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Natale in Tunisia, tra passato e presente: un salesiano a Tunisi racconta

Don Domenico Paterno, padre salesiano a Tunisi, racconta l'esperienza del trascorrere le festività natalizie in Tunisia, Paese prevalentemente musulmano

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Da quando sono in Tunisia tante persone, amici, parenti, ma anche sacerdoti e religiose, mi hanno chiesto cosa è il “Natale” in un Paese che al 98% risulta musulmano. Certo se per Natale intendiamo lo sfolgorio di luci e vetrine, la messa in mostra di tanti oggetti di ogni tipo, lo scambio di doni, qualcosa di simile lo troviamo anche in Tunisia, sia pure in forma ridotta e più “povera”, perchè ci sono le “vacanze invernali” e poi la fine dell’anno e l’inizio del Nuovo Anno. Se invece per Natale intendiamo la festa più strettamente religiosa, è chiaro che la troveremo presso le piccole comunità cristiane presenti in Tunisia. Da notare che i tunisini mostrano tanto rispetto per il Natale dei cristiani e in questi anni in occasione del 25 dicembre tanti mi hanno augurato “buon Natale” e affermano di sapere che per noi cristiani è una festa importante, anche perchè i musulmani hanno anche loro una festa chiamata “Mouled”, la nascita del Profeta Mohammed, che non è data fissa ma variabile come tutte le fest dell’Islam.

Qui a Natale nasce “Issa” cioè Gesù, che il Corano riconosce nato in modo miracoloso dalla vergine Miriam e che considera un grande profeta. Una cosa positiva che si ritrova in Tunisia anche presso gli amici muslmani è che in questo periodo aumenta anche la solidarietà verso i più bisognosi attraverso varie associazioni della società civile ed anche associazioni emanate dalle moschee per aiutare i più deboli. Ecco, se percepiamo questi segni anche nella popolazione musulmana comprendiamo che il Natale, anche se il 25 dicembre è un giorno lavorativo come tutti gli altri, ha comunque un’influenza sulla mentalità e sulle usanze locali e, anche se come dicevo la dimensione religiosa è poco conosciuta, tuttavia questo tempo che in ogni caso i mezzi di comunicazione mettono in evidenza, dà luogo a comportamenti positivi e fraterni anche in questi due anni caratterizzati dalla presenza della Pandemia che certo limita molte cose e molti comportamenti.

Un Natale più intimo

Il Natale dei cristiani è molto significativo forse perchè la coscienza di essere piccola minoranza aiuta a ritrovarsi insieme e a condividere nella fede e nella festa una tradizione che comunque chi più chi meno abbiamo vissuto nei nostri Paesi di origine. Molto fervorosi in questo i nostri fratelli subshariani la cui fede è molto viva e piena di espressioni festose e fraterne. Nelle Parrocchie esistenti in Tunisia, una decina, sono essi che preparano i presepi, talvolta artistici, che adornano le nostre poche chiese con arte africana che interpreta la nascita di Gesù Salvatore. Un’altra caratteristica è il Concerto di Natale sospeso nel 2020 e ripreso questo anno: le corali esistenti in alcune Parrocchie si danno appuntamento per un concerto molto bello di canti e suoni natalizi di vari epoche e Paesi. Questo anno è stato fatto il 5 dicembre nella Parrocchia di St Jeanne D’Arc e la settimana dopo nella Chiesa Cattedrale ed altri concerti seguiranno.

Le celebrazioni religiose hanno luogo nelle chiese parrocchiali sia la sera del 24 dicembre sia la mattina del 25 e numerosi sono i cristian idi varie nazionalità che partecipano con gioia anche di incontrarsi e scambiare gli auguri. Spesso amici musulmani si rendono presenti in varie modalità per fare gli auguri o anche al termine delle celebrazioni si avvicinano per esprimere la loro vicinanza e augurio; ad Hammamet per esempio presso la chiesa parrocchiale dopo la Messa del 25 mattino la comunità si ritrova in giardino per condividere uno spuntino e dei dolci ed è il momento in cui si invitano anche amici musulmani per il clima di festa che si respira.

Natale a tavola

Infine una nota gastronomica perchè gli italiani di Tunisia per Natale non si fanno mancare specialità gastronomiche delle rispettive regioni, naturalmente secondo le possibilità ed i prodotti disponibili, ma possiamo assicurare che vengono fuori ottimi piatti che allietano il clima natalizio.

Questa carrellata conferma che il Natale in Tunisia non è certo quello dei Paesi di tradizione cristiana, ma è comunque un momento gradevole e il clima festoso si estende davvero a tutti, un clima di fraternità, condivisione, apertura ai bisogni del prossimo, desiderio di vivere nella Pace e nella dignità per tutti.

Domenico Paterno’, salesiano don Bosco, Manouba

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