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Quanti sono i tunisini in Italia?

Sono quasi 100 mila i cittadini tunisini regolarmente soggiornanti in Italia, il doppio secondo le stime del governo tunisino. Una presenza radicata, ma poco conosciuta. Noi vogliamo raccontarvi le persone che stanno dietro questi numeri: lavoratori, studenti, da chi in Italia è arrivato negli anni Sessanta / Ottanta, a chi è venuto per ricongiungimento familiare o con un visto di studio. Senza contare gli italo – tunisini, nati e cresciuti in Italia, italiani spesso di fatto ma non sempre riconosciuti tali sulla carta.

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Sono quasi 100 mila (più precisamente 99.779) i cittadini tunisini regolarmente soggiornanti in Italia, secondo il rapporto annuale 2020 sulla presenza dei migranti stilato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Una comunità che occupa il 13° posto per numero di presenze nel Belpaese, pari al 2,8% dei cittadini non comunitari. Si tratta della seconda più grande comunità di tunisini residenti all’estero, preceduta solo dalla Francia.

Il legame tra l’Italia e la Tunisia ha radici profonde – spesso dimenticate – e la comunità tunisina è tra quelle con più anzianità migratoria nel nostro Paese. I primi gruppi di lavoratori tunisini iniziarono a trasferirsi a Mazara del Vallo dalla fine degli anni Sessanta. Non era necessario un visto : bastava dimostrare di poter sostenere le proprie spese di soggiorno. All’inizio degli anni Ottanta si assiste alla seconda ondata migratoria tunisina in Italia : si trattava principalmente di giovani uomini (operai, pescatori, artigiani e disoccupati). La legge 943 del 1986, che mirava a regolarizzare gli immigrati irregolari presenti sul territorio, ha permesso a 41 mila tunisini di regolarizzare la propria posizione. Fino al 2000 la presenza dei tunisini è aumentata con una media di 5 mila – 6 mila unità l’anno e la presenza femminile, grazie ai ricongiungimenti familiari e ad iniziative individuali, ha raggiunto un terzo sul numero totale della comunità.

Persone tunisine regolarmente residenti in Italia, primi 250 comuni per residenza. Elaborazione grafica di Andrea Calabretta su dati Istat al 01/01/2019

Ma dove abitano prevalentemente ? Il 56% circa risiede nel Nord Italia : la percentuale più numerosa si trova in Emilia Romagna, seguita dalla Lombardia (18,6%), ma è la Sicilia la regione con una presenza più massiccia (19,4%), mentre nel centro – Italia la presenza è scarsa.

Rispetto al 2019, si è registrato un calo del numero di regolarmente soggiornanti : – 2,7%, un dato dovuto sia a una diminuzione dei nuovi ingressi a causa della pandemia, sia all’acquisizione della cittadinanza. Continuano a crescere gli ingressi per motivi familiari (56,9% contro 51% del 2018) ; diminuisce la percentuale relativa a richiesta o detenzione di una forma di protezione (15,6% rispetto al 28,8% del 2018), mentre in leggero aumento i motivi di studio (11,5% rispetto al 9,1% del 2018) e di lavoro (6,4% contro il 6% del 2018). Nel documento si evidenzia come la mancata programmazione di flussi di ingresso per lavoro abbia portato da anni alla netta contrazione dei nuovi titoli rilasciati per tale motivazione.

Cittadinanza e matrimoni misti

Per quanto riguarda le concessioni di cittadinanza, quelle a favore dei cittadini di origine tunisina sono state 2.471, pari al 2,2% del totale ; la maggior parte è diventato italiano per trasmissione dei genitori o per aver compiuto il 18°esimo anno di età (53%). Versante matrimoni, nel 2018 sono stati 416 le nozze celebrate tra cittadini tunisini e italiani : 98 riguardano un marito italiano e una moglie tunisina, 318 uno sposo tunisino e una sposa italiana.

28.358 i minori tunisini al 1° gennaio 2020 ; nel 2018 sono 1.485 i bambini tunisini nati in Italia. I neet, ossia i giovani tra i 15 e i 29 anni che si trovano al di fuori del circuito scolastico, formativo e lavorativo, sono 6.010 (46,7%).

Lavoro : oltre 14 mila imprenditori

Il 34% dei cittadini tunisini lavora nel settore industriale ; mentre è occupato nel settore agricolo/ittico un quarto dei lavoratori tunisini ; il 49% svolge un lavoro manuale specializzato ; 37% la percentuale di lavoratori manuali non qualificati, l’11% è impiegato, addetto ale vendite e servizi personali, mentre il 4% dirigenti e professionisti nel campo intellettuale e tecnico. 14.391 gli imprenditori individuali : il 51% di queste imprese opera nel settore edile. La disoccupazione raggiunge il 19,6%.

Dati riassuntivi della comunità tunisina in Italia. Elaborazione grafica Giada Frana

Le stime del governo tunisino

Se si paragonano i dati Istat con quelli raccolti dall’OTE (Ufficio per i tunisini all’estero), la presenza di questa comunità raddoppia : al 2018 217 mila 132 i tunisini iscritti ai vari consolati italiani (Milano, Genova, Palermo, Roma, Napoli) : ciò significa che quasi la metà di questi cittadini che vivono in Italia sono ormai diventati cittadini italiani, motivo per cui non vengono più contati come stranieri dall’Istat, ma sono ancora contati come tunisini dall’OTE. Una presenza dunque radicata, ma poco conosciuta.

Perché narrare la comunità italo tunisina ? Qual è l’obiettivo che ci poniamo ?

Vogliamo mostrarvi le persone che stanno dietro questi numeri. Persone comuni, lavoratori, studenti, da chi in Italia è arrivato negli anni Sessanta od Ottanta, quando non c’era bisogno di un visto per entrare, a chi è venuto per ricongiungimento familiare o con un visto di studio. Senza contare gli italo – tunisini, nati e cresciuti in Italia, italiani spesso di fatto ma non sempre riconosciuti tali sulla carta. Vogliamo raccontarvi le loro storie, la loro esperienza di vita in Italia, come si trovano nel Belpaese, e il legame che hanno con il Paese d’origine dei loro genitori. Spesso nel pensiero comune, i figli dei migranti sono visti come coloro che mantengono un profilo basso, che difficilmente possono farsi strada nella società, non molto bravi a scuola, destinati a svolgere quei lavori che nessuno vuole più fare. Vi sorprenderemo con le nostre interviste. Per semplice comodità, li abbiamo chiamati « tunisini in Italia », ma la maggior parte sono (e si sentono) italo – tunisini, legati ad entrambi i Paesi di appartenza.

[I dati dell’articolo sono tratti da « La comunità tunisina in Italia – rapporto annuale sulla presenza dei migranti 2020 » del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal rapporto « Mappatura dei tunisini residenti in Italia – profilo socio – economico e propensione all’investimento in Tunisia » di Oim e Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Un ringraziamento particolare ad Andrea Calabretta]

© Riproduzione riservata

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