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5 consigli per chi vuole fare un Erasmus in Tunisia

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Di solito non amo molto le lunghe introduzioni di articoli pieni di concetti scontati e stereotipati ma, in questo caso, non posso fare a meno di partire da una banalità tanto trita e ritrita quanto vera: l’Erasmus ti cambia la vita.

Chiedete a chiunque abbia trascorso un periodo di studio all’estero e potrà confermarvi quanto vi sto dicendo. Gli inglesi hanno una parola per descrivere questo tipo di esperienza che in italiano, probabilmente, non avrebbe una traduzione altrettanto fedele e puntuale; la parola è “life-changing”, perché mettere il naso fuori dalle proprie certezze e adattarsi a vivere in un contesto diverso dal nostro è un’esperienza che, sì, la vita te la cambia per davvero.

Chiaramente, come ogni esperienza forte, anche l’Erasmus ha i suoi pro ed i suoi contro, fare l’Erasmus in Tunisia, poi, è tutt’altra storia rispetto al rimanere in Europa: nel Paese nordafricano, infatti, tutte le certezze e le continuità culturali che ti garantirebbero la Spagna, la Francia o il Portogallo, vengono inevitabilmente meno e lo sforzo per adattarsi è triplicato. Ma fare l’Erasmus a Tunisi è un’esperienza che può totalmente stravolgere la tua visione del mondo e delle tue convinzioni.

In ogni caso, in questo articolo cercherò di dispensare cinque consigli utili a chi voglia volare in Tunisia per un periodo di studio.

  1. Occhio all’università!

Chiaramente, se parliamo di Erasmus, frequentare l’università è imprescindibile. Allora il mio consiglio è: prestate bene attenzione all’università che frequenterete, informatevi prima sulla sua organizzazione e sui docenti che incontrerete (per quanto possibile, ovviamente) e, soprattutto, siccome il sistema è molto diverso dal nostro, riducete al minimo gli esami che sosterrete in terra tunisina, così da frequentare l’università il meno possibile, cosa che vi permetterà di apprezzarne i fattori positivi e di scontrarvi meno con tutti i problemi che questa possa crearvi durante il vostro soggiorno. In generale, più università = più stress.

2. Non vivete in periferia

Chiaramente, se frequentate l’università, potrebbe essere una buona idea trovare una sistemazione che non sia troppo distante dalle sedi. In linea generale, però, il mio consiglio è di cercare di vivere in zone centrali come La Fayette perché da lì sarete più collegati al resto della città, sarete più vicini ai luoghi dove, di solito, si tengono le iniziative e dove avrete l’opportunità di trovare una vita sociale vivace. L’alternativa è di vivere altrove, ma rischiereste di trovarvi a dover prendere ogni volta taxi o altri mezzi per raggiungere il centro, con un netto aumento dello stress e dei costi e, anche, del senso di isolamento.

Nella medina di Tunisi – photo credits Carlo Forziati

3. Taxi? Meglio avere i soldi contati

In linea generale, le probabilità di trovare i disonesti sono poche ma, credetemi, dei tassisti è meglio non fidarsi troppo. Siccome gran parte della vostra vita a Tunisi la trascorrerete in un taxi, è buona norma tenere con voi sempre delle monete per pagare i tassisti ed evitare come la peste di rifilare banconote di grossa taglia perché le possibilità che vi torni un resto congruo non sono moltissime. Attenti anche alla confidenza: spesso i più furbacchioni cercano di distrarvi con un sorriso. Provano a farvi ridere e intanto manomettono il contatore per farvi pagare di più.

4. Socializzate, socializzate, socializzate

Semplice ma non facile, a volte c’è da superare una forte barriera di diffidenza tra i ragazzi autoctoni ed una persona che viene dal Vecchio Continente. Eppure, a Tunisi avrete modo di confrontarvi con tanta gente accogliente e con ragazzi e ragazze che saranno ben lieti di fare la vostra conoscenza e farvi sentire a casa. Approfittatene e coglierete una parte splendida della Tunisia.

Taxi ad hammamet – Photo by Naseem Buras on Unsplash

5. Armatevi di tantissima pazienza

In due parole: “sabuura barsha” che, in dialetto tunisino vuol dire “tanta pazienza”. Ce ne vorrà molta, moltissima, a volte troppa. Sono esagerato, dite? Ve ne accorgerete da soli. A volte vi sentirete fortemente scoraggiati e avrete la tentazione di mollare tutto, altre volte sentirete di non poterne più della Tunisia ma, quello che posso garantirvi, è che alla fine di questa esperienza sentirete che ne è valsa la pena, potete starne certi.

© Riproduzione riservata

Un cafè nella medina di Hammamet – photo credits Carlo Forziati

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