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L’altra Tunisia: quando l’informazione incontra il dialogo, leggere senza insultare

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Il webmagazine “L’Altra Tunisia” di cosa si occupa esattamente? Avrete visto diverse volte la presentazione del progetto fatto dalla nostra Giada Frana, ma oggi vi voglio raccontare qualcosa da “dietro le quinte”. L’Altra Tunisia non ha la “presunzione” di inventarsi nulla. Siamo una redazione variegata con compiti diversificati, ma con un denominatore comune:  ognuno di noi non ha la presunzione di avere verità in tasca. Si riportano articoli da media tunisini, si danno ricette, si raccontano esperienze personali, interviste, informazione generale, ma nessuno di noi, si “vende” per qualcosa che non è e soprattutto si mette a far qualcosa senza la formazione adatta. Nessuno organizza viaggi senza essere guida turistica con patentino, ma ci si appoggia ad un’agenzia di viaggi, e via dicendo…. Credo che il concetto l’ho spiegato bene.

Ora passiamo a ciò che mi sta a cuore. Qualche giorno fa, Giada ha tradotto un articolo preso da un media tunisino sull’argomento della sanità mentale: nello specifico si riportavano dei dati sui casi di depressione. Non ha inventato nulla: è un argomento tabù in Tunisia, lo ha preso e tradotto fedelmente. Apriti cielo per i commenti! Ora voglio fare una piccola riflessione. Tutti i tunisini residenti in Italia che hanno commentato in modo poco garbato, scrivendo che hanno la depressione da quando vivono in Italia, non mi sembra che in Italia vi leghino con delle catene: potete tranquillamente riprendere la vostra vita in Tunisia se non siete felici (Italia o in qualsiasi altro Paese). Questa cosa l’ho detta più volte anche agli italiani che vivono qui e non sono felici e scrivono lamentandosi di questo e quello. Parliamoci chiaro:  il Paese perfetto non esiste, ognuno di noi, ha il Paese perfetto per sé stesso, ma qualche compromesso c’è sempre. Io, in prima persona, sto compilando liste su liste di pro e contro per delle decisioni future che sto prendendo e non è per niente facile. Ma questo non mi dà il diritto di dirne di tutti i colori e in modo aggressivo quando discuto di questo tema.

I problemi di depressione ci sono anche in Tunisia ed è un dato di fatto, come che se ne parli poco, si tende a nascondere come fosse una vergogna o una colpa. Io spero che nel futuro saranno temi di cui si potrà tranquillamente parlare: spesso le famiglie non hanno modo di informarsi al di fuori del web, ma come sappiamo benissimo non è su internet che si trovano le risposte a tutto. Purtroppo la depressione, i problemi mentali, comportamentali sono un problema che si ha in qualsiasi parte del mondo e pensare che la Tunisia ne sia esente mi sembra poco concreto. Da questa riflessione, ovviamente, non si dice che un’intera popolazione ne sia affetta, questo va da sé.

Guardiamo un piccolo esempio concreto di una persona che conosco senza entrare troppo nei dettagli. Guadagna 900 dinari al mese. Lavora 6 giorni su 7, per un totale di 5 ore al giorno suddivise 3 ore al mattino e 2 al pomeriggio. Per un paese Europeo sarebbe un lusso lavorare 5 ore al giorno: sono un totale di 30 ore a settimana. Ha un affitto di 500 dinari mensili e si è appena sposato. E’ fortunato oppure no? Dipende da quale dato ci colpisce di più. Io posso vedere che lavorando 30 ore settimanali ha tempo per se stesso e sua moglie. Un’altra persona può pensare, oh caspita vive con 400 dinari al mese sono troppo pochi. Un’altra persona pensa, ok lavora poco può arrotondare facendo un secondo lavoro e così via…

Quando si leggono notizie su un Paese, ne deduco che ne siete interessati, ognuno per il suo motivo personale, ma scagliarsi con commenti offensivi non aiuta nessuno. Questo progetto è indipendente e Giada lo porta avanti con determinazione, affiancandolo ad un lavoro principale, pertanto, ricordiamoci sempre che leggete notizie tradotte gratuitamente, articoli, ricette, informazioni scritte con amore da tutti noi della redazione ed insultare non aiuta nessuno! Nel prossimo articolo vorrei darvi la possibilità di conoscere meglio la redazione: scrivete pure le domande che avete e noi risponderemo!

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