Tunisia : con Mourakiboun 3 mila osservatori in campo per il Referendum del 25 luglio

Mourakiboun è una rete di cittadini tunisini che ha formato 4 mila osservatori per le elezioni del Parlamento del 23 ottobre 2011. E che anche il 25 luglio scenderà in campo, con 3 mila osservatori, per monitorare l'andamento del Referendum, che presenta già diverse criticità.
4 minuti

Dal 2011 seguono il processo elettorale tunisino e anche il 25 luglio scenderanno in campo, nei vari seggi allestiti per il Referendum, per seguire da vicino le elezioni. Mourakiboun è una ong, una rete di cittadini tunisini nata nel 2011, in occasione delle prime elezioni libere post Rivoluzione, e che da quel momento ha seguito i vari cicli elettorali che si sono susseguiti negli anni. Non solo in Tunisia, ma anche in altri Paesi africani – tra cui la Libia – e in Asia. Degli osservatori, formati adeguatamente, che vigilano sul corretto svolgersi delle elezioni. E quest’anno il loro compito sarà ancora più importante, considerando che Saied si è detto contrario alla presenza degli osservatori internazionali. « Non siamo uno Stato sotto occupazione, affinché ci mandino degli osservatori stranieri » ha detto lo scorso 12 maggio, durante il giuramento al Palazzo presidenziale dei nuovi membri dell’Isie, l’Istanza superiore indipendente per le elezioni. Membri scelti personalmente da lui. Una mossa che ha sollevato dubbi e critiche da parte di Mourakiboun.

« Non abbiamo commentato quanto successo lo scorso anno – spiega Slim Bouzid, del Consiglio esecutivo di Mourakiboun – perché all’inizio era qualcosa di politico. E la nostra scelta, dal 2011, è quella di osservare solo gli aspetti del processo elettorale. Ma ora la politica sta toccando questi ultimi. Saied, scegliendo personalmente i membri dell’Isie, non ne garantisce i criteri di indipendenza. Con questa nuova composizione, e il criterio con cui è stato formato, non si rispetta l’aspetto democratico ed inclusivo. Inoltre, se si seguono le giuste procedure, è vietato modificare il codice elettorale a meno di dodici mesi da una scadenza elettorale. Non è conforme : ne rimette in questione il carattere democratico . Senza contare che è dal 2014 che chiediamo che la registrazione dei nuovi elettori sia costante, invece viene chiusa diversi giorni prima delle elezioni. Quest’anno abbiamo chiesto di rimandarne la chiusura, ma nulla. Così facendo le liste elettorali non sono adeguatamente aggiornate : non solo per eventuali decessi, migrazioni, persone che diventano maggiorenni , ma anche per chi ha cambiato città o regione. E così si rischia di escludere parte dei possibili elettori».

Foto di Tumisu da Pixabay

Per quanto riguarda la contrarietà della presenza degli osservatori internazionali, Mourakiboun non è d’accordo su quanto espresso dal Presidente tunisino : « Se non c’è niente da nascondere, gli osservatori devono esserci. E’ vero che in passato, con Ben Ali, ci sono stati degli osservatori che hanno dichiarato che le elezioni fossero libere, quando non era così, ma chi erano ? Perlopiù osservatori della Lega araba, che non è un buon esempio in materia di diritti dell’uomo. Non si può comparare a una missione di osservazione di organismi indipendenti. Le dichiarazioni di Saied sono puro populismo ». Sulla consultazione online, dal 15 gennaio al 20 marzo, sul sito Istichara.tn, non è stato possibile avere maggiori informazioni : « Abbiamo chiesto di avere dei dati più precisi, ma non ci sono stati forniti ». Secondo il ministro delle Tecnologie Nizar Ben Néji, 534 mila 915 persone, dai 16 anni in poi, hanno preso parte alla consultazione, su 12 milioni di abitanti, ossia solo il 4,4% della popolazione. Qui un articolo di Inkyfada che ne analizza i risultati. Risultati che attualmente non sono più accessibili.

« Dov’è la legittimità di questa consultazione, con una soglia così bassa di partecipazione ? Come si può domandare al cittadino comune un’opinione su aspetti così tecnici, che prevedono una vasta conoscenza dell’argomento ? Coloro che hanno partecipato a questa consultazione non sono rappresentativi della Tunisia : sono solo gli elettori di Saied. Anche per quanto riguarda il referendum, non è stato fissato un quorum che ne possa determinare la legittimità ».

Ma come funziona il lavoro degli osservatori di Mourakiboun ? « Seguiamo tutto il ciclo elettorale – prosegue Bouzid – : dalla registrazione degli elettori, alla campagna elettorale, al momento del voto. In condizioni normali, è un lavoro che richiede dai sei ai nove mesi. Per questo referendum, gli osservatori sul campo saranno 3 mila su 12 mila seggi elettorali. La nostra metodologia prevede che seguiremo un campione rappresentativo, seguendo le percentuali a livello nazionale : ad esempio se a livello nazionale a Rades sono iscritti il 3% degli elettori, verificheremo il 3% dei seggi elettorali. Questo per fare un esempio, la cifra reale è un’altra. L’idea di base è che il nostro campione statistico osservato prenda in considerazione il peso elettorale di più livelli amministrativi : governorati, municipalità, circoscrizioni e delegazioni. Gli osservatori si recano nel seggio di voto, seguendo una serie di domande a cui rispondere : se il seggio ha aperto nel giusto orario, il tasso di partecipazione ad orari prestabiliti, eventuali problemi rilevati e via dicendo. Questi dati vengono forniti via sms e, attraverso un apposito sistema informatico, li mettiamo assieme e comunichiamo le statistiche a livello nazionale ».

Mourakiboun dal 2011 a giugno 2015 era composta dalle seguenti associazioni : ATED (Associazione Tunisina per il Risveglio Democratico – Tunisi), ACC (Associazione Cultura e Cittadinanza – Regueb, Sidi Bouzid), ACD (Associazione Cultura e Sviluppo – Kasserine), Il Patto Tunisino, ATDD (Associazione Tunisina al Diritto allo Sviluppo – Tunisi) e Tunicomp (Rete delle competenze tunisine in Germania). A partire da giugno 2015, è nata l’Associazione Rete Mourakiboun. Grazie ai suoi dieci anni di esperienza, ha saputo rafforzare la sua struttura e diversificare le tematiche di lavoro. Ha inoltre lavorato su temi quali il decentramento, la qualità dei servizi della salute pubblica in Tunisia, la giustizia amministrativa e la violenza sui social network.

© Riproduzione riservata

Sostieni il nostro lavoro, basta un click!

INSERT_STEADY_CHECKOUT_HERE

Casella dei commenti di Facebook
25 luglio 2022Costituzione TunisiaIsie TunisiaKais SaiedMourakibounReferendum Tunisia 2022Slim BouzidTunisia
Comments (1)
Add Comment