Quest’estate sono stata invitata a un evento nel governorato di Bizerte: non sapendo quanto sarebbe durato, e se fossi riuscita a rientrare in tempo a Tunisi, ho deciso di approfittarne per alloggiare nelle vicinanze ed esplorare un po’ la zona. Non conoscendo granché quella regione, ho chiesto ad una conoscente qualche suggerimento, e così sono capitata alla maison d’hote Dar Ras Jbel. Non mi ero accorta che in realtà non si trovava esattamente nel luogo dove si sarebbe svolto il mio evento, ma questa è un’altra storia…
Contatto la maison d’hôte via Instagram, ed ottengo una risposta immediata: nonostante la mia richiesta last minute – una stanza per il giorno successivo -, sono fortunata. C’è a disposizione una suite singola, al costo di 140 dinari, colazione inclusa. Sfoglio le foto della maison d’hote, mi sembra davvero molto bella, mi lascio convincere e prenoto senza troppe esitazioni. Il proprietario, Malek, è gentilissimo: mi fornisce il numero del suo taxista di riferimento, Mohamed, che può venire a recuperarmi alla stazione dei Louage e portarmi da lui. Il pagamento lo farò il giorno stesso in contanti: purtroppo non è possibile pagare con carta.
Il giorno successivo, prima dell’evento, i miei accompagnatori mi portano gentilmente all’alloggio, in modo che possa lasciare lì lo zaino e viaggiare leggera. Mettiamo il navigatore, ma ci perdiamo, non capiamo bene come fare a trovare il posto. Fortuna vuole che chiediamo informazioni proprio a un signore in motorino che lavora lì: ci fa strada. In realtà non è così difficile, ma bisogna attraversare una foresta, la strada è sterrata, ma percorribile anche con una macchina normale. Arrivo all’alloggio, Malek mi accoglie e mi lascia le chiavi della mia camera: è super spaziosa, ha un letto matrimoniale, un tavolino, un divano, un bagno privato e un terrazzo con la vista sul giardino e sul mare. Mi cambio velocemente e vado al mio evento, tornando la sera in orario per cena. Malek mi dice che posso ordinare qualcosa, che fanno delivery perché conoscono il posto, ma in realtà ho comprato un panino strada facendo, che mangerò più tardi. Ci mettiamo a chiacchierare un po’, mi racconta dei suoi cani, dell’attività portata avanti da anni, della situazione della Tunisia.
La stanchezza si fa sentire e vado nella mia stanza a cenare e a rilassarmi un po’. Non c’è l’aria condizionata, ma un ventilatore sul soffitto, ma non serve accenderlo: basta aprire la porta sulla terrazza e spira un venticello fresco. Mi accomodo sulla poltroncina sul terrazzo a leggere un po’. C’è una pace meravigliosa: la casa si trova tra la foresta di Metline, che ha dietro di sé, e il mare di Bizerte davanti a sé. Si sentono grilli e il rumore delle onde del mare, e respiro il profumo dell’aria salmastra, cercando di riempire più che posso i miei polmoni e fare scorta di questa aria pulita.
Al mattino successivo, mi sveglio presto: voglio fare una passeggiata sulla spiaggia e tuffarmi in mare. La spiaggia davanti alla maison d’hote, a cui si accede subito attraversando il giardino e salendo delle scale, non è grandissima, ma si può passeggiare e arrivare ad altre spiagge. Purtroppo in quel periodo era anche piena di alghe: quindi decido di trovare un punto in cui le alghe sono di meno per potermi tuffare. Intanto uno dei cani del proprietario decide di seguirmi e farmi da guardia: Malek mi dirà poi che fa così con tutti gli ospiti, per assicurarsi che non succeda loro nulla. Mi segue per tutta la passeggiata, si fa coccolare, quando mi fermo per fare un tuffo, si siede sulla spiaggia per aspettarmi, e quando prendo un cafè Direct in un piccolo cafè sulla spiaggia, si accoccola vicino alle mie gambe. L’acqua del mare è fredda, non così trasparente per i miei gusti (abituata al mare della Sardegna, ammetto che è difficile trovare un mare che mi soddisfi appieno), ma fare il bagno è piacevole. Torno alla maison d’hôte e Malek mi fa trovare la colazione, nella sala in comune. Oltre a me, in quel momento c’è una signora con il figlio, che avevo incrociato anche al mattino fare il bagno davanti alla struttura. Malek mi prepara il caffè, poi a disposizione pane, burro, marmellata, dei dolcetti, ricotta fresca, un’omelette.
L’arredamento della casa ha dei richiami al buddismo, con statue e decori di questo tipo, ma ci sono anche ceramiche di Sejnane e decorazioni tipiche tunisine; ci sono diversi murales che trasmettono allegria; il giardino ha dei dondoli, dei tavolini con panche in legno dove ci si può rilassare, un’amaca, un campo da volley in sabbia e un grande prato che viene spesso utilizzato per gli eventi di meditazione. Anche gli spazi comuni sono ben curati, nel soggiorno c’è anche una libreria a disposizione degli ospiti. La maison d’note è stata spesso utilizzata per dei ritiri di artisti, eventi di yoga o concerti di musica. Malek mi dice che il check out è a mezzogiorno, ma se ho bisogno posso comunque passare la giornata nella struttura, basta che liberi la stanza per poterla sistemare. In realtà devo tornare a Tunisi per un altro appuntamento, così mi accompagna alla stazione dei Louage e ci salutiamo.
Il soggiorno a Dar Ras Jbel è stato decisamente positivo: è un luogo che ha un’atmosfera magica, che infonde pace e tranquillità. Un luogo dove mare e montagna si incontrano, ideale per chi vuole allontanarsi del caos delle grandi città tunisine e ritrovare un po’ di pace. Ora la maison d’hôte ha cambiato gestione, ma dalle foto che ho visto, sono sicura che i nuovi proprietari manterranno questa sua caratteristica e sapranno accogliere con la stessa gentilezza i futuri ospiti, che non si pentiranno di questa scelta.
“Provato per voi” è una rubrica in cui andiamo alla scoperta di cafè, ristoranti, locali e b&b tunisini e li recensiamo per voi. Non è un servizio pubblicitario: non siamo pagati dai gestori. Condividiamo quindi in modo sincero le nostre impressioni.
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