COMUNICATO STAMPA – Tunisi 10 giugno 2021
L’OMCT, l’Organizzazione Mondiale Contro la Tortura è molto preoccupata dai recenti eventi accaduti a Sidi Hassine, in seguito al decesso di un giovane uomo, accaduto verosimilmente a seguito di un contatto con la polizia. Le morti sospette sono un fenomeno persistente particolarmente inquietante, la cui gravità necessita una reazione immediata da parte delle autorità per mettere fine a queste pratiche.
Secondo i media, la procura del Tribunale di prima istanza di Tunisi 2 ha aperto un’inchiesta per chiarire le circostanze della morte del giovane in questione. Nonostante l’OMCT accolga positivamente l’apertura di un’inchiesta, chiede al Tribunale di sorvegliare affinché non sia esclusa la partecipazione essenziale della famiglia del defunto. Infatti il programma d’assistenza SANAD ha documentato numerosi casi in cui le inchieste per morte sospetta erano aperte con il fondamento dell’articolo 31 del Codice di Procedura Penale, una disposizione che viene spesso interpretata dai giudici d’istruzione come qualcosa che li autorizza a impedire l’accesso della famiglia del defunto al dossier d’indagine. Indagini che durano generalmente degli anni, senza che i genitori siano informati né del loro avanzamento, né delle ragioni ufficiali della morte del loro figlio.
Il diritto dei famigliari delle vittime di morti sospette a essere informati e a poter intervenire nelle inchieste giudiziarie è garantito dagli standard internazionali relativi al diritto al ricorso delle vittime presunte di violazioni dei diritti umani come la tortura e gli abusi. I famigliari del defunto dovrebbero anche essere tenuti informati sull’avanzamento dell’inchiesta e poter formulare delle osservazioni e delle domande al procuratore e al giudice istruttore.
L’OMCT chiede insistentemente alle autorità giudiziarie designate di garantire alla famiglia del giovane deceduto a Sidi Hassine il suo diritto ad essere informata nel più breve tempo possibile sulle circostanze che hanno riguardato la morte del loro caro, così come il loro diritto ad intervenire nell’inchiesta per contribuire alla rivelazione della verità conformemente agli accordi internazionali della Tunisia.
L’OMCT è inoltre venuta a conoscenza del video, che circola sui social network, che mostra un giovane minorenne denudato, pestato violentemente da persone che sembrano essere degli agenti di polizia in borghese accompagnati da un’unità di sicurezza mobile. Una violenza tale è intollerabile e deve essere oggetto di un’inchiesta rapida e seria e portare a delle sanzioni esemplari sia da parte della giustizia che da parte dell’Ispezione generale del Ministero degli Interni.
L’indagine dovrà essere svolta rapidamente, tanto più che il video permette di identificare gli aggressori e affermare che si tratta di abusi privi di qualsiasi giustificazione. Chiediamo di proteggere la persona che ha avuto il coraggio di diffondere la suddetta aggressione sui social network.
(Traduzione dal francese di Giada Frana)
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