Tunisia: non basteranno i soldi dell’Ue a fermare le partenze dei migranti

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Questo editoriale è comparso su Tunisie Numerique a seguito della visita di domenica 12 giugno a Tunisi di Giorgia Meloni, del primo ministro olandese Mark Rutte e della presidentessa della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, dove si è discusso di aiuti economici alla Tunisia e di immigrazione irregolare.

Ecco la traduzione.

L’Europa si trae in inganno sulla Tunisia: si dimostra miope e con una mancanza di fiducia totale in questo Paese. Continua ad esercitare la sua pressione insidiosa sul nostro Paese dimenticando che ha una larga parte di responsabilità nell’immigrazione massiva verso l’Italia e l’Europa. E’ nella fase di negazione di responsabilità.

Cosa ci guadagna la Tunisia da questa politica arrogante nei confronti del Paese? 

Le sue conseguenze saranno molto pesanti per la Tunisia sociale e per l’Europa. 

L’immigrazione non smetterà, per la semplice ragione che il desiderio d’Europa è per i popoli del sud incontenibile. Non è dovuto solamente a una ragione economica, ma a un’irresistibile aspirazione alla libertà. E’ un tratto caratteristico dei popoli del Sud del Mediterraneo, i Greci, i Fenici, i Romani….

La Tunisia non potrà mai impedire ai subsahariani di emigrare in Europa. Inoltre non ha i mezzi di offrir loro delle alternative, dato che è in crisi economica e sociale permanente.

Una Tunisia destabilizzata aggiungerà altri problemi all’Europa. I 150 milioni di euro annunciati dalla Presidentessa della Commissione europea, sono come una paghetta. Siamo lontani, ben lontani da un nuovo piano Marshall! 

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