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In Tunisia i cammelli sono animali domestici

La presentazione in famiglia, si sa, è sempre un momento piuttosto critico in una “coppia mista”. Cronaca semiseria della presentazione di lui, tunisino e musulmano, alla famiglia di lei, italiana e cristiana

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La presentazione in famiglia, si sa, è sempre un momento piuttosto critico in una “coppia mista”. La tensione è quasi alle stelle: il povero malcapitato sembra trasformarsi improvvisamente nella migliore amica che, in preda al panico da primo appuntamento, telefona all’ultimo minuto per chiedere consigli sull’abbigliamento e sugli argomenti da affrontare con i futuri suoceri. Senza contare, da parte nostra, le varie raccomandazioni a mamma e papà: “Niente carne di maiale per pranzo. Sì papà, il vino lo beve lo stesso (tralasciando, ovviamente, di raccontare dei connazionali che, per questa ragione, non lo considerano affatto musulmano). Mi raccomando mamma, non iniziare con i tuoi discorsi della vicina di casa che prima non metteva l’hijab e ora che l’ha messo ti stai preoccupando. Almeno per questa volta!”.

Per fortuna ci sono le nonne che, con la loro saggezza, riescono sempre a rompere il ghiaccio: “Ma avete sentito al tg di quei poveri immigrati che sono sbarcati? Molti sono morti…E quei giovani che hanno fatto un incidente stradale?. La salvezza viene anche dalla sorella minore, che con il suo “Pausa sigaretta?” fa scampare per qualche minuto al povero malcapitato la possibilità di un interrogatorio. A fine giornata, appena squilla il telefono e ci si ritira per qualche minuto in camera (un po’ di privacy per parlare con le amiche ci vuole), appena si rimette piede in salotto, ecco che l’interrogatorio tocca a noi: Erano i tuoi? Che ti hanno detto? Ho fatto una buona impressione?. E poi dicono che le paranoiche siamo noi donne….

Photo by Spencer Davis on Unsplash

Ma la fase più difficile non è il pranzo con i suoceri, che alla fine, al di là delle prime diffidenze, ci prendono anche gusto ad invitare figlia e fidanzato, ma le riunioni di famiglia, dove si trovano zii e cugini ficcanaso e chiacchieroni. Ma facciamo un passo indietro: qual è l’argomento preferito durante gli incontri di famiglia? “Allora, Giada, il tuo ragazzo come sta? Ma non ci hai detto di dove è, cosa fa, come l’hai conosciuto…”. “Eeeeh, sapessi zio….ogni cosa a suo tempo…mentre l’altra zia, che è già stata informata dal caro papà, mi prende sottobraccio e, parlando sottovoce, cerca di convincermi a cambiare idea: Ma allora è proprio una cosa seria? Ma lo sai come sono “loro”, come trattano le donne!”.

Quando arriva il fatidico giorno (preannunciato dalla telefonata della zia a cui tocca stare ai fornelli, che si preoccupa di cucinare qualcosa che possa mangiare anche lui) e ci si trova tutti a tavola, per fortuna la tensione scende. Sarà che le bocche sono troppo occupate a servirsi del cibo, sarà che siamo seduti in parte ai cuginetti, che lo squadrano incuriositi più che mai. Da dove vieni?” “Dalla Tunisia”. “Sono stato in Tunisia, siamo stati a Djerba, vero mamma? Sono anche salito sul cammello, ne hanno uno in ogni cortile delle case. Ma i cammelli in Tunisia sono animali domestici?. Il seguito lo potete immaginare: risate a più non posso…

Volete sapere come è andata invece con i parenti di lui? Lo scoprirete nel prossimo articolo…Vi dò solo un piccolo indizio: bakara.

L’articolo originale è stato pubblicato nel blog Amore senza confini de Linkiesta

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1 Commento
  1. […] Qui vi avevamo raccontato la presentazione del fidanzato tunisino alla famiglia italiana. […]

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