COMUNICATO STAMPA – 9 novembre 2021
In occasione del lancio del progetto « Per un ambiente di lavoro sicuro per le donne giornaliste », avvenuto il 9 novembre 2021 presso la sede del SJNT, il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini, la sede in nord Africa di Reporters Sans Frontières (RSF) ha pubblicato i risultati di uno studio che mette in luce i principali ostacoli per l’attuazione dei meccanismi di protezione effettivi per le giornaliste tunisine a partire dalla Rivoluzione.
In Tunisia il giornalismo è un mestiere difficile. Per le tunisine, essere donne e giornaliste è una doppia difficoltà. Oltre ai pericoli riguardanti la professione, sono vittime di violenze basate sul loro genere sul luogo di lavoro. Lo studio « le violenze nei confronti delle donne giornaliste sul luogo di lavoro » ha rivelato che dieci anni dopo la Rivoluzione, la questione della sicurezza delle donne giornaliste non è presa in considerazione dai politici e i meccanismi di prevenzione, denuncia e sostegno in caso di molestie sul luogo di lavoro devono ancora essere attuati..
Si rivela così che i progressi per quanto riguarda l’uguaglianza di genere in Tunisia sul lato legislativo rimangono fragili : il fatto che la sicurezza delle donne giornaliste sia constantemente messa a duira prova ne è la perfetta illustrazione. « E’ inaccettabile che le donne giornaliste tunisine incontrino così tante difficoltà nell’esercizio del loro mestiere, sia sul campo che sul luogo di lavoro – si indigna Souhaieb Khayati, direttore dell’ufficio in Africa del Nord di RSF -. Oltre a sensibilizzare le donne giornaliste, questo progetto è indirizzato ai loro colleghi, il cui ruolo si rivela fondamentale per porre fine alle violenze basate sul genere nel settore dei media ».
Il progetto « Per un luogo di lavoro sicuro per le donne giornaliste » è stato realizzato con il sostegno del Fondo canadese di iniziative locali.
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