L’harissa hloua, il dolce tunisino con semolino, mandorle e sciroppo di fiori d’arancio

2 minuti

Le origini dell’harissa hloua risalgono al revani della cucina turca, un dolce classico dell’epoca dell’Impero Ottomano. Fu preparato per la prima volta dai pasticceri ottomani per celebrare la conquista dell’Armenia nel XVI secolo. La battaglia di Revan, la capitale del Paese, oggi nota come Erevan, diede il nome a questo famoso dolce. Con il tempo, il revani iniziò a deliziare molte tavole durante il periodo ottomano e il suo nome fu cambiato in revan-i che significa “il prezioso” nella lingua ottomana. Ma il nome revani potrebbe anche derivare dal poeta Revani, vissuto in Turchia tra il XV e il XVI secolo.

L’harissa, harissa hloua o aricha, (che significa harissa dolce), è un delizioso dolce di semolino e mandorle generosamente imbevuto di sciroppo di fiori d’arancio e decorato con mandorle o pistacchi. Viene preparato con la farina di mandorle o di pistacchi, ma anche con il cocco grattugiato. In Tunisia, a volte si aggiunge lo yogurt all’impasto e spesso le uova. Nella mia harissa hloua non metto né yogurt né uova, perché mi piace sentire i grani della semola.

Ingredienti:

(Come misura, usate un semplice bicchiere da acqua).

– 2 bicchieri di semola media

– un bicchiere di farina di mandorle

– un bicchiere di zucchero

– 1/2 bicchiere di olio di semi

– 1/4 di bicchiere di acqua di fiori d’arancio

– qualche goccia di essenza di mandorla amara

– una bustina di lievito per dolci

– una bustina di vanillina 

– latte q.b.

Per lo sciroppo: 

– 2 bicchieri di zucchero 

– 2 bicchieri di acqua

– il succo di mezzo limone

– 1/4 di bicchiere di acqua di fiori d’arancio

Procedimento: 

Mettete sul fuoco lo zucchero, l’acqua e il succo di limone e quando bolle, abbassate la fiamma e cuocete per dieci minuti. Spegnete ed aggiungete l’acqua di fiori d’arancio. Lasciate raffreddare.

In una ciotola versate la semola, la farina di mandorle, lo zucchero, il lievito, la vanillina, l’estratto di mandorla, l’olio e latte quanto basta ad avere un impasto sabbioso, senza lavorarlo, solo mescolando. Mettete in frigo per un’oretta.

Versate l’impasto in una tortiera o una pirofila da 30×18 cm e con un cucchiaio livellatelo. Tagliate a quadretti, (senza toccare il fondo), e decorate ogni quadretto con le mandorle. Infornate a 170 gradi, (forno statico), nella parte bassa del forno, fino a doratura.

Togliete dal forno e bagnate subito con lo sciroppo finché il dolce assorbe il liquido. Non versate altro sciroppo se vedete che il dolce non lo assorbe più. Rimettete nel forno con lo sportello aperto fino a completo raffreddamento e mettete in frigo due ore prima di servire.

© Riproduzione riservata 


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