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Leonardo Orlandi, da Roma a Tunisi per un master : un Paese che avevo desiderato

Leonardo Orlandi,28 anni, ha messo piede per la prima volta in Tunisia ad ottobre 2017 per un master, per ritornarci più volte. « Amo il deserto e il sud tunisino, lì l'ospitalità e il calore umano è ancora più forte »

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Sin da piccolo era affascinato dall’atmosfera sabbiosa, con il sogno di visitare prima o poi il deserto e viaggiare in un Paese musulmano. Leonardo Orlandi, 28 anni, di Roma, laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali all’Università degli studi Roma Tre, responsabile commerciale di Astronomitaly, nel 2017 riesce a realizzare questo sogno, grazie a una borsa di studio con destinazione Tunisia. « Ho scelto la Tunisia perchè è geograficamente vicina all’Italia, ma culturalmente diversa. Tutti mi avevano avvisato del forte impatto culturale che avrei subito, ma mi ero talmente documentato prima della partenza, che mi sembrava di conoscerla già benissimo. Sarei dovuto partire ad ottobre 2016, ma per una mia dimenticanza, non inviai in tempo la domanda di iscrizione, perciò dovetti aspettare un anno ». Un anno che Leonardo passa cercando informazioni, immagini, video, quasi ossessionato dal Paese nordafricano.

« La Tunisia è stata la mia prima esperienza al di fuori dell’Europa in un Paese arabo. A Tunisi, grazie al progetto della regione Lazio ‘Torno subito ‘, ho avuto una borsa di studio e ho frequentato un master non universitario in diritto dell’immigrazione e mediazione interculturale organizzato da Eyes Italia e dalla Camera di commercio italo tunisina. Si trattava di un corso multidisciplinare con l’obiettivo di implementare le proprie conoscenze sui percorsi migratori e, tra le altre cose, comprendere cosa significa la vita di un migrante che parte dalla Tunisia per emigrare irregolarmente o che si ferma a vivere in questo Paese. Le lezioni erano in italiano, inglese e francese, con persone esperte nel loro campo : avvocati, praticanti del terzo settore, ong. Assieme a me, altri sei studenti, di cui tre italo – tunisini, che ci hanno introdotto un po’ al Paese »

Leonardo davanti a una tipica porta tunisina

« Appena arrivato a Tunisi, in aeroporto ho subito notato il soffitto decorato con le maioliche e nei giorni seguenti ho capito che la Tunisia era il Paese che avevo sempre desiderato. Il corso era molto intenso : le lezioni erano dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.00. Il tempo per esplorare la città e la Tunisia era davvero poco. A volte mi prendevo due o tre ore al mattino per fare le mie esplorazioni ». Leonardo viene raggiunto dal suo migliore amico, Edoardo Montegrandi, e riesce a concedersi qualche viaggio in occasione del mouled, la festività legata alla nascita del profeta Muhammad, ma non solo : « In quell’occasione sono stato a Kairouan e Sousse, poi me ne sono andato da solo a Douz, Tatouine, Chenini, Tozeur, sul set di Star Wars, Chott el jerid, Tabarka, Ain draham, Tamerza, Midès, Hammamet e Sidi Bou Said »

Il master dura fino a gennaio 2018 : « In Tunisia mi sono subito sentito a mio agio. I primi giorni i ragazzi italo – tunisini ci dicevano di stare attenti, di mettere lo zaino davanti per non subire furti, di non parlare con nessuno, ma la mia sensazione è stata quella di un Paese privo di pericoli. Mi sentivo più al sicuro camminando per le strade di Tunisi che per il centro di Roma. Nessuna fregatura, da cui mi mettevano in guardia, solo una volta un taxista ha sbagliato apposta la strada per fare un percorso più lungo. Per il resto, mi sono sentito a casa, giravo liberamente e dopo un mese avevo capito le dinamiche del Paese. Mi districavo tra tre lingue, italiano, francese e tunisino, di cui ho imparato le parole basilari. I tunisini sono un popolo molto amichevole e felice di avere a che fare con gli italiani. I taxisti spesso cantavano ‘Lasciatemi cantare’ di Totò Cotugno. I tunisini del sud poi sono ancora più ospitali. Solo a Kairouan ho notato più diffidenza, ma dovuta alla sua complessità come città sacra ».

Leonardo Orlandi a Kairouan, nella grande moschea

I luoghi preferiti da Leonardo ? Sidi Bou Said, Kairouan e Chenini. « Sidi Bou Said è stato un sogno ad occhi aperti, mi ha ricordato la Grecia, sembrava Santorini. Avevo idealizzato l’immagine del Cafè des delices. Kairouan invece per la sua atmosfera antica, è un posto diverso dall’Europa e con una mentalità particolare, dove l’Islam si respira e tocca con mano. Chenini l’ho visitata da solo, dopo otto ore di viaggio con il louage (un piccolo taxi collettivo, ndr). Ricordo che faceva freddo, il vento faceva sbattere le porte e le finestre dell’alloggio in cui ero. Ero l’unico turista nel raggio di trenta chilometri. A un certo punto ho sentito un forte odore di escrementi di capra : mi sembrava di essere Troisi in ‘Non ci resta che piangere’, riportato indietro nel tempo. A Chenini ho visto una delle più belle albe della mia vita »

« In generale amo molto il sud della Tunisia, è quasi un cambiare epoca, con queste strade polverose, i caffè per soli uomini, questi paesini di dieci isolati : per me è qualcosa di affascinante. Facendo street photography per me questi posti sono il massimo. E’ qualcosa di diverso da Roma, da ciò a cui magari siamo abituati ». E aggiunge : « Per me non esiste un posto brutto in Tunisia, ci sono aspetti negativi, ma come in tutti i Paesi. Ad esempio la difficoltà nello spostarsi : a volte trovare un taxi dopo le 16.00 era difficile, abbiamo aspettato anche due ore ; l’alzare i prezzi, anche se ho poi imparato a contrattare ; è un Paese molto controverso su alcuni aspetti. Il cibo è buonissimo, ma per chi ha lo stomaco debole servono adeguati farmaci gastro protettori, bisogna fare attenzione ai cibi speziati e piccanti ».

Leonardo Orlandi nel canyon di Midès, nel sud della Tunisia

« Un episodio che mi ha colpito molto è accaduto a Tozeur a gennaio : dopo il giro nella parte vecchia della città, mi sono imbattuto in alcuni ragazzi che stavano fumando il narghilé, raccontavano che avevano provato a partire irregolarmente da Zarzis per tre volte. Ho cercato di scoraggiarli, ma si sono imbarcati di nuovo, e ho saputo che sono morti . Molti giovani hanno ancora questo sogno di andare in Europa, e se si cerca di spiegare che la vita è più difficile e complicata di come pensano, non ti credono ». Leonardo è ritornato altre volte in Tunisia, l’ultima a gennaio del 2020. Ora vorrebbe ritornarci per studiare l’arabo classico  alla Bourguiba School: « Vorrei fare due livelli di arabo, ci sto pensando. La Tunisia ha lasciato il segno ».

Potete seguire Leonardo sulla sua pagina facebook : Tunisia da scoprire

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