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Tunisia: per la prima volta ho potuto votare

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Domenica 6 ottobre ci sono state le elezioni presidenziali in Tunisia e per la prima volta ho potuto votare, avendo anche la cittadinanza tunisina. Mi sono sentita come la prima volta che ho votato a 18 anni in Svizzera, la stessa emozione. Sabato 5 ottobre le scuole pubbliche tunisine sono rimaste chiuse per poter allestire i seggi e così la mia curiosità è cresciuta: il portone aperto mi ha spinta ad entrare per curiosare, ma sono rimasta delusa perché in effetti non si vedeva nulla e c’era solo un addetto seduto davanti alle aule chiuse. Quest’ultimo, gentilissimo, mi ha chiesto se avessi bisogno di qualcosa e poi mi ha detto “torna domani a votare, mi raccomando!

La mattina avevo un programma di visite alla banlieue nord con la mia amica Nicole, che è venuta a trovarmi, pertanto mi sono detta, vado a votare e poi si parte. Mi reco alla scuola, davanti all’entrata ci sono tre agenti delle forze dell’ordine, ma tutto è molto rilassato, passo il portone e…. una fila lunghissima…. oddio che faccio? Mi arrendo subito e torno a casa. Mia cognata mi chiede se ho votato, le racconto della fila e lei mi dice che va in fretta, di tornare e mi fa accompagnare dalla moglie di mio suocero, che aveva votato poco prima. Ok, si riparte, tanto è vicino…

La scheda elettorale per le elezioni presidenziali in Tunisia ad ottobre 2024 – photo credits Giada Frana

Rientriamo e vedo il ragazzo del giorno prima che mi chiede la carta d’identità e mi dà un numero, indicandomi in quale classe posso entrare. Il numero non capisco a cosa serva, ma non mi lascio intimorire, mi metto davanti alla porta che mi hanno assegnato e in effetti davanti a me c’è solo una signora, nonostante la lunga fila che va verso le altre aule. Appena  la signora davanti a me esce mi fanno entrare. Trovo due ragazze sedute davanti al registro, una cerca il nome e fa firmare e l’altra intinge il dito nell’inchiostro indelebile, che sarà il riconoscimento che ci si è recati alle urne. Mi danno la scheda elettorale e vado al banco, dove hanno messo un cartone per la privacy: nessuno può vedere cosa si vota. Io avevo timore che i nomi fossero scritti in arabo e avevo il nome scritto su un bigliettino, siccome la mia conoscenza della scrittura araba è ancora molto ma molto scarsa e non volevo sbagliare, invece la scheda è semplicissima: oltre ai nomi ci sono anche le fotografie! Nessun errore posso fare mi sono detta! Evvai si vota! Il signore che controlla vede il mio entusiasmo e mi dice di piegare la scheda e inserirla nell’urna; così faccio e poi tutti mi salutano con enfasi!

Fuori le facce delle persone che mi hanno vista entrare a votare erano incredule: sono tutte del mio quartiere e tutte sanno chi sono, ma ignoravano la mia doppia nazionalità! Si parte dunque per le varie visite, iniziando dal La Marsa, per proseguire a Sidi Bou Said e quando passiamo davanti ad altri seggi, le guardie vedono il dito con l’inchiostro e mi chiedono se ho votato bene! Scambiamo due chiacchiere e tra l’entusiasmo e lo stupore mi salutano. Alcuni negozianti increduli mi chiedono se sono tunisina e io guardando il loro dito senza inchiostro “li sgrido” di non essere andati a votare… Io penso a quanto abbiamo dovuto lottare per avere questo diritto, pertanto lo vedo come un diritto e un dovere recarsi alle urne!

Una votante nel seggio di Bab Souika – photo credits Giada Frana

Una grande nota di merito la dò al sistema on line, che permette di potersi registrare dove si desidera. L’Isie (Istanza superiore e indipendente per le elezioni, ndr) ha mandato un messaggio dando una località dove votare, la mia era a Medina Jdida, che non era molto comodo, sono entrata nel sito, ho fatto la modifica in due minuti e ho ricevuto la conferma via sms. Un altro modo per registrarsi era farlo di persona, cercando i posti che hanno allestito nelle varie città, praticamente c’era un addetto che faceva la registrazione online alle persone che non riuscivano o non sapevano come fare. Non entro nel merito della votazione in sé, anche se non faccio mistero per chi simpatizzo, ma l’affluenza è stata bassa (28,8% ndr), anche se nel mio quartiere ho visto veramente molta gente che conosco e mi ha fatto un gran piacere vedere l’affluenza così corposa. Non me lo sarei aspettata, invece sono rimasta proprio piacevolmente sorpresa!

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