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“I Gatti di Tunisi. Racconti di felina quotidianità”: Rosita Ferrato e il racconto della Tunisia attraverso i gatti

Giovedì 17 ottobre la scrittrice e giornalista Rosita Ferrato ha presentato a Cartagine il suo nuovo libro “I Gatti di Tunisi. Racconti di felina quotidianità”, con cui l’autrice ci apre le porte del suo magico e privato mondo in compagnia dei suoi gatti, che poi si rivela anche un modo per raccontare Tunisi e Cartagine da un altro punto di vista.

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A Tunisi i gatti sono i veri protagonisti della città. Se si passeggia per le vie della capitale, per i vicoli della sua Medina è impossibile non notare la massiccia presenza felina. Si tratta spesso di gatti di strada che gironzolano per le strade e vicino i mercati in cerca di cibo. Sono parte integrante del paesaggio urbano e della vita quotidiana e, anche se randagi, sono accuditi dalla comunità e ogni vicinato si prende cura “del suo gruppo” di gatti. Questa forte presenza è in parte legata al posto speciale che occupa il gatto nella società musulmana.  L’amore per i gatti risale alla figura del Profeta Muhammad e in alcuni hadith, si racconta che il Profeta fosse particolarmente legato ad una gatta di nome Muezza e che la trattasse con profondo rispetto e venerazione. Dal momento che i gatti sono considerati animali puri, è frequente vederli circolare liberamente nelle moschee.

Un gatto randagio tunisino – photo credits Kyra Ferrari Fitouri 

Rosita Ferrato, giornalista italiana e da anni residente a Tunisi, ha dedicato un libro alla presenza felina di Tunisi, dal titolo “I gatti di Tunisi. Racconti di felina quotidianità”. Ma la Ferrato non parla di gatti qualsiasi, ma della sua famiglia elettiva di gatti, degli aneddoti quotidiani e di piccoli segreti che la presenza costante di questi animali ha permesso di svelare.  Il libro è stato presentato giovedì 17 ottobre nell’Atelier Chez Rosita, a Cartagine, insieme all’autrice Rosita Ferrato e il giornalista Federico Ferrero. Come spiega l’autrice durante la presentazione, “vivendo con i gatti sono presenti piccole storie che capitano ogni giorno, piccoli dettagli che denotano anche il carattere di questi animali a quattro zampe. La loro presenza costante permette di scoprire in profondità questi particolari felini e, soprattutto, mi hanno permesso di scoprire alcuni aspetti della mia personalità che prima ignoravo”.

L’amore per i gatti – continua l’autrice-, è un amore che viene sicuramente da lontano, non è certo nato qui, ma la Tunisia mi ha permesso di scoprirlo. I gatti mi hanno molto aiutata. Prima vivevo molto con me stessa. Avevo la mia libertà. Con i gatti faccio cose che prima non facevo e che non avrei mai pensato di fare.” Il gatto diventa un simbolo. In primis, quello della libertà e dell’indipendenza, del delicato equilibro tra assenza e presenza, vicinanza e lontananza che si riflette nelle relazioni umane. È il simbolo di un amore che non è invadente, che rifiuta la possessività e rispetta la libertà dell’altro.  Il libro è una raccolta di racconti, in cui si unisce e si mescola la passione per la scrittura e la passione per i gatti, ma è anche un modo per raccontare Tunisi e Cartagine da un altro punto di vista. Il libro, che si compone di storie e fotografie, non racconta solo “la felina quotidianità,  i piccoli incidenti, l’ansia della lontananza, la tristezza della distanza, l’impegno e la preoccupazione legati ai gatti, ma è il racconto della storia d’amore per la Tunisia personificata attraverso i gatti”. Questi ultimi diventano una sorta di ponte metaforico e spirituale tra le due sponde del Mediterraneo, tra Italia e Tunisia, da sempre culturalmente e storicamente legate.

I libri di Rosita Ferrato – photo credits Noemi Verducci

E come riflette una spettatrice, “É un modo diverso di abitare la Tunisia. Gli europei solitamente vivono il Paese attraverso gli oggetti materiali, il collezionismo di manufatti e oggetti di interesse culturale. Ma per la prima volta ci si lega al Paese attraverso qualcosa di vivo, come sono i gatti e non attraverso le cose materiali”.  Alla fine ciò che emerge dalla presentazione è il concetto del “prendersi cura“, della responsabilità, del rispetto e attenzione verso un altro essere vivente, umano o animale poco importa perché tutte creature di questo universo. Concetto raro nell’epoca dell’individualismo estremo.

© Riproduzione riservata


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