Il sistema scolastico tunisino: parallelismo con l’Italia e piano di riforme
Una panoramica per capire come è strutturata l’istruzione nel Paese, quali sono le lingue di insegnamento e come potrebbe cambiare il sistema educativo nei prossimi anni.
La settimana scorsa in Tunisia è terminato l’anno scolastico 2021-2022. È stato l’anno della ripresa in presenza al 100% dopo la pandemia di Covid19. In molti si chiedono come sia strutturata la scuola in Tunisia, spesso perché magari intendono trasferirsi con i figli in età scolare. Occorre innanzitutto fare un breve excursus sull’educazione prescolare prima di parlare del modello scolastico vero e proprio.
In Tunisia ci sono degli asili nido per bambini appartenenti alla fascia d’età 1-3 anni, sono strutture private. Non esistono strutture pubbliche. La scuola materna per i bambini appartenenti alla fascia di età 3-6 anni in Tunisia come in Italia non è obbligatoria ed è privata. Non esistono strutture pubbliche che erogano questo servizio. Esistono inoltre per la stessa fascia di età i “Kouttab” ovvero istituti ad indirizzo religioso che si prendono cura dei bambini. Qui, oltre ai primi rudimenti del Corano, i Mouaddibs (insegnanti) insegnano ai bambini a leggere, a scrivere e a contare. All’età di 5 anni, i bambini possono frequentare la scuola preparatoria per la scuola primaria gratuitamente in una struttura pubblica, oppure a pagamento in una struttura privata. Anche questa annualità non è obbligatoria ma fortemente consigliata.
Adesso entriamo nel vivo del discorso. L’obbligo scolastico in Tunisia copre per legge la fascia di età che va dai 6 ai 16 anni, esattamente come in Italia. L’anno accademico va da settembre a giugno. Il modello scolastico tunisino si ispira a quello francese. Si suddivide in 2 cicli: istruzione di base e istruzione secondaria. L’istruzione di base dura 9 anni suddivisi in 2 fasi: scuola primaria di 6 anni e “college“, ovvero una scuola di 3 anni propedeutica all’istruzione secondaria (corrispondente alla nostra scuola media o secondaria di I grado). Gli studenti, durante l’anno scolastico, sostengono esami orali scritti e pratici in tutte le materie alla fine di ogni trimestre e ricevono una pagella con i voti per tutte le materie. Alla fine di questo primo ciclo di studi, previo esito positivo dell’esame finale, si ottiene un Diploma di Fine Studi dell’insegnamento di Base (DFEB) o Shahada at-ta’lim al asas.
L’istruzione secondaria di tipo liceale dura 4 anni di cui un anno ad indirizzo generale e tre specialistici che prevedono 7 indirizzi differenti (lettere, economia e amministrazione, scienze, informatica, matematica, scienze sperimentali, tecnologia). Anche in questa fase gli studenti, durante l’anno scolastico, sostengono esami orali scritti e pratici in tutte le materie alla fine di ogni trimestre e ricevono una pagella con i voti per tutte le materie. Al termine della scuola secondaria si effettua un esame finale per ottenere il diploma chiamato “Baccalauréat” con il quale è possibile accedere alle facoltà universitarie.
Per chi non vuole frequentare il liceo esiste una scuola secondaria di tipo tecnico-professionale che consente 3 gradini di qualificazione: 2 anni di studio e si ottiene un Certificato di Attitudine Professionale (CAP), se si vuole proseguire vi sono altri 2 anni di studio per ottenere il Brevetto di Tecnico Professionale (BTP) e se si vuole procedere ulteriormente occorrono altri 2 anni alla fine dei quali è previsto l’ottenimento del Brevetto di Tecnico Superiore (BTS). A questo livello si può accedere anche con il diploma di baccalauréat.
Per fare un parallelo con la scuola italiana, la scuola primaria (scuola elementare) in Tunisia dura un anno in più, il college (scuola secondaria di I grado o media inferiore) dura 3 anni esattamente come in Italia mentre la scuola secondaria (scuola secondaria di II grado o superiore) dura un anno in meno ovvero 4 anni. Nel complesso le annualità di studio sono le stesse, ovvero 13, si inizia a 6 anni e si termina a 19. Il baccalauréat è l’equivalente del diploma di maturità italiano.
Per quanto concerne lo studio delle lingue, l’arabo classico è la lingua ufficiale d’insegnamento. Il francese e l’inglese nelle scuole pubbliche vengono insegnate come lingue straniere a partire dalla terza elementare, mentre nelle scuole private dalla prima. Anche se viene considerata una lingua straniera, la lingua francese viene utilizzata nei 4 anni di istruzione secondaria e universitaria per l’insegnamento della maggior parte delle materie scientifiche, tecniche, economiche e di amministrazione, pertanto durante i due cicli della formazione di base ad essa vengono dedicate diverse ore di apprendimento.
Nel caso in cui si volesse affrontare un trasferimento in Tunisia si consiglia vivamente di farlo in periodo pre-scolare in quanto lo studio dell’arabo almeno all’inizio non è esattamente una passeggiata. A meno che non si abbia la possibilità di far frequentare una scuola privata o internazionale fermo restando che, a parte le scuole private francesi che si trovano un po’ dappertutto, le scuole internazionali sono un po’ più rare e in linea di massima si trovano più spesso nella capitale, ovvero a Tunisi. Il diploma finale acquisito al termine del ciclo di studi secondario superiore nelle scuole internazionali non è sempre riconosciuto in Tunisia sia in ambito lavorativo sia per accedere alle Università tunisine. Così come il diploma di baccalauréat non è sempre accettato per accedere al mondo del lavoro o per l’accesso alle Università estere. Va fatta una richiesta di equipollenza ed è soggetta ad accettazione o rifiuto in quanto i programmi di studio relativi ad indirizzi simili molte volte non sono sovrapponibili.
A proposito di scuola, come anche dichiarato dal Ministro dell’istruzione Fathi Sellaouti lo scorso 3 giugno 2022, si sta progettando una riforma profonda del sistema educativo. Questa riforma si baserà essenzialmente sulla promozione di nuovi programmi educativi, la revisione dei manuali scolastici, che non sono stati più aggiornati dal 2002, l’introduzione di attività culturali e sportive all’interno dei plessi scolastici. Si mirerà altresì a migliorare le infrastrutture tra cui gli edifici scolastici, ad attuare delle politiche di lotta contro l’abbandono scolastico precoce e i comportamenti violenti rilevati sia all’interno che all’esterno degli edifici scolastici. Nell’ottica della presente riforma, Sellaouti ha annunciato un alleggerimento dei programmi scolastici riunendo le differenti materie della scuola primaria in 3 manuali e quest’ultimo già a partire dall’anno scolastico 2023-2024. Ci proponiamo di darvi maggiori dettagli una volta che la presente riforma sarà effettiva e ufficiale.
Per approfondire: leggi il nostro dossier sulla scuola
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