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Bull Gym: un toro rosso nella periferia chic di Tunisi

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GAMMARTH (Tunisi)Mantenersi in forma dopo un trasferimento in un nuovo Paese può non essere scontato. A Tunisi, le opzioni non mancano: c’è chi si affida a lezioni online, chi preferisce camminare nella natura, chi sceglie di correre sulla spiaggia – Gammarth e La Marsa sono due mete ideali. Tuttavia, conoscere anche le realtà locali può rivelare sorprese inaspettate. Una di queste è Bull Gym, palestra recentemente aperta a Gammarth, quartiere residenziale a nord della capitale.

L’edificio che ospita la palestra è facilmente riconoscibile: basso, squadrato, decorato con un grande toro rosso muscoloso che campeggia sulla facciata. All’interno, l’ambiente è luminoso e ordinato: gli spazi sono suddivisi con criterio, gli spogliatoi ampi e ben tenuti, le attrezzature numerose e moderne. Le grandi finestre in alto lasciano filtrare la luce naturale, contribuendo a un’atmosfera piacevole e funzionale. Il progetto porta la firma di Amir Jmaii, giovane imprenditore tunisino con una formazione sul campo piuttosto insolita. Prima di avviare la palestra, Amir ha lavorato nel settore della sicurezza privata, in qualità di bodyguard e responsabile della sicurezza in locali notturni. Esperienze che, a suo dire, gli hanno insegnato molto in termini di gestione dello stress, disciplina, e capacità organizzativa. Meno di trent’anni, ha un bimbo in arrivo, una moglie che lo accompagna e lo aiuta nelle sue attività e una forte motivazione a investire nel proprio Paese: Bull Gym è la concretizzazione di un’idea che unisce passione sportiva e visione imprenditoriale.

Palestra Bull Gym a Cartagine – photo credits pagina Facebook Bull Gym

La clientela è eterogenea, anche se prevalentemente giovane. Al mattino, l’affluenza è contenuta ma costante; con il passare delle ore, lo spazio si riempie. Uomini e donne si allenano nella stessa sala, senza barriere o divisioni. In molti casi, lo fanno accompagnati da un coach. Amir stesso segue alcuni clienti, con un approccio diretto ma discreto. Il rispetto reciproco è la regola fondamentale: chi si comporta in modo inadeguato viene invitato a lasciare la struttura. Non mancano donne con il velo, né ragazze con tenute sportive più informali. Una giovane atleta in felpa e cappellino prova una macchina per la muscolatura assistita da un allenatore. Accanto a lei, sul tapis roulant, un’altra ragazza corre in maniche lunghe, mentre in sottofondo scorre una playlist motivazionale a volume contenuto. L’impressione generale è quella di un luogo accessibile e ben organizzato, adatto a chi vuole allenarsi in un ambiente rispettoso e distinto.

Dal punto di vista simbolico, il toro rosso – logo della palestra – ricorre ovunque: volantini, gadget, tazze, perfino le macchine per il fitness sono verniciate con i colori del marchio. Un’identità visiva forte che contribuisce a rendere riconoscibile l’ambiente e rafforza il senso di appartenenza della community che si sta formando attorno a questa realtà. Per chi, come me, non è un’appassionata di sport, rappresenta una novità interessante: una palestra che riesce a motivare senza spingere, a coinvolgere senza forzare. E, in un certo senso, a raccontare una storia positiva di intraprendenza locale, in un contesto che spesso viene descritto solo in termini di difficoltà. Insomma: non è solo una palestra, ma il risultato tangibile dell’iniziativa di un giovane che ha scelto di investire nella sua città e nella sua comunità. E per chi vive o si trova di passaggio a Tunisi, può essere anche un buon motivo per scoprire una realtà diversa dal solito circuito turistico.

© Riproduzione riservata

Rosita Ferrato nella palestra Bull Gym

Rubrica “Chez Rosità – scene di quotidianità tunisina”

Vivo in Tunisia da qualche anno ormai, e non smetto mai di stupirmi. Come ovunque, c’è il bene e c’è il male, ma per certi aspetti qui sono davvero speciali. In questa rubrica racconto il particolare nel quotidiano, le storie, ciò che magari qui è normale, ma per un’italiana non lo è. Il mio amore grande per questo Paese, nonostante le sue bizzarrie e le inevitabili delusioni. 


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