A partire dal 29 novembre e fino al 13 dicembre la galleria d’arte Central Tunis, in Rue de Carthage, accoglie una mostra esclusiva dedicata a Zied Ben Romdhane, fotografo tunisino, vincitore per il 2024 del prestigioso World Press Photo e organizzata in collaborazione con l’Ambasciata olandese, World Press Photo e Journalists for Human Rights (JHR). Classe 1981, Zied Ben Romdhane ha iniziato ad interessarsi al fotogiornalismo dal 2011, anno della rivoluzione, e ora è membro associato di Magnum Photos e fotografo riconosciuto a livello internazionale. I suoi lavori sono stati pubblicati sul New York Times e The Washington Post e ha pubblicato il suo primo libro nel 2018, West of Life, dove esplora la regione mineraria di Gafsa, nel sud-est della Tunisia, in cui è presente la più grande riserva di fosfato, importante risorsa economica per il Paese, ma anche fonte di grande inquinamento.
Il suo nuovo progetto “The Escape, الهروب”, presentato al World Press Photo, esplora, in maniera metaforica, il malessere che caratterizza la gioventù tunisina, soprattutto a seguito della rivoluzione del 2011. Le speranze di democrazia, giustizia sociale e libertà di espressione che hanno guidato i giovani durante la rivoluzione sono state compromesse dall’instabilità politica e una grave situazione economica, che è peggiorata negli ultimi anni. In questo quadro, molti desiderano lasciare la Tunisia. Secondo Arab Barometer, quasi la metà dei tunisini (il 46%) vuole lasciare il Paese, una percentuale più che raddoppiata rispetto a quella del 2011. Questa percentuale è maggiore tra i giovani dai 18 ai 29 anni e in possesso di un diploma. È a questa generazione, ormai disillusa, che Zied Ben Romdhane dedica il suo progetto.
“Il progetto The Escape è dedicato alla rivoluzione tunisina, caratterizzata da instabilità politica, crisi economica: questa incertezza ha provocato malessere generale per i giovani in Tunisia, depressione e pensieri suicidari. Questo perché in questa fase della vita si cerca l’identità e si cerca di costruire un futuro che è davvero difficile in questa situazione. L’opera non è illustrativa, ma simbolica di questa situazione perché prova a spiegare questo sentimento di malessere generalizzato in tutta la nazione. È importante parlarne perché faccio parte della generazione che ha dato via alla rivoluzione ed è importante continuare a parlarne e aprire una discussione sulla nuova generazione tunisina” spiega Zied Ben Romdhane in un video.
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Le fotografie in bianco e nero, a tratti oniriche, conferiscono un senso di essenzialità e minimalismo, costringendo lo spettatore a concentrarsi sul soggetto fotografato, esaltando la dimensione psicologica e le emozioni che questa visione scaturisce. D’altronde è la salute mentale della giovane generazione tunisina la protagonista del progetto, soggetto però difficile da trasmettere attraverso il mezzo fotografico, se non attraverso un approccio metaforico e simbolico, come il fotografo ha scelto di fare. Una mostra da non perdere, che è possibile visitare negli spazi di Central Tunis, in Rue de Carthage, fino al 13 dicembre.
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