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“Lungo il filo della memoria”: alla Tgm Gallery a La Marsa, storia di donne e tappeti di Gafsa

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Arte, artigianato, tessitura, ma anche colori, donne, opportunità, sostenibilità, durata. Come la definirebbero i tunisini, una shakshuka di parole e concetti, che tuttavia assume ordine e significato quando la si assapora da vicino, precisamente presso la galleria TGM a La Marsa, Tunisi. Proprio alla galleria TGM è stata inaugurata il 3 ottobre la mostra “Au fil de la mémoire”, “Lungo il filo della memoria”, frutto di un progetto dell’associazione Creative Tunisia, finanziato dall’Unione Europea tramite il progetto Tounes Wihjetouna e dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, che sarà visitabile fino al 17 ottobre.

Si assiste così ad un magico incontro tra arte e artigianato, tra modernità e tradizione, che sfocia in un’esplosione di colori e di savoir-faire. In particolare, le protagoniste della mostra, anche se non direttamente visibili, sono dieci donne artigiane di Gafsa, ereditarie di una tradizione millenaria. Con le loro abilità, competenze e tecniche, hanno dato vita a delle vere e proprie opere d’arte, trasformando in tappezzeria quelli che erano i progetti in disegni di cinque artisti contemporanei tunisini: Feryel Lakhdar, Tahar Jaoui, Houda Rajab, Majed Zalila et Koom.

Per comprendere la portata di questa esposizione bisogna fare un passo indietro, si deve allargare l’obiettivo al fine di avere un’immagine contestuale più completa.  Parlare di Gafsa significa dare visibilità ad una delle città più antiche della Tunisia, patrimonio millenario dell’arte della tessitura, che tuttavia, oggi, a causa del suo posizionamento periferico rispetto alle rotte turistiche tradizionali, risulta dimenticata, complessivamente trascurata. Qui, di generazione in generazione, tecniche, maestrie e segreti della tessitura sono stati tramandati per secoli, tuttavia sempre con una dimensione famigliare, domestica.

Verso la metà del secolo scorso contribuisce a sviluppare quest’arte H’mida Wahada, soprannominato “il mago dei colori” e “l’equilibrista delle forme”. Nato a Gafsa nel 1926 e appassionato di disegno fin dalla giovane età, di ritorno alla sua città natale dopo un periodo di studio presso la Scuola di Belle Arti di Tunisi, trasferisce il suo interesse verso l’arte della tessitura, decidendo di dare visibilità alle molteplici donne che continuano a lavorare inesorabilmente i loro tappeti. Crea quindi un atelier per far circolare ciò che ha appreso con lo studio, possibilità che le nostre protagoniste non hanno potuto avere, per trasmettere nuove tecniche di tessitura e di decorazione, diverse e più elaborate rispetto a quella classica con la quale si producevano i cosiddetti tappeti “klimm”.

 

 
 
 
 
 
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Quest’arte si inserisce quindi in un contesto estremamente meticoloso, non dettato da ritmi frenetici, ma da un andamento cadenzato, che oscilla tra cura e pazienza. È dunque facile comprendere il contrasto che si genera con la realtà di oggi e il conseguente rischio, non troppo fantasioso, di vedere sparire un’arte e un savoir-faire eccezionali.  Il progetto dietro alla mostra cerca dunque di intervenire su questo aspetto: rivivere l’arte della tessitura, comunicarla e renderla durabile, così che possa non perdersi e possa continuare a donare opportunità alle artigiane di Gafsa, maghe di fili e di colori, tessitrici anonime. 

La mostra è visitabile alla Galleria Tgm fino al 17 ottobre 2024.

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