
Al via Shluq, la rassegna musicale tra Italia e Tunisia
Prende il via Shluq, rassegna musicale che animerà diversi spazi culturali di Tunisi tra la primavera e l’autunno 2025. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e l’agenzia Chullu, che ha sedi a Milano e a Modica. Chullu è un agenzia di booking, produzione e progetti attiva da fine 2021. Fondata da Paolo Cerruto, Carmelo Milea e Clara Sistili, si concentra fin da subito nella promozione e nella circuitazione di progetti musicali tangenti alle sonorità del sud del mondo, ma anche locali.
Shluq sarà un viaggio musicale dalla tradizione orale siciliana all’afrobeat, dal cantautorato al tamburo a cornice. Il progetto prevede delle brevi residenze che vedranno l’incontro di artisti siciliani e tunisini per realizzare dei momenti di scambio e interconnessione artistica e musicale. Cinque progetti musicali che affondano le loro radici in Sicilia incontreranno musicisti e artisti tunisini.
Shuluq (scirocco, in arabo-tunisino) è il vento caldo che unisce le due sponde. Come lui, la musica si muove libera, senza confini. Un progetto che nasce dalla profonda vicinanza culturale, storica e umana tra Sicilia e Tunisia. I legami tra queste terre sono antichi e profondi; dal Pleistocene, dove si dice le due terre fossero collegata, all’ondata di migrazione siciliana verso la Tunisia di inizio Novecento, che portò centinaia di migliaia di isolani in Africa. Il Mediterraneo è un continente liquido, la Sicilia una terra senza confini: ponte tra Africa, Europa e Asia, terra d’incontri, suoni e storie.
Il lancio della rassegna a Catania e a Milano
Per lanciare questa rassegna sono stati organizzati due momenti tra Milano e Sicilia:
– 17 maggio h 17.00 talk alla Sicily Music Conference @Frequenza, Catania
– 22 maggio h 21.00 proiezione di “Siciliani d’Africa” @Il Cinemino, Milano
Il documentario “Siciliani d’Africa” parla di una storia poco conosciuta, la massiccia emigrazione dalla Sicilia alla Tunisia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Sarà presente il regista Marcello Bivona, nato a Tunisi, luogo in cui la sua famiglia ha vissuto per quattro generazioni: lì i bisnonni erano sbarcati, probabilmente clandestini, nell’ultimo decennio del XIX secolo. Oggi l’autore vive a San Giuliano Milanese, dove i genitori si erano installati dopo il rimpatrio seguito alla proclamazione di indipendenza della Tunisia. Ha lavorato come bibliotecario, ora studia e diffonde la storia della comunità italiana di Tunisia.
Gli appuntamenti musicali
Ad aprire Shluq sarà il 29 maggio al B7L9 Art center di Tunisi Lero Lero, un collettivo nato da un’immersione profonda nella musica orale siciliana. Il progetto — guidato da Fabio Rizzo, Alessio Bondì, Donato di Trapani e Giovanni Parrinello — riscopre e reinventa canti e voci dimenticate, con un approccio sperimentale e condiviso. Più che un omaggio, Lero Lero è un ponte tra generazioni e paesaggi in trasformazione, un atto d’amore verso un mondo che rischia di scomparire.
Tra gli ospiti della rassegna anche Cesare Basile, figura di riferimento della musica d’autore italiana. Con alle spalle una carriera lunga più di trent’anni e collaborazioni internazionali di rilievo, Basile presenterà il suo ultimo lavoro Saracena, dedicato alle diaspore contemporanee e scritto interamente in lingua siciliana.
Non mancheranno le contaminazioni urbane e cosmopolite di Addict Ameba, collettivo milanese nato nel quartiere Casoretto. Il gruppo, che fonde afrobeat, ethno-jazz, psichedelia e ritmi latini, ha recentemente attirato l’attenzione della critica europea con l’album Caosmosi, che include collaborazioni con l’artista britannico Josua Idehen e il cantante e attore tunisino Rabii Brahim.
Dalla Sicilia più ancestrale arriva invece Alfio Antico, leggendario percussionista e innovatore della tammorra. Con la sua musica profonda e visionaria, Antico porta in scena l’anima popolare dell’isola, intrecciando ritmi arcaici, poesia e teatralità.
Chiude il programma Anna Castiglia, giovane cantautrice catanese che ha conquistato il pubblico italiano con il suo primo album e uno stile personale, ironico e poetico. Co-fondatrice del collettivo femminista Canta Fino a Dieci, Anna rappresenta una nuova generazione di artiste attente ai temi sociali e alle radici culturali.
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