Come essere (un po’ più) Green in Tunisia

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Una delle cose di cui ci si lamenta più spesso in Tunisia è la sporcizia che regna sovrana, ma noi nel nostro piccolo cosa possiamo fare per impattare meno? Prima cosa, comperare al mercato dell’usato (fripe)  almeno i vestiti: come sappiamo il fast fashion è una piaga mondiale. Al mercato dell’usato si trova di tutto e a vari prezzi, qualcosa si può trovare di sicuro.  Quando invece si scartano dei vestiti, ci sarà sicuramente qualche vicino di casa felice di riceverli, nostri o dei nostri figli, altrimenti metteteli da qualche parte, visibili: qualcuno li prenderà di sicuro.

I detersivi si possono trovare anche sfusi, li vendono nelle bottiglie di plastica dell’acqua, si possono portare anche i propri flaconi dei detersivi finiti o bottiglie che abbiamo a casa. Si trovano liquidi per lavatrice, ammorbidente, detersivo per i piatti, detersivo per pavimento e prodotto che profuma. Sono prodotti di buona qualità, il prezzo varia, ma resta un pochino inferiore a quelli comperati al supermercato. Queste soluzioni si trovano al mercato in grandi bidoni, ma nei piccoli negozi di prodotti di pulizia si trovano già imbottigliati,  così come la candeggina e altri prodotti specifici. L’unica cosa che a me non piace è proprio la candeggina: la preferisco nel flacone dei vari marchi, ma forse non ne ho ancora trovata una sfusa buona e da qualche parte si può comunque trovare, è solo la mia esperienza personale.

Il camion con le cisterne di acqua in Tunisia – photo credits Kyra Ferrari

L’acqua si può comperare dalle cisterne che passano: è  controllata con analisi settimanali, si fanno riempire i bidoni di 5 o 10 litri. Oltre ad essere una soluzione decisamente ecologica che ci fa risparmiare almeno una ventina di bottiglie al mese, è decisamente economica: 10 litri di acqua costano 1 dinaro. Inoltre la trovo molto comoda: arriva il camion direttamente sotto casa! Solitamente c’è un giorno fisso in cui passa e anche l’orario resta pressoché lo stesso, da me ne passano due, uno al sabato e uno al mercoledì, pertanto basta saperlo e ci si può organizzare. Nel caso non si volesse rinunciare alle bottiglie di plastica, mettetele nei sacchetti e attaccatele da qualche parte che le persone le raccolgono e le vendono per riciclarle. Anche il pane viene raccolto per gli animali, basta appenderlo in sacchetti che verrà ritirato da qualcuno.

Nella scuola di Yasmine hanno cominciato a riciclare la carta, hanno messo un bidone apposta, piano piano cominciano dei piccoli cambiamenti anche a livello statale. Per i libri si può andare in biblioteca: l’iscrizione è annuale e costa 2 dinari all’anno, pertanto proprio niente; inoltre i libri usati si trovano facilmente, da me non è facile trovarli in italiano, ma di tanto in tanto ho fortuna e qualche titolo interessante sono riuscita ad acquistarlo per pochi dinari. Per l’universo femminile, cominciano a fare capolino le mutande mestruali, sono ancora care, circa 37dinari al paio, a dipendenza dei vari siti, ma comperandone più paia il prezzo scende leggermente; la cosa importante è che ci siano proposte alternative agli assorbenti usa e getta, da qualche parte si deve cominciare. Le coppette mestruali non sono ancora molto pubblicizzate, ma cercandole online si trovano e costano circa 55 dinari. Idem per i pannolini da bebè lavabili, i siti sono diversi, il prezzo è ancora abbastanza alto, circa 25 dinari a pannolino.

Un signore che raccoglie le bottiglie di plastica in Tunisia – photo credits Giada Frana

Il sacchetto di plastica nelle panetterie è stato abolito da diverso tempo ormai e adesso si trovano dei sacchetti di cotone sottile, riutilizzabile, ma vedo che la gente si è abituata  e si organizza con borse in cotone che utilizza solo per il pane. Al mercato della frutta e verdura invece la plastica regna sovrana, dobbiamo impegnarci anche lì a non prendere i sacchetti di plastica e a portare delle borse in cotone riutilizzabili, almeno dove è possibile! Per restare in tema di cibo, ciò che avanzate, non gettatelo nella spazzatura: cani e gatti randagi saranno felici di mangiare i vostri avanzi! Da anni  parlano dei centri ecologici che verranno creati anche in Tunisia, non so se ce ne siano già, da me purtroppo no, ma li attendo con impazienza.

Un passo alla volta, con un po’ di buona volontà, se ognuno mette in pratica qualche buona abitudine green vivremo tutti in un posto migliore!

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