10 anni di vita Tunisia, cosa è cambiato?

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Da pochi giorni ho festeggiato i miei primi 10 anni in Tunisia: sono davvero cambiate molte cose, anche se non sono così tanti anni, come si potrebbe pensare dai tanti cambiamenti che sono avvenuti. Al mio ingresso in Tunisia, Ben Ali aveva già lasciato il governo da due anni (il 14 gennaio 2011) pertanto non ho vissuto nel Paese durante il suo mandato, perché la frase che si sente per la maggiore con i nostalgici di quell’epoca è: “quando c’era lui si stava meglio”. Da un certo verso era davvero così, perché“la pancia” era sazia con pochi soldi, cosa che adesso metterei al primo posto dei cambiamenti. Chiunque vive qui stabilmente da almeno qualche anno si sarà accorto dei cambiamenti sui prezzi del cibo, di qualsiasi genere.

Ricordo la spesa settimanale al mercato, dove acquistavo frutta e verdura, con 15 dinari ( 4 euro e 50 circa) portavo a casa il carrello pieno di ogni ben di Dio, oggi per la stessa spesa, spendo circa 30 dinari (9 euro), il doppio. Certo queste cifre lette in Euro fanno pensare ad un Paese economico, ed in effetti per chi ha un’entrata in Euro lo è, ma chi guadagna in dinari la cosa non è così allettante. Un altro cambiamento importante che ho notato, è senz’altro il meno rispetto degli anziani. Fino a qualche anno fa, non ho mai visto una persona  anziana stare in piedi sul treno, gli veniva ceduto il posto senza bisogno che lo chiedesse; negli ultimi tempi non solo i ragazzini non si alzano, ma anche le mamme con i figli piccoli li lasciano seduti, senza prenderli in braccio per fare posto a chi ha difficoltà motorie e anziani. Questo lato più cittadino mi lascia sempre un po’ di tristezza, perché era un valore aggiunto alla gentilezza del popolo che si riscontra in altre occasioni.

 

Taxi ad hammamet – Photo by Naseem Buras on Unsplash

Il traffico attorno alla Capitale è notevolmente aumentato, portando più incidenti e meno educazione sulle strade. Io percorro, tre volte a settimana, il tratto Hammam Lif – La Marsa e posso dire di averne viste di ogni, soprattutto nei giorni di pioggia, non nego che la strada la eviterei ben volentieri se avessi un’alternativa veloce con i mezzi pubblici. Per gli stranieri, o per chiunque voglia, negli ultimi anni, sono aumentati i prodotti importati, per esempio le bevande vegetali, tofu, formaggi, semi di chia, quinoa,  affettati di maiale, cioccolata delle migliori marche e tanto altro, non si fatica più a trovarli, si trova di tutto e di più!

La classe media di prima ha dovuto rimboccarsi le maniche per mantenere lo standard di vita a cui era abituata, pertanto ora non è raro che in famiglia lavorino entrambi i genitori. Molti hanno cambiato genere di attività, buttandosi su mercati più redditizi come i negozi per animali, esplosi ovunque negli ultimi anni: fino a qualche anno fa erano davvero rari. Non è più raro incontrare le signore chic al mercato, impensabile fino a qualche anno fa: il mercato era per il “popolo” ora ci vanno e si divertono pure, chiacchierano tra le bancarelle!

Molte giovani  mamme vanno al lavoro e il figlio lo lasciano ai nonni o negli asili nido, su questo mi sembra uno stile europeo, anche qui, asili nido e garderie sono aumentati con la richiesta sempre più alta dettata dai bisogni di questo popolo che si fa spazio tra le nuove esigenze. Un’ultima nota la dedicherei ai figli che nascono, sono in diminuzione così come i matrimoni. Si stupiscono, ne parlano i giornali e fanno dibattiti in radio, ma il carovita che aumenta, porta anche a fare questo tipo di riflessione, che io trovo intelligente, non dire come un tempo, Dio vede e provvede, che è anche bello affidarsi alla divina provvidenza, ma la ragione sta lasciando spazio ad altre argomentazioni.

Per concludere, vedo una Tunisia che cresce, evolve, diventa più caotica e corre sempre più ed è sempre più simile alla vicina Europa, un bene?

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