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“Malles shaping stories” significa dare forma: così le ceramiche di Sejnane sono sbarcate nel vecchio continente

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Stanno girando l’Italia ormai da mesi, sotto i riflettori di spazi eleganti, esclusivi, sotto gli occhi di artisti, designer, appassionati di ceramiche e oggetti particolari. Sono le ceramiche patrimonio dell’Unesco di Sejnane, un piccolo villaggio tunisino, dove le mani sapienti delle donne compiono gli stessi gesti da centinaia di anni per realizzarle, oggi come allora. Un’associazione No-Profit, Malles Shaping Stories, voluta dall’architetto Vittoria Capresi, che la Tunisia la conosce da anni, ha pensato bene di promuovere questi oggetti ancestrali per portarli dalle strade di un piccolo villaggio alle principali capitali europee.

Malles” in dialetto tunisino significa “dare forma”, e se le donne di Sejnane stanno dando forma a ceramiche tradizionali, la No-Profit italiana sta dando forma al sogno di vedere le loro creazioni promosse e commercializzate in Europa, con la possibilità di ampliare il loro bacino e soprattutto, di migliorare le condizioni di vita di chi le produce.  Il procedimento è quanto ha affascinato la fondatrice di questa No-Profit che sul posto ha potuto osservare il processo di lavorazione dietro ad ogni creazione unica. Tutto inizia da un pezzo d’argilla scavato poco lontano dal villaggio, che poi viene mischiata alla polvere di pezzi rotti, per essere quindi plasmata, seccata al sole e lucidata con un processo che vede l’uso di conchiglie. Poi l’oggetto così realizzato viene cotto in un forno all’aria aperta, facendolo a volte affumicare sotto la paglia. Chi vive in Tunisia lo sa, prima o poi si passa per Sejnane per ammirare questi pezzi unici, monocromatici, così naturali con i loro colori che vanno dal nero al bianco, passando per varie sfumature di grigi e crema.

Malles nasce dal desiderio della fondatrice di dare voce, in tutto il mondo, alle donne che creano ogni pezzo. Non a caso il loro nome compare su ciascuna opera che, oltre a riflettere la forma plasmata dalle loro mani, custodisce e trasmette anche la loro storia. Nelle esposizioni di ceramiche di Sejnane curate da Malles, ogni pezzo venduto è accompagnato da una scheda che racconta la storia della sua creazione e quella della donna che l’ha concepito. Queste ceramiche entrano nelle nostre case come pezzi unici, portatrici di valori profondi: la memoria che si tramanda, le tradizioni antiche, la ricchezza sociale e culturale. È questo il vero valore aggiunto che ogni acquisto porta con sé.

Come avviene la produzione delle ceramiche di Sejnane?

Ce lo facciamo spiegare da Hanene, una delle otto donne che hanno aderito al progetto Malles shaping stories. “Portiamo l’argilla dalle montagne, viaggiando con un asino. Poi raccogliamo l’argilla con un’ascia. Per ottenere un’argilla pulita, libera da pietre e sassi dobbiamo scavare una buca profonda. Una volta riportata in superficie la lasciamo asciugare al sole e poi la immergiamo in acqua. Inoltre, frantumiamo vecchie ceramiche rotte fino a ridurle in polvere, una polvere che chiamiamo tafoune e la mescoliamo all’argilla umida con i piedi. A questo punto diamo all’argilla la forma che vogliamo e dopo averla modellata la lasciamo al sole. Successivamente ne lisciamo la superficie usando delle conchiglie e applichiamo uno strato di argilla bianca che si lascia asciugare nuovamente e del tutto. Solo una volta che il pezzo è completamente asciutto lo mettiamo a cuocere nel forno. Una volta pronto, si decide cosa farne dopo, alcuni pezzi vengono decorati, altri rimangono così come sono. La decorazione, se avviene, si fa con l’utilizzo di pigmenti naturali estratti da piante locali. Per le ceramiche tipiche di colore nero si procede all’affumicatura sotto la paglia e a bassa temperatura. Questo è il procedimento, ma attenzione – ci tiene a specificare Hanen – non va messa acqua nei vasi, sono porosi e la assorbirebbero causando crepe e rotture!

Malles Shaping Stories e il cammino europeo delle ceramiche di Sejnane

Le ceramiche di Sejnane portate in Europa dal progetto No-profit Malles · Shaping Stories sono state già presentate a Milano presso la Fondazione Officine Saffi dal 12 al 15 giugno 2025. In quella occasione Vittoria Capresi, la fondatrice di Malles Shaping Stories, ha raccontato come “gli oggetti in mostra sembrano ricollegarsi ad un aspetto quasi dimenticato, sotterrato, del nostro piacere estetico. Nelle interviste con le artigiane ho voluto esplorare proprio l‘atto del creare” e non a caso le loro storie e racconti accompagnano gli oggetti che a loro volta riflettono la voce della creatrice. Sempre a Milano sono state presentate da Ottanio in un suo Opendoor a giugno 2025. L’idea per questo evento è nata da un dialogo tra Alessandra Ciampalini e Vittoria Capresi, architette e amiche di lunga data. Alessandra, direttrice creativa di Ottanio Design, ha proposto di dedicare uno degli eventi Opendoor del suo studio a Malles. Questi incontri sono incentrati sul design, sull’arte e sulla cultura della bellezza, da una prospettiva femminile, guidati dalla convinzione dell’importanza di valorizzare il ruolo delle donne nel panorama creativo e di sostenere progetti che uniscono bellezza, ricerca e significato. Ottanio Design ha creato un allestimento site-specific per i vasi Malles, che mette in risalto il valore estetico di ogni singolo pezzo, giocando sul contrasto tra la lavorazione artigianale e un linguaggio visivo contemporaneo, ispirato alla cultura pop.

A luglio è stata la volta di Venezia dove The Venice Venice Hotel si è confermato spazio aperto alle suggestioni del contemporaneo ospitando nel proprio portico centrale le ceramiche di Sejnane. A settembre le ceramiche di Sejnane sono state a Berlino, a ottobre sono sbarcate a Ibiza e a novembre a Roma, il 14, dove l’esposizione è stata organizzata con l’architetto Ganesh Poggi Madarena fondatore di Terraestudio in una bella location in Piazza Colonna.   In più, il progetto è stato raccontato dalla stampa e da piattaforme culturali, da Vogue Italia, a Lulop, Artribune e tanti altri media.

 
 
 
 
 
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Quanto costano le ceramiche di Sejnane?

Destinate alla vendita al pubblico con prezzi che variano dai cinquanta ai duecento euro, le opere in mostra sono state acquistate a Sejnane ad un prezzo equo stabilito dalle stesse donne che le hanno realizzate. Il progetto Malles Shaping Stories mira a stimolare la domanda e la produzione locale di Sejnane in un contesto di mercato equo, orientato alla valorizzazione delle esigenze locali. Al momento dell’acquisto, ogni opera è consegnata accompagnata da una scheda che riporta la storia della donna autrice dell’oggetto. “Il progetto – nelle parole di Laura Borghi, presidente della Fondazione Officine Saffi – rappresenta una straordinaria opportunità per il racconto di molte storie: non solo quella di ognuna delle donne protagoniste di un ecosistema dal forte valore culturale, ma anche quella di una tradizione artigianale locale legata alla materia dell’argilla, capace di dialogare con il contesto contemporaneo”.

Per seguire la straordinaria storia delle ceramiche di Sejnane basterà tenere d’occhio i canali social di Malles shaping stories su  Instagram e su Facebook.

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