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Gori scelto quale punto di riferimento del Parlamento Europeo per i rapporti con la Tunisia

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COMUNICATO STAMPA – 22 ottobre 2024 – Giorgio Gori sarà la figura di riferimento per il Parlamento Europeo per quel che riguarda i rapporti con la Tunisia durante l’arco della legislatura 2024-2029. L’annuncio è arrivato nella giornata di oggi, al termine del lavoro di assegnazione di questo genere di attività da parte dei gruppi politici presenti nell’emiciclo del Parlamento europeo.

Lo “standing rapporteur” (come, cioè, sono identificate queste figure) è una figura nominata solitamente ad inizio legislatura in quelle commissioni che hanno una limitata attività legislativa, come AFET (Affari Esteri) e DROI. Una volta nominato, diventa la figura di riferimento per quella determinata politica o quel Paese, sarà lui a redigere i progetti di relazione e le risoluzioni adottate porteranno sempre il suo nome.

Quindi lo “standing rapporteur” diventa il punto di riferimento del Parlamento per quel determinato Paese. Sara lui il principale responsabile per il monitoraggio della situazione del rispetto dei diritti in un determinato Paese, ma rappresenta anche il Parlamento Europeo nelle occasioni ufficiali di incontro. La prossima volta che in plenaria si parlerà di Tunisia, (non solo diritti umani, ma anche immigrazione, accordi commerciali, politica energetica) Giorgio Gori sarà considerato il relatore privilegiato sull’argomento.

Lo standing rapporteur ha un ampio margine di manovra per quello che riguarda l’agenda dei lavori parlamentari. Ad esempio, in cooperazione con il suo gruppo politico può chiedere missioni di fact finding o sollecitare audizioni o incontri.

La Tunisia riveste un’importanza particolare per il nostro Paese, non solo perché molto vicina alle coste delle Sicilia e per quel che riguarda il tema immigrazione, ma anche sui temi di rispetto dei diritti umani (a proposito, un recente articolo del quotidiano inglese The Guardian ha denunciato le condizioni con le quali sono trattati i migranti in transito nel Paese) e delle politiche energetiche. Da qui l’interesse di Gori, che siede proprio nelle Commissioni Affari Esteri e politiche Industriali ed energetiche.

© Riproduzione riservata


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