Cerimonia di apertura della 32esima edizione delle Giornate Cinematografiche di Cartagine
Dopo la crisi imposta dal Covid – 19, le Giornate cinematografiche di Cartagine (Jcc), tornano con forza. Con lo slogan « Sogniamo, viviamo », le Jcc 2021 si propongono come un’ode all’arte, alla creatività, al cinema, alla vita. Gli invitati delle Jcc hanno percorso il tappeto rosso per prendere parte a una cerimonia d’apertura orchestrata dal brillante Néjib Belkadhi. Dopo le parole di benvenuto agli invitati del festival, accorsi numerosi, il direttore delle Jcc, Ridha Behi, ha augurato un buon festival agli invitati ma anche a tutti coloro che costituiscono il dna delle Jcc, il pubblico, fedele a questo appuntamento cinematografico, i professionisti del settore, i giornalisti e i relatori che partecipano al buon funzionamento del festival.
Sfidando tutti gli ostacoli, gli organizzatori delle Jcc promettono una settimana sotto il segno della vitalità, della ricchezza e del sogno. Questo festival è, secondo Ridha Behi, un’occasione per sotterrare, per qualche giorno, l’ascia di guerra, di mettere da parte i rancori e le ostilità per poter apprezzare pienamente delle opere appassionanti e ritornare all’essenziale : il cinema. Una parte di questi film saranno giudicati dalla Giuria prima opera, premio Tahar Cheriaa. Si compone di Sékou Traoré (Burkina Faso) Basma (Egitto) e Ramses Mahfoudh (Tunisia).
Belkadhi ha poi presentato la giuria per i lungometragi e i cortometraggi documentari, che si compone di Chloé Aicha Boro (Burkina Faso), Nujoom Al-Ghanem (Emirati Arabi uniti), Sophie Salbot e Michelle de la Rochefoucauld (Francia) Hamza Ouni (Tunisia) e Necati Sonmez (Turchia). La ministra degli Affari culturali, Hayet Guettat Guermazi ha preso la parola per sottolineare l’importanza delle Jcc nel dinamismo della scena culturale tunisina, araba ed africana. La ministra ha ricordato il sostegno costante del suo ministero al cinema tunisino : « Il festival resta un pilastro dell’attività culturale in Tunisia e in tutti i Paesi del Sud » ha evidenziato. Ha ugualmente insistito sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra i Paesi del Sud e i Paesi del Nord e il ruolo del cinema per proteggere la società e contribuire al suo progresso.
Non sono mancati gli omaggi a coloro che hanno onorato, attraverso il loro percorso eccezionale, il cinema tunisino, arabo ed africano. Si tratta dell’attrice egiziana Nelly Karim, del critico cinematografico Baba Diop, del produttore Anoir Sadek Sabah e del critico del cinema e giornalista Khamais Khayati. In occasione della triste dipartita della realizzatrice tunisina Moufida Tlatli, il 27 febbraio 2021, le è stato reso un emozionante omaggio. L’attrice tunisina Hend Sabri, attraverso un video preregistrato, ha ricordato con emozione la defunta. Parlando di quest’ultima, l’ha definita una realizzatrice che ha scosso la sua vita, perché la realizzatrice de « I silenzi del Palazzo », tra gli altri, ha saputo trasmettere la sua passione cinematografica e ha inspirato un’altra generazione di cineasti, ai quali le Jcc hanno consacrato un’intera sezione. Si tratta di « Ciné promesse ». La sua giuria si compone della tunisina Lina Chaabane, Fatou Kiné Séné (Sénégal) e Nicole Kamato (Libano).
Per il suo appoggio alla cultura e alla parola libera, le Jcc hanno lanciato il premio Lina Ben Mhenni, la cui giuria si compone di Bochra Bel Haj Hmia et Hechmi Ben Fraj (Tunisia) e Sarah Berthou (Francia). Degli omaggi speciali sono stati consegnati alla truccatrice Hajer Bouhawala, a Hsan Tebbi, all’attore Bahri Rahali, all’attrice Chekra Rammah al realizzatore Nasreddine Shili.
L’entrata in scenda della giuria « Lungometraggi e cortometraggi di fiction » è stata l’occasione per presentare la ricchezza dei film che costituiscono questa insigne sezione. La giuria presieduta dal produttore italiano Enzo Porcelli, si compone di Hoji Fortuna (Angola), Tarek El Shennawi (Egitto), Gessica Fabiota Geneus (Haiti), Daoud Aoulad-Syad (Marocco), Ahmed Bahrami (Iran) e Sofiane Ben Farhat (Tunisia).
La cerimonia di apertura si è conclusa in bellezza con la presentazione del film d’apertura « Lingui, i legami sacri » del suo realizzatore Mohamed Salah Haroun.
Traduzione dal francese di Giada Frana
© Riproduzione riservata