pantaloncino, ma molto raro è vedere un tunisino indossare il brika “lo slip”. Come sulle spiagge di tutto il mondo, quelle tunisine sono percorse da bayye3a “venditori” di tè, mandorle, kaki, i grissini tunisini e, se siete fortunati, anche i ftair, una specie di ciambella fritta.
*secondo il calendario contadino, è detto husum il periodo di tempo che va dal 10 al 17 marzo
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