Docufilm « Siciliani d’Africa » : « Una storia da far conoscere, per riavvicinare le culture del Mediterraneo »
Il docufilm « Siciliani d'Africa – Tunisia terra promessa » di Alfonso Campisi, regia di Marcello Bivona, sarà proiettato in anteprima a Tunisi il 17 e 18 febbraio.
Il 17 e 18 febbraio, alle ore 18.00, presso il Cinema Mad’art di Cartagine, l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi presenterà il docufilm « Siciliani d’Africa – Tunisia terra promessa » (70 minuti, in italiano, siciliano e francese, sottotitolato in francese), di Alfonso Campisi, regia di Marcello Bivona.
« Un’iniziativa molto importante – ha sottolineato Maria Vittoria Longhi, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura durante la conferenza stampa di presentazione -, per ricostruire e riappropriarsi di una Storia che non è sempre conosciuta e che è bene conoscerla e farla conoscere »
« Si tratta di un lungometraggio, una coproduzione tunisino – italiana – ha spiegato Alfonso Campisi -. Siciliani d’Africa si interessa alla storia comune tra l’Italia, in particolar modo la Sicilia, la Francia e la Tunisia. E’ la storia di questa comunità siciliana arrivata in Tunisia tra il 18esimo e il 19esimo secolo. La particolarità di questo film è l’aver dato la parola ai siciliani di Tunisia, che si esprimono nella lingua siciliana di Tunisia, una lingua mista, con arabo tunisino e francese, che si distingueva dal siciliano di Sicilia. Si tratta della vecchia comunità siciliana di Tunisia, che era ben integrata nella società tunisina ».
Diversi i temi trattati : « In particolar modo il legame di questi siciliani di Tunisia, che definiscono quest’ultima come la loro Patria ; una pagina nera della storia di quest’emigrazione, il ritorno in Italia da parte di persone che non la conoscevano, non parlavano l’italiano e che si sono ritrovati dall’oggi al domani in campi profughi. Hanno vissuto male l’accoglienza che è stata riservata dallo stato italiano : in Francia è stato diverso ». Numerose interviste, anche a Claudia Cardinale, che ha partecipato per la prima volta con la figlia Claudia Cardinale Squitieri : « E’ interessante perché Claudia Cardinale parla dell’amore per questo Paese, e la figlia di riflesso. Ci sono molte emozioni nel film. E’ una pellicola che vuole riavvicinare le culture del Mediterraneo ».
« La storia della comunità italiana di Tunisia alla quale appartengo è una delle grandi storie del Mediterraneo – ha aggiunto il regista Marcello Bivona -. Farla conoscere è doveroso per rendere la dignità ai nostri antenati, che al prezzo di grandi sacrifici hanno attraversato il mare alla fine del 19esimo secolo per reinventarsi e dar da mangiare ai propri figli, come afferma uno dei protagonisti del documentario. Il 90% di essi veniva dalla Sicilia, un’isola che è legata alla Tunisia in termini di lingua, cucina, artigianato e cultura, è il tema principale del nostro lavoro.
Io sono nato a Tunisi, da genitori nati a Tunisi, i miei nonni sono arrivati in Tunisia . Eravamo tunisini da almeno quattro generazioni, e restiamo tunisini. Ho lasciato la mia città a seguito delle decisioni politiche tunisine post Indipendenza, ma è forse sbagliato dire ho lasciato. Ho vissuto la mia Tunisia a 1000 km di distanza, dalla periferia di Milano, dove i miei genitori si sono installati dopo il rimpatrio. Ho vissuto nell’esilio della mia famiglia fatto di rimpianti e nostalgia, ho preso coscienza di questa ferita ritornando nella casa da dove provenivo. La diaspora ha disperso la comunità tra l’Italia e la Francia, dove gran parte ha deciso di emigrare.
Da quel momento è una missione per me raccontare la nostra storia e farla conoscere agli altri. Sono passati ormai dei decenni e la distanza storica permette un’analisi più lucida. I ricordi della patria sono ancora molto presenti nella seconda e terza generazione, ma qualsiasi sia stata la scelta tra Italia e Francia, è soprendente un aspetto comune : ognuno ha un forte rimpianto di aver lasciato la Tunisia. Il docufilm si compone di interviste e di situazioni non per forza legate alla cronologia degli eventi, tra ricordi, storie, testimonianze, per trasmettere l’atmosfera di un mondo ancora vivo, ma perso nei ricordi delle identità. Il nostro docufilm termina con una frase emblematica :
questo mondo multietnico e multiculturale è troppo bello, troppo fantastico per continuare ad esistere. Ma questo mondo è il futuro dell’umanità.
Per prenotarsi alla proiezione del film: https://bit.ly/3Bk4AAv
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