Essendo la Tunisia ancora molto rurale, gli “animali” 7aiwanet sono parte integrante della cultura popolare e spesso anche in città incontriamo animali che sono tipici della campagna, come “il gallo” sarduk, “la pecora” na3ja e “l’asino” bihim. Come dappertutto le razze autoctone convivono con quelle importate. Per quelle che sono considerate originarie della Tunisia, ma anche per oggetti o cibo fatto a mano e secondo la tradizione, si usa l’aggettivo 3arbi “arabo” . Avremo quindi baqra 3arbi “mucca araba” che è marrone chiaro senza chiazze, djej 3arbi “ il pollo arabo”, il kelb 3arbi “cane arabo”, smilzo, dagli occhi grandi e il pelo beige o nero, che ha la fama di essere un buon cane da caccia ma anche 5awwef “pauroso”. Un razza canina originaria della Tunisia e del Maghreb in generale, è il levriero arabo, anche detto Sloughi.
Uno degli animali che si incontrano più spesso in città è proprio il “cane” el kelb. Alcune zone infatti pullulano di kleb sayba “cani randagi” che si aggirano specialmente nei giardini e nei mercati e che, purtroppo, a volte vengono soppressi dagli accalappiacani del comune. Il cane, poco amato per motivi religiosi, è il protagonista di alcuni degli insulti più gravi e celebri usati dai tunisini quando sono proprio arrabbiati. Nelle liti o nelle risse è normale sentire chiamare kelb! la persona che li ha fatti arrabbiare o ancora peggio, “figlio/a di un cane” weld/bent elkelb. Esiste anche l’espressione kelb suq “cane del mercato” che indica un brutto ceffo che vive di espedienti. Il cane, come in italiano, è usato anche per veicolare l’idea di una condizione di disagio : 7altu ki elkelb “ il suo stato è come quello del cane” significa che una persona è ridotta male, sporca o disperata. Dovete inoltre sapere che quando il cane “abbaia” yenba7, non fa “bau bau” ma hab hab!
Nonostante sempre più tunisini scelgano la compagnia del cane, forse l’animale da compagnia più amato è “il gatto” el qattus, tanto che il termine qattusa “gatta” viene usato dagli uomini per parlare di una ragazza bella. In tunisino si usa il verbo “allevare/educare” sia per i bambini che per gli animali, rabba yrabbi : rabbit barcha qtates fi hayeti “ho allevato molti gatti nella mia vita”. Anche molti “gatti” qtates vivono in strada, in questo caso si chiamano qtates esh-shera3 “ gatti di strada” e talvolta vengono scacciati facendo il suono kess!. Poi c’è il gatto domestico, qattus eddar “gatto di casa”. La superstizione legata al gatto nero esiste anche in Tunisia, per cui se il vostro gatto fa dei cuccioli potrebbe essere più difficile darli in adozione. C’è anche un simpatico modo di dire legato al gatto : qattus fi chkara “ un gatto in un sacco” che indica un fatto di cui non si conoscono i dettagli, dal quale non sappiamo cosa aspettarci (qui potete comprare la nostra maglietta con questo modo di dire).
Un altro animale non particolarmente amato è il “gufo” buma che nei posti di montagna si pensa faccia ammalare i bambini fissandoli. Sarà per questo che si dice wejh elbouma? Questa espressione significa “viso di gufo” ed è riferita ad una persona che porta sfortuna. Se ci pensate bene è lo stesso principio per cui noi diciamo non gufare! Restando in tema volatili, un po’ ovunque in Tunisia potrete vedere ed-djej “il pollo” che ha il femminile in -a : djeja è la “gallina” mentre il “pulcino” è il fallous. Sul pollo esiste un’espressione divertentissima che indica il fatto di essere molto arrabbiati : ydur biya eddjej el ak7al “ il pollo nero gira intorno a me”.
“Il cammello” ej-jmel si incontra spesso soprattutto al sud o sulle spiagge, dove viene utilizzato per portare a spasso i turisti. Molti visitano una località che si chiama 3ong ejjmel “collo di cammello” e che si trova nel governatorato di Tozeur. I cammelli si vedono in città anche legati vicino alle macellerie. Infatti la sua carne è considerata un piatto prelibato per molti tunisini. In Tunisia si dice che il cammello abbia due caratteristiche, la pazienza es-sabr “e el-ghadra “la slealtà” ed è anche un animale che ricorda bene i torti subiti e quindi si dice yetfakker ki ejjmel “ si ricorda come il cammello”.
E voi? Ricordate nomi di altri animali?
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