A Testour, cittadina nel nord ovest della Tunisia, fondata dai mori espulsi dalla penisola iberica nel 1600, si è svolta, il 9 e il 10 novembre, una manifestazione culturale di due giorni, nominata “Via Bagrada”, ideata dall’associazione tunisina “Museum Lab”. Si tratta di un progetto che beneficia del sostegno principale del fondo Maghroum’in – مغرومين, componente del programma EU4Youth – Tunisia. È finanziato dall’Unione Europea e dal Programma Tounes Wijhetouna, con l’obiettivo di sostenere la diversificazione dell’offerta turistica tunisina attraverso lo sviluppo del turismo sostenibile, il supporto al settore dell’artigianato e del design, e la valorizzazione del patrimonio culturale, con il fondo di sostegno alle OSC dell’Unione Europea in Tunisia in collaborazione con Leaders International.
La strada per arrivare a Testour, la stessa che porta verso il Governatorato di Béja, è un’introduzione perfetta a ciò che aspetta i visitatori: ci si trova immersi in paesaggi immensi, armoniosi, rilassanti, tra distese verdi di ulivi e vegetazioni rigogliose che costituiscono più la regola che un’eccezione nel nord della Tunisia. Via Bagrada prende il nome dall’appellativo con il quale veniva chiamato nell’antichità il fiume che scorre nella zona, che oggi si chiama Medjerda. Si tratta del principale e unico corso d’acqua perenne della Tunisia: risulta quindi facile comprendere la sua importanza nel Paese, tanto come arteria vitale, quanto come zona di fertilità agricola e culturale.
La scelta di questo nome per la manifestazione alla quale assistiamo è di conseguenza chiara, dal momento che vuole promuovere un’idea di turismo culturale che porti alla scoperta di realtà locali e di patrimoni storici quasi dimenticati. A questo proposito, in occasione della manifestazione, è stata lanciata un’applicazione ricalcante lo stesso nome, volta a rendere più facilmente accessibili le informazioni relative alla regione e alle attività culturali da svolgersi. Safa Cherif, direttrice di progetti a Museum Lab, spiega: “Nella app si trovano tre rubriche principali: dove dormire, cosa mangiare e cosa fare. Con un semplice click, si può programmare la visita che si desidera in questa zona della Tunisia, scegliendo dove alloggiare, tra hotel, agriturismi, maison d’hote e campeggi; trovare prodotti locali da gustare ed eventi culturali, artistici e visite ai siti archeologici della zona”.
L’arrivo nella cittadina è accompagnato da una frenesia di persone curiose, arrivate per scoprire l’iniziativa, e da varie realtà artigiane e artistiche venute per farsi conoscere. Le attività proposte sono varie e comprendono circuiti culturali e outdoor, attività di turismo agricolo e atelier di savoir-faire locale. Visitiamo un sito archeologico della zona: il sito di Thignica, oggi chiamato Ain Tounga, teatro di incontri e passaggi di civiltà differenti, dai numidi, ai romani, ai cartaginesi e bizantini. Partendo da Testour, si percorrono una quindicina di chilometri, attraversando i tipici villaggi modesti delle zone interne della Tunisia, e si arriva in un paesaggio bucolico, una distesa ondeggiante dove sorgono almeno trenta ettari di rovine romane e bizantine che comprendono un teatro, le terme, un quartiere di abitazione e una fortezza.
La sera Testour si anima con un concerto di musica stambeli, un tipo di musica portato dagli schiavi dell’Africa sub-sahariana in Tunisia e ora diventato un genere a tutti gli effetti afro-maghrebino. Il risultato di questa giornata potrebbe quindi essere descritto come un’esplosione vincente di storia, cultura, di un atteggiamento positivo e determinato nel voler promuovere il bello e il patrimonio che sicuramente alla Tunisia non manca.
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